Min. Lavoro e Politiche Sociali: piano della formazione 2010

18 Luglio 2011

Comunicato

FORMAZIONE O PROPAGANDA?

Formazione o propaganda?  Questa è la domanda che la FP CGIL si è posta quando l’Amministrazione ha presentato il piano di formazione. Infatti dopo un iniziale sconcerto, per questa O.S., era evidente che nella proposta che ci era stata presentata era nettamente prevalente la propaganda che la formazione vera e propria. E’ questo il motivo prioritario per cui la FP CGIL ha deciso di non firmare il “piano di formazione” 2010.
 
Questa Amministrazione, difatti, inserisce nel piano di formazione del 2010 una serie di percorsi inerenti al “collegato lavoro” proposto dal Governo, ma che essendo stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica di conseguenza non è norma vigente (è la prima volta che succede).

La maggioranza dei corsi destinati alla attività ispettiva fissano le risorse per la formazione su temi che non sono ancora diventati legge dello stato!

Strano modo di operare che vanifica di fatto anche il lavoro che normalmente precede la redazione di un piano formativo annuale e cioè il piano dei fabbisogni.

Inoltre come dobbiamo considerare i corsi su: “La valutazione delle prestazioni del personale delle aree: la procedura, le modalità e gli aspetti di tipo organizzativo” o ai “doveri del pubblico dipendente con particolare riferimento ai comportamenti che integrino fattispecie di reato contro la Pubblica Amministrazione” se non propaganda o al massimo autopropaganda?

E non basta; sempre in “anticipo sui tempi” un altro paio di corsi includono il tema delle “sinergie con le case del Welfare” anche queste emanazioni del “Sacconi-pensiero”, ma evidentemente leggi de facto per la nostra amministrazione.

A proposito delle case del welfare: come si declinerà questo tema nella versione indirizzata alla formazione specialistica degli informatici di area III?

E ancora al riguardo del corso per informatici con il solito titolo “gestione delle reti e innovazione tecnologica”, che a voce è stato descritto come un addestramento per creare utenze e gestire apparati di rete, perché l’amministrazione, che ha speso risorse per 130 dipendenti, a distanza di quasi 4 anni dai corsi di riqualificazione continua a proporre una formazione di natura operativa a personale che da anni è in grado di operare, se fosse permesso, ma in generale “è fatto divieto”?

Infine (ma non per importanza) abbiamo domandato, e ancora attendiamo risposta, quante sono le risorse destinate alla formazione? Che fine ha fatto il rapporto di fine anno sulla formazione del 2009? Che fine ha fatto la pubblicazione sulla intranet dei partecipanti (docenti e discenti, formati e formatori) della formazione 2009?

Un’ultima domanda: L’Amministrazione per i corsi sul “collegato lavoro” ha previsto anche le eventuali modifiche Parlamentari?

Formazione o propaganda?

Roma, 29 aprile 2010

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe Palumbo

 
 

 
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