Min. Sviluppo Economico: comunicati Fp Cgil – concertazione DM di organizzazione uff. dirigenziali

18 Luglio 2011

Comunicati Fp Cgil

 

Di seguito alcuni comunicati con posizione FP CGIL relativa alla concertazione sul DM di organizzazione degli uffici dirigenziali non generali del Minsitero dello Sviluppo Economico

 

 

Ministero Sviluppo Economico

Presidente di Parte Pubblica
Roberto MASSI

Capi Dipartimento
Guido BORTONI
Aldo MANCURTI
Luigi MASTROBUONO
Roberto SAMBUCO

SEDE

Roma, 29 aprile 2009

Oggetto: bozza 24/4/2009 DM di individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero dello Sviluppo Economico – considerazioni FP CGIL

La lettura dell’ultima versione del DM, comparata alla precedente del 1 aprile u.s., evidenzia soprattutto che il processo di accorpamento delle tre Amministrazioni confluite nel MISE resta un progetto che non decolla e rischia la paralisi già in partenza, invischiato in resistenze ed inerzie che al superamento dei particolarismi personali e istituzionali fanno prevalere la logica della giustapposizione.

Eppure, malgrado il permanere, nei Dipartimenti, di lunghe elencazioni di compiti frammiste a competenze, la lettura comparata dei due documenti rivela un apprezzabile sforzo, compiuto soprattutto sul piano della forma, che ha reso il documento più leggibile.
Si tratta di aggiustamenti formali, e in parte sostanziali, di cui avevamo segnalato l’opportunità, che dimostrano l’utilità di una positiva concertazione e andranno senz’altro a beneficio della funzionalità dell’Amministrazione.

In particolare, rilevanti sono i miglioramenti in termini di:
– maggiore chiarezza e uniformità nell’attribuzione delle competenze in materia di affari generali, giuridici, di programmazione