Mezzogiorno: Extraterritorialità dello Stato – Comunicato stampa

18 Luglio 2011

Mezzogiorno: Extraterritorialità dello Stato – Comunicato Stampa

di  Lorenzo Mazzoli – Segretario Nazionale FP CGIL
Luigi Savio – Segretario Generale FP CGIL Campania
Antonio Santomassimo – Segretario Generale FP CGIL Napoli

Extraterritorialità dello Stato

La camorra crea la paura, la camorra difende dalla paura.

“Il clan protegge” ha scritto quel bambino di Napoli; ma da chi? Da altri clan naturalmente.
Ed il “cane” (la società) si morde la coda fino ad impazzire fino a perdere il senso delle cose fino a perdere se stesso e noi con lui.

Dal 14 aprile si stanno analizzando i dati, i flussi elettorali, soprattutto per l’esplosione della Lega (che non è più un fenomeno) ed il Nord diventa “questione” sociale da analizzare anche per quella divaricazione tra rappresentanza sociale e politica. Giusto.

Attenzione però: il tema nord-est è dell’oggi (ed anche di ieri) e pone con forza la complessità del binomio ricchezza-sicurezza. In buona sostanza la paura di perdere il benessere raggiunto. Tutto ciò è rilevante socialmente e conseguentemente ha ricadute sul piano politico ed elettorale.

Ma bisogna urgentemente prendere atto che in intere aree del Mezzogiorno siamo all’allarme rosso costante ed i bambini di Napoli vedono quella “mappaglia di persone che spacciano nel mio quartiere, ma a noi ci proteggono”. Lo Stato altrove, la strada è extraterritoriale.

Bisogna fare presto, non rispondendo all’emergenza, ma facendosi carico del futuro affrontando la criminalità con tutta la forza necessaria ed allo stesso tempo parlando alla società, leggendo i temi dei ragazzi di Scampia, progettando luoghi di partecipazione “presidiati” democraticamente e facendo vedere che lo Stato è più forte.

Governo, Regioni, Autonomie Locali, hanno la responsabilità di offrire alternative alla rassegnazione portando lavoro innanzitutto; mettendo in galera chi delinque, rendendo certa la pena, proteggendo il bene dal male da parte dei magistrati e forze dell’ordine.

Anche il sindacato deve fare la propria parte, rimanendo in campo, mobilitando le tante forze, individuali e collettive che ci sono. E per quello che ci riguarda, operando con coerenza facendo della qualità della contrattazione, nazionale ed integrativa, il nostro intransigente impegno comune, perché i servizi siano adeguati alla domanda dei cittadini, siano garanzia di legalità.

Roma, 22 aprile 2008

 

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