Mercato del Lavoro: Nota Congiunta sui servizi ispettivi Ministero del Lavoro

18 Luglio 2011

Mercato del Lavoro: Nota Congiunta sui servizi ispettivi Ministero del Lavoro di Antonio Crispi e Daniele Giordano Segretari nazionali FP CGIL

Il 28 ottobre u.s. si è tenuta a Roma la seconda conferenza nazionale sulla vigilanza in materia di lavoro dal titolo “Il futuro della vigilanza: bilanci e prospettive ad un anno dalla Direttiva Sacconi” a cui ha partecipato, in rappresentanza della CGIL, la segretaria confederale Paola Agnello Modica.

Al riguardo è’ nota la posizione estremamente critica della CGIL in merito ai contenuti della Direttiva Sacconi.

Tale contrarietà non è frutto di una lettura “ottusamente ideologica”, come definita anche in questa occasione dal Ministro nei suoi pochi minuti di presenza. Al di là delle enunciazioni di principio la Direttiva , nei fatti, depotenzia l’attività ispettiva e sposta l’asse dei valori, delle ragioni e delle tutele costituzionali poste a fondamento del suo esercizio sull’applicazione delle norme in materia di lavoro, assumendo una intollerabile equidistanza della funzione statale di vigilanza tra le esigenze di competitività delle imprese e la tutela dei lavoratori.

Emblematico il tema su cui le parti sociali erano chiamate a confrontarsi ” Il ruolo della vigilanza in materia di lavoro tra tutela dei lavoratori e salvaguardia della concorrenza”. Un confronto che nella realtà dei fatti è stato completamente disatteso visto che, ancora una volta, non si è inteso ascoltare il perché delle nostre ragioni.

Da parte della compagna Paola Agnello Modica, nel suo intervento, è stato ribadita la nostra contrarietà alla Direttiva Sacconi ed alle relative Circolari applicative emesse dal Ministero, non per pregiudizio, bensì per un indirizzo politico dell’attività di vigilanza che si pone in contrasto ai valori costituzionali e alle ragioni profonde della legislazione sociale.

La Costituzione riconosce che l’iniziativa economica privata è libera, nei limiti della sua utilità sociale e della dignità, libertà e sicurezza della persona, ma l’attività di vigilanza è funzione pubblica posta a presidio della corretta applicazione delle leggi sociali a tutela della libertà, della personalità e della salute e sicurezza dei lavoratori nell’ambito di relazioni intrinsecamente ineguali con i datori di lavoro. Non può esservi alcuna equidistanza della funzione di vigilanza tra la tutela dei lavoratori e la salvaguardia della competitività e della concorrenza tra le imprese.

Altri sono gli strumenti a tutela della libertà di iniziativa economica e della libera concorrenza, così come altri sono i soggetti e gli strumenti posti a tutela dei livelli occupazionali e al sostegno della produzione, non certo la funzione pubblica di vigilanza in materia di lavoro!
Con una mera direttiva politica si vuole snaturare la funzione stessa dell’intero sistema di legislazione sociale e spostare l’asse dei principi e delle tutele consacrati nella nostra Costituzione.

Nel suo breve intervento il Ministro, ha ribadito la sua impostazione autoritaria, espressa anche dalla negazione del confronto con le parti sociali e dalle istanze corporativistiche che trovano sostegno e riscontro in una classe dirigente evidentemente insofferente alla imparzialità e terzietà delle funzioni pubbliche, almeno quanto è intollerante nei confronti di chi esprime democraticamente dissenso e idee diverse da quello che si vuole essere il pensiero unico.

L’attività di vigilanza in materia di lavoro è, e deve restare, funzione pubblica fondamentale e irrinunciabile dal sistema dei valori costituzionali e come tale va potenziata e resa sempre più efficace.

Tale rafforzamento non si ottiene limitando l’operatività degli organi ispettivi o sottoponendo i singoli ispettori ad un ruolo censorio dei controllati o ponendo a loro carico la responsabilità di tutelare i livelli occupazionali e la competitività delle imprese e di distinguere tra violazioni formali e non.

Queste ultime sono responsabilità della politica, così come politica è la responsabilità di dotare gli ispettori del lavoro di mezzi, risorse e strumentazioni adeguate. La funzione ispettiva non può, infatti, configurarsi quale spesa pubblica improduttiva e questo non solo per l’enorme quantità di risorse finanziarie che il suo esercizio fa confluire nelle casse dell’Erario ma, soprattutto, perché la creazione e la garanzia di valori pubblici di legalità e di tutela dei diritti non può rispondere a logiche aziendalistiche di equilibri di bilancio.

E’ politica la responsabilità dell’assegnazione delle risorse finanziarie necessarie alla piena operatività degli ispettori del lavoro: è sufficiente destinarvi una percentuale maggiore delle sanzioni irrogate.

E’ politica la responsabilità della mancata condivisione delle banche dati: il tema del coordinamento degli organi ispettivi resta utopistico in assenza di banche dati condivise e di effettiva volontà politica di attuare la legislazione vigente sul tema.

E’ politica la responsabilità di un effettivo progetto di miglioramento e potenziamento dell’attività di vigilanza e del mancato un confronto con le parti sociali su questi temi.

Per queste ragioni riteniamo necessario dare vigore e rilevanza alla nostra iniziativa sindacale, sia nei posti di lavoro del ministero che in tutte le sedi istituzionali, per contrastare gl’indirizzi che si vogliono assumere al riguardo senza sentire la necessità di confrontarsi con il sindacato, rivendicando il rispetto degli obblighi di legge.

Al riguardo risulteremo vincenti se in ciò saremo supportati, in tutte le sedi istituzionali dove è prevista la presenza sindacale della CGIL (in particolare nei CLES, nei Comitati Regionali e Provinciali del Ministero del Lavoro, dell’INPS, INAIL ed ENPALS, e nelle Commissioni Regionali per i Servizi Ispettivi Sanitari), da specifici pronunciamenti sia riguardo l’attività ispettiva vera e propria che dall’avvio nei territori d’ interventi comuni tra gli enti interessati al fine di una più capillare azione di controllo delle attività delle imprese, mettendo insieme risorse umane e finanziarie, nonché le rispettive banche dati.

 
Roma, 11 novembre 2009

Comparto delle Funzioni Centrali
il Segretario Nazionale
Antonio Crispi

Dipartimento Welfare-MdL
il Segretario Nazionale
Daniele Giordano

 

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