Min. Infrastrutture e Trasporti: Osservazioni della fp cgil allo schema di regolamento di organizzazione

18 Luglio 2011

Osservazioni della fp cgil allo schema di regolamento di organizzazione

 
Di seguito la Bozza di DM di Organizzazione del Ministero Infrastrutture e Trasporti presentataci dall’Amministrazione e le nostre osservazioni che abbiamo consegnato ed illustrato nella riunione di consultazione di questa mattina.

All’incontro erano presenti il Capo di Gabinetto, il Capo Dipartimento Infrastrutture e il Direttore del Personale.

L’Amministrazione ha assicurato che nei prossimi giorni ci invierà una convocazione per un ulteriore confronto prima della stesura definitiva del Decreto. Vi terremo informati

Roma, 5 marzo 2009
 
FP CGIL NAZIONALE
Francesca De Rugeriis


 
OSSERVAZIONI DELLA FP CGIL ALLO SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

In merito alla bozza di schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la FP CGIL rileva le seguenti osservazioni:

1. lo schema di regolamento disegna un ministero con una struttura complessa e, a nostro avviso, non di semplice comprensione visto che ci si deve districare tra ben 19 Direzioni Generali ed un numero impressionante di divisioni che non risponde ad alcun criterio manageriale e di rilancio politico dello stesso Ministero;

2. prima di “Sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative” chiediamo che sia inserito “Visto il DPR 18 aprile 2000, n. 135 – Regolamento concernente l’approvazione della nuova tabella delle circoscrizioni territoriali marittime e sue successive modificazioni ed integrazioni”: questo DPR riporta le tabelle degli uffici marittimi del Ministero Trasporti e Navigazione e, quindi, non c’è alcun dubbio che devono essere quelli del Ministero Infrastrutture e Trasporti. Non ci sarebbero uffici marittimi senza una declaratoria degli stessi;

3. ribadiamo il nostro giudizio negativo di non aver previsto nel DPR uno specifico Dipartimento per gli affari generale e del personale, vista la trasversalità delle competenze affidate al Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali e del personale in un ministero accorpato e con realtà centrali e periferiche molto diverse tra di loro;

4. abbiamo notato che nel Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali e del personale in ciascuna Direzione Generale in ogni Divisione I è previsto un ufficio per gli affari generali, la gestione delle risorse umane e strumentali ed il coordinamento delle attività contabili e di bilancio; questa organizzazione delle Divisioni I non è prevista nel Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici. Si tratta di una dimenticanza? Se così non fosse tale ipotesi organizzativa non potrebbe vederci d’accordo;

5. già il DPR 211/2008 aveva apportato modifiche peggiorative in merito alle competenze prima affidate alle Direzioni Generali del Dipartimento Trasporto Marittimo ed ora, invece, al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Di fatto, il Comando Generale acquisisce tutte quelle competenze non tecniche in materia di Sicurezza della Navigazione che prima erano demandate agli Uffici Amministrativi. Inoltre, ci preme evidenziare che all’art.7 si conferisce al Comando Generale delle Capitanerie di Porto tutta la regolamentazione sulle competenze del personale marittimo, relative qualifiche professionali, certificazione degli enti di formazione ed addestramento del personale marittimo nonché della gestione del sistema informativo della “gente di mare”. E’ necessario che sia chiara che non è del Comando Generale la funzione ma la sola gestione a livello di uffici periferici e nei quali vi è personale di questo ministero a cui, in via prioritaria, sono demandate le attività amministrative svolte in quanto proprie di questa amministrazione;

6. ancora una volta ribadiamo la nostra contrarietà nell’aver previsto sedi periferiche strutturate a livello interregionale che non hanno mostrato, sicuramente, una migliore funzionalità delle stesse e nemmeno aver avvicinato il cittadino ad una migliore fruibilità dei servizi;

