Min. Lavoro e Politiche Sociali: CCNI… uno strano silenzio

18 Luglio 2011

Comunicato

CCNI: UNO STRANO SILENZIO

E’ strano che a distanza di più di un mese la CISL FP e la UIL PA non hanno fatto sapere nulla sui motivi per i quali hanno firmato con l’amministrazione l’ultimo accordo del 17 dicembre 2009 – fa parte integrante del nuovo CCNI – che definisce i criteri del sistema delle progressioni economiche (vedi files allegati).
E’ appena il caso di ricordare che la FP CGIL non ha firmato questo accordo ed è invece utile riportare di seguito i criteri e le motivazioni di dissenso:
o il punteggio derivante dal sistema di valutazione è uno dei 4 fattori che entra a far parte, a pari merito con gli altri 3 (esperienza professionale, titoli di studio, formazione) dei criteri per le progressioni;
o in area I e II sono troppo pesanti i punteggi attribuiti a titoli di studio superiori al diploma di scuola secondaria di I e II grado;
o una parte dei lavoratori inquadrati nelle fasce provenienti dalle posizioni apicali A1S e B3S, avrà un punteggio di appartenenza alla fascia inferiore rispetto a quello degli altri solo perché approdato in tempi successivi a causa della esiguità delle risorse economiche disponibili all’epoca;
o in area III fra i titoli di studio non è contemplato il diploma di scuola media superiore: i lavoratori appartenenti ai profili riqualificati e nelle fasce F1 e F3 (che hanno il medesimo punteggio di esperienza professionale) saranno scavalcati da qualsiasi laurea penalizzando proprio l’esperienza professionale; per esempio: gli addetti alla vigilanza diplomati e che hanno effettivamente svolto l’attività saranno superati dai laureati anche senza esperienza;
o non è stato in alcun modo definito il contingente per singoli profili professionali del numero di unità che effettivamente usufruiranno di una progressione.

Infine, le risorse economiche permetteranno la progressione solo al 28% del personale.
E’ strano (ma mica tanto….), dopo tanta fretta di chiudere un pessimo CCNI che dà anche sulle progressioni economiche una risposta insufficiente e nello stesso tempo devastante e che mette a disposizione dell’Amministrazione “un’arma impropria” (scaricando tra l’altro la responsabilità sui “capi team”) come il sistema di valutazione, dover assistere a questo silenzio.

Questo silenzio lo rompiamo noi per ribadire che la FP CGIL NON ha sottoscritto il nuovo C.C.N.I. perché in questo contratto integrativo, per esempio, non ci sono:
* Passaggi d’area=0
* L’accordo per la copertura assicurativa per la responsabilità civile
* Il nuovo accordo sull’orario di lavoro
* Il nuovo accordo per la mobilità

Ed inoltre evidenziamo un altro “strano silenzio”, questa volta tutto dell’Amministrazione, che ad oggi nulla ha fatto sapere sul nuovo assetto organizzativo degli uffici centrali e territoriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Infine, poiché la FP CGIL è convinta che il C.C.N.I sia uno degli strumenti per dare delle risposte concrete ai lavoratori ed è per questo che faremo le assemblee in ogni posto di lavoro e invitiamo le altre Organizzazioni Sindacali a indire insieme un Referendum.
Nel caso in cui i lavoratori stessi “valideranno” (cioè se la maggioranza dei lavoratori del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali dirà SI’ a questo Contratto Integrativo di Ministero) questa O.S. si impegna a sottoscriverlo; nel caso contrario (cioè nel caso in cui la maggioranza si esprima con un NO) le OO.SS. sottoscrittrici del nuovo C.C.N.I. si impegnino a rispettare la volontà dei lavoratori ritirando la firma dal nuovo Contratto Integrativo.

Su questo punto attendiamo, ancora, una risposta seria.

Roma, 29 gennaio 2010

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe Palumbo

 
 

 
 
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