Min. Giustizia: Lettera su attuazione Decreto del 27 aprile 2009 e altre questioni in sospeso

18 Luglio 2011

Lettera su attuazione Decreto del 27 aprile 2009 e altre questioni in sospeso

 

Roma, 18.09.2009 
 
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Cons. Luigi Birritteri

Al Direttore Generale della DGSIA
Dr. Stefano Aprile

Oggetto: attuazione Decreto del 27 aprile 2009 e altre questioni in sospeso.

L’attuazione del Decreto in oggetto costituisce un importante intervento riorganizzativo che tocca la sfera delle attività e della professionalità degli esperti informatici sulla quale ai sensi dell’art. 6 CCNL vige titolarità ad una sessione di informazione delle OO.SS nazionali nel quadro della concertazione sull’organizzazione del lavoro.
Non avendo ricevuto risposta alle nostre note e alle istanze sollevate durante la riunione dello scorso 11 giugno torniamo a ribadire alcune questioni e a sollecitare una celere risposta.
E’ indispensabile che si proceda alla ricomposizione del profilo dell’Esperto Informatico in III Area prima di procedere alla nomina ad ADSI, in considerazione del carico di responsabilità derivante da quest’incarico; di pari passo è inoltre opportuno procedere con la designazione delle piante organiche dei C.I.S.I.A. con un numero adeguato di lavoratori per l’assistenza a tutti i circondari giudiziari.
Durante l’incontro dell’11 giugno 2009, il Dr. Aprile aveva garantito una maggiore sicurezza dei dati attraverso l’introduzione dell’assistenza “da remoto” affermando che al personale tecnico informatico, esterno alle sedi giudiziarie, non sarebbero stati assegnati i diritti d’amministrazione dei domini degli Uffici Giudiziari; dalla documentazione utilizzata (CNIPA – System, PdL, LANWAN management – Soluzione per l’accesso centralizzato ai sistemi del Cliente MdG da parte degli Addetti IT del RTI) per avviare il servizio d’assistenza da remoto e dalle modalità operative in uso sul territorio risulta invece una diversa modalità operativa.
La FPCGIL chiede inoltre ufficialmente di conoscere la posizione esatta dei locali dai quali i tecnici RTI dovrebbero operare “da remoto” sulle postazioni di lavoro degli Uffici Giudiziari.
L’Amministrazione ha deciso di congelare il progetto SICP sino al raggiungimento del collaudo del software stesso che, come indicato, non avverrà prima del 2010. Tuttavia ad oggi sono già quattro i distretti che lo stanno utilizzando, con enormi difficoltà, peraltro ammesse dalla stessa Amministrazione. Per sostenere quegli Uffici costretti oggi come in futuro ad utilizzare un software non collaudato, ribadiamo quanto segue:
-1- che vengano previsti contratti ad hoc d’assistenza sistemistica per l’assistenza al personale giudiziario in sofferenza e per consentire rapide soluzioni alle inevitabili incongruenze nelle basi dati;
-2- che venga fatta una ricognizione fra i lavoratori per accedere volontariamente a sessioni formative supplementari.
Ci dichiariamo inoltre disponibili sin da oggi a discutere di specifiche indennità e incentivazioni per questo personale che in alcune realtà, oltre a far fronte ad un applicativo non collaudato, è obbligato anche ad alimentare la base dati del vecchio Re.Ge. per consentire l’attività penale degli uffici sprovvisti del SICP, come ad esempio i Giudici di Pace.
Su questi punti, fondamentali per la sicurezza degli uffici, chiediamo un immediato chiarimento.

La coordinatrice nazionale
FP CGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco

 
 
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