Min. Giustizia: Comunicato di Alfredo Garzi su iniziative congiunte con ANM del 30 settembre

18 Luglio 2011

Comunicato di Alfredo Garzi su iniziative congiunte con ANM del 30 settembre

ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA

COMUNICATO DI ALFREDO GARZI
SEGRETARIO NAZIONALE FPCGIL

 

Ieri, 30 settembre, si sono tenute a Roma, Milano, Napoli, Torino e Genova iniziative durante le quali l’Associazione Nazionale Magistrati, le OO.SS del personale Amministrativo e i lavoratori si sono incontrati in assemblee cittadine o hanno tenuto conferenze stampa per condividere le preoccupazioni relativamente alle norme varate dal Governo che tagliano risorse e personale alla giustizia; analoghe iniziative si sono tenute negli scorsi giorni a Palermo e Bari, e prossimamente si terranno in altre città.
Durante questi incontri abbiamo dichiarato che, nonostante quanto affermato dal Premier e dal Ministro relativamente a riforme istituzionali e all’accelerazione dei tempi dei processi, quanto fatto sino dal Governo ad oggi va in direzione totalmente opposta.
Il DL Tremonti n. 112/08 convertito in legge 133 il 6 agosto 2008 riduce ulteriormente le risorse economiche e peggiora la già grave situazione di carenza di personale attraverso il taglio del 10% alle dotazioni organiche.
Abbiamo condiviso con tutti i soggetti coinvolti che nessuna riforma è immaginabile in queste condizioni, nessun cambiamento se non in peggio: i tagli drastici al personale e alle risorse porteranno alla chiusura di Tribunali e altri uffici giudiziari aumentando i tempi dei processi e riducendo ancor di più il diritto alla giustizia dei cittadini.
Abbiamo aggiunto che il governo deve mostrare quali sono le sue vere intenzioni perché, oltre alle campagne pubblicitarie fatte dal Ministro Brunetta sui fannulloni, ciò di cui devono essere messi al corrente i cittadini è che presto il loro diritto alla giustizia, già precario, sarà in serio pericolo.
I Tribunali cascano a pezzi, non ci sono i soldi per nessun tipo di modernizzazione, mancano le persone che li facciano funzionare. I lavoratori della giustizia da anni operano in condizioni di emergenza per la scarsità di mezzi e di personale, non hanno avuto il giusto riconoscimento professionale e adesso si trovano di fronte ad un atteggiamento di totale chiusura da parte dell’Amministrazione che ha bloccato i trasferimenti che si erano faticosamente riavviati dopo 10 anni.
L’atteggiamento indifferente da parte del Governo non fa bene sperare, fino ad oggi tutti i provvedimenti sono stati unilaterali, in violazione di accordi, in violazione delle corrette relazioni sindacali.
Crediamo che a questo punto si debba smettere con le campagne mediatiche contro il pubblico impiego e si debbano informare i cittadini sui rischi che corrono.
Ci vuole una seria riforma della giustizia, che modernizzi il sistema, migliori il servizio alla cittadinanza e le condizioni di lavoro di tutti gli operatori: crediamo che il Governo debba modificare le norme nefaste del DL Tremonti nonché mettere in campo una riforma per la quale vengano stanziati investimenti adeguati.
In tutti gli incontri sono state dibattute le problematiche legate alle condizioni di lavoro, alle peculiarità delle realtà territoriali ed è emerso un sentimento comune di malcontento.
E’ tuttavia positivo, a nostro avviso, che queste tematiche siano condivise da tutti gli operatori, e che la finalità sia quella di lavorare meglio per offrire ai cittadini il diritto costituzionalmente garantito alla giustizia.
Siamo intenzionati a proseguire in questo percorso e vi terremo informati sulle future iniziative che auspichiamo possano portare ad un’inversione di tendenza nel comportamento del governo.
E’ bene che il Ministro riconosca le condizioni in cui operano le persone nella giustizia e che senza risolvere questi problemi nessuna riforma è possibile.
Senza dialogo, senza progetti, senza un posizione seria e con dei contenuti non si va da nessuna parte.
Roma, 1/10/08

 
 

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