7. per quanto riguarda i Provveditorati l’aver previsto nel precedente DPR solo funzioni vicarie nelle sedi coordinate degli stessi e non più la figura del Provveditore aggiunto (al quale avrebbero dovute essere delegate funzioni chiare e certe), nell’ambito del regolamento oggetto di consultazione crea sedi con una diversità di funzionamento e di problematiche diverse e già emerse nel corso di questi anni tra la sede principale del Provveditorato e le sedi coordinate. Non si fa alcun accenno all’organizzazione territoriale dei Provveditorati che per la maggior parte hanno uffici nei capoluoghi di provincia, scelta da noi sempre pienamente condivisa vista la particolarità del lavoro svolto nei Provveditorati ed anche il riferimento istituzionale che gli stessi uffici rappresentano per le altre istituzioni governative presenti nel territorio. Vorremmo chiedere dei chiarimenti in merito agli uffici tecnici presenti nei provveditorati: infatti, nel presente D.M. non vi sono più uffici tecnici generali ma soltanto una serie di uffici tecnici: rischiamo di creare un dualismo di funzioni e confusione che sicuramente non renderebbe le strutture maggiormente efficienti;

8. nei Provveditorati è stata prevista una sede dirigenziale per le Opere Marittime: non abbiamo però trovato alcun riferimento in una specifica direzione di competenza;

9. per il personale dell’ex Registro Italiano Dighe andrebbe chiarito che funzionalmente dipendono dai Provveditorati e quindi chiarire tutta la parte attinente alla corresponsione del buono pasto, trasferte, straordinari etc.;

10. come già riportato chiediamo come mai non siano state riportate chiaramente le funzioni degli uffici marittimi senza alcuna chiarezza per il personale che presta servizio presso le Capitanerie di Porto, ingenerando confusione anche con l’emanazione di direttive da parte del Comando Generale delle Capitanerie di Porto o dal Gabinetto del Ministro delle quali il rispettivo Dipartimento non era a conoscenza, visto che si tratta di funzioni proprie del Ministero. Nel D.M. di riorganizzazione nulla è riportato circa il rapporto funzionale diretto delle competenze del Trasporto Marittimo negli uffici periferici delle Capitanerie di Porto, derogando, di fatto tutto al comando generale e facendo sembrare inesistenti gli uffici delle Capitanerie di Porto;

11. per quanto attiene agli uffici periferici dell’ex Ministero dei Trasporti vediamo che sono riconfermate le 5 Direzioni Generali Territoriali dove sono accorpate più regioni, addirittura in alcuni casi 4. Riteniamo che questa scelta comporterà come già ha comportato numerose problematiche organizzative dato che il bacino territoriale e di utenza è molto diversificato anche nell’ambito di una stessa DGT, con problematiche evidenti di coordinamento fra i territori provinciali anche per quanto attiene alla gestione del personale.

12. Nelle DGT non è previsto alcun ufficio “risorse umane ed affari generali” ma semplicemente un “supporto al Direttore Generale per la gestione delle risorse umane” e “supporto al Direttore Generale per le relazioni istituzionali ed esterne e per le relazioni sindacali”. Mentre invece vi è l’allocazione delle risorse finanziarie e strumentali e la loro gestione. Da chi dipendono i lavoratori degli UMC non dirigenziali coordinati dall’Ufficio I della DGT? Si dice che la DGT svolge un coordinamento, quindi qual’è l’ufficio che gestirà le risorse umane?

13. Anche negli UMC (Capo IV Art.8 comma 3) non vengono previsti né la gestione delle risorse umane ed affari generali, né tantomeno le relazioni sindacali.

14. il Capo V del regolamento, nell’ultima versione è stato completamente eliminato. Chiediamo di conoscere i motivi per i quali è stato cancellato anche l’art 11 “Assegnazione del personale” dove non c’è alcun richiamo in merito alla permanenza del personale nelle attuali sedi di servizio. Chiediamo che sia inserito il richiamo alle norme contrattuali e di legge vigenti che prevedono il confronto con le organizzazioni sindacali per eventuali forme di mobilità e, comunque, che sia fornita la debita informativa al momento dell’assegnazione del personale agli uffici di livello non dirigenziale.

 
 
 
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