Min. Lavoro e Politiche Sociali: Come vengono realmente utilizzate le risorse per le missioni?

18 Luglio 2011

Comunicato

ATTIVITA’ DI VIGILANZA O CONVEGNI? (ovvero)
Come vengono realmente utilizzate le risorse per le missioni?

Anche quest’anno si ripete la solita storia. Per tutta l’estate la FP CGIL ed anche le strutture territoriali del Ministero hanno evidenziato la carenza di fondi per le missioni degli ispettori: in pratica mancavano i soldi per il rimborso di benzina, biglietti del treno o dell’autobus per chi, come il personale ispettivo, doveva presidiare il territorio, facendo accertamenti nelle aziende e facendo sentire la presenza dello Stato, anche in chiave preventiva.
Nelle strutture territoriali per mesi si sono pianificate le attività di vigilanza privilegiando soprattutto i luoghi raggiungibili con minori spese, perché altrimenti si rischiava di dover interrompere, per mancanza di fondi, l’attività di vigilanza, sospendendo di fatto la tutela ai lavoratori, l’azione preventiva e repressiva sulla sicurezza, il recupero di contributi omessi.
Poi, come già successo in altri anni, improvvisamente, come un temporale d’estate, sono arrivati a “novembre” dei fondi aggiuntivi spendibili ovviamente fra novembre e dicembre (perché non vadano in economia, e perché a via XX Settembre non pensino, conseguentemente, a non adeguare gli stanziamenti per il 2009, perché se il Ministero del Lavoro non riesce a spendere certe somme, vuol dire che non ne ha bisogno …… ).
E’ un balletto inaccettabile, soprattutto in momenti di grandi sacrifici.
Quando si stanziano delle somme a bilancio si deve tener conto delle esigenze vere di un settore, come quello dell’ispezione del lavoro, che costituisce un indispensabile presidio per la tutela dei lavoratori, la sicurezza sul lavoro, la tenuta del sistema previdenziale.
Non dovrebbe nemmeno esserci il bisogno di aggiungere che, fra sanzioni amministrative incassate, contributi recuperati, azione di prevenzione alle irregolarità e di promozione della sicurezza, le entrate per il bilancio dello Stato sono molto più alte delle somme necessarie per missioni e il necessario equipaggiamento (anche informatico) del personale.
E nemmeno si può pensare che in due mesi scarsi si possa riprogrammare un’attività di vigilanza costretta a convivere con la mancanza di mezzi degli altri 10 mesi dell’anno.
E’ sicuramente positivo, comunque, che ci siano stanziamenti ulteriori, ma non riparano al danno già fatto, né possono essere sperperati in iniziative raffazzonate e in missioni dalle motivazioni fantasiose, perché altrimenti l’anno prossimo si starà nella stessa condizione di ristrettezze.
Il dubbio di questa O.S. che vorremo l’Amministrazione chiarisse è il seguente:
Per caso questi soldi vengono utilizzati per mandare “più di qualche ispettore” a “qualche” bel convegno invece che per le loro reali finalità?
Se ci sono soldi in più devono servire prima di tutto ad organizzare azioni di vigilanza che coinvolgano tutto il personale ispettivo, nella consapevolezza che non si può fare in due mesi quello che non si è potuto fare in 10.
Se alla fine dell’anno restasse qualcosa, potrà anche essere utilizzato per altre motivazioni, ma va ricordato che la missione del Ministero è svolgere le proprie attività istituzionali sul territorio, non trasformasi in un improvvisato “ente per convegni”.
Sia chiaro che il sindacato vigilerà sull’utilizzo dei fondi ed evidenzierà gli sprechi.
Le modalità secondo noi errate, soprattutto per lo svolgimento di attività a tutela di tutti i lavoratori del Paese, di assegnazione dei fondi all’inizio dell’anno, non si correggono con fondi aggiuntivi che arrivano all’ultimo, e l’unico modo di migliorare le cose – e rendere più efficace l’azione dell’Attività Ispettiva – sarà stanziare, con la prossima finanziaria, e cioè per il 2009, somme adeguate a garantire la programmazione e lo svolgimento di attività di vigilanza tutto l’anno su tutto il territorio.
Roma, 24 novembre 2008 

        Il Coordinatore nazionale FP CGIL
  Ministero del lavoro e delle politiche sociali

                   Giuseppe Palumbo

 
 

 
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