Min. Giustizia: lettera al Sottosegretario e al Capo Dipartimento

18 Luglio 2011

Lettera della Fp Cgil

 
Roma, 16 giugno 2010

Al Sottosegretario
Senatore Giacomo Caliendo


Al Capo Dipartimento
Dottor Luigi Birritteri

Ai lavoratori e alle lavoratrici del Ministero della Giustizia,

 
NON IN MIO NOME
 

Con la firma all’ipotesi di accordo sul nuovo contratto integrativo avvenuta il 10 giugno scorso è giunta ad un punto di svolta la vicenda sindacale del Ministero della Giustizia.
E’ stata negata ai rappresentanti della maggioranza delle Organizzazioni Sindacali, la possibilità di approfondire il testo concordato con altri in luoghi diversi da quelli deputati tradizionalmente alle trattative.
Coscientemente si è scelta la strada della divisione delle OO.SS. e anzi ci si è spinti ancora più in la fino a coinvolgere l’insieme delle materie regolate dalla contrattazione integrativa, si è voluta la prova di forza e lo si è fatto contro la maggioranza delle Organizzazioni Sindacali a questo punto non si tratta più di una dialettica aspra fra soggetti portatori di esigenze a volte diverse, si tratta di un gesto prepotente.
L’amministrazione pensa di agire con prepotenza per affermare le proprie ragioni e se ne assumerà le responsabilità conseguenti, la stessa cosa vale per coloro che l’hanno seguita su questa strada.
L’accordo dovrà passare il vaglio dei controlli previsti dalla legge e per quel versante si vedrà la sua sorte, non è il punto di questo scritto, continuerò con la mia organizzazione a lottare per cercare soluzioni che diano una risposta professionale alle lavoratrici e ai lavoratori e di efficienza alle cittadine e ai cittadini del nostro paese. Non tornerò presto la sera a casa e così faranno tanti che sono come me.
Il punto per me, come individuo e non come dirigente sindacale, è un altro e lo evidenzio ora che i tempi non possono dare adito a sospetti o strumentalizzazioni : non presenterò la domanda per la progressione economica prevista dall’accordo perché subisco la prepotenza ma non ne accetto le conseguenze.
Avete fatto un grave sbaglio ma non in mio nome, io sono stato contrario, resto contrario, mi batterò per cambiare ogni riga che avete scritto ma, se gli organi di controllo valideranno l’accordo che avete stipulato, io rimarrò estraneo.

Distinti saluti

Cosimo Arnone

 
 
 
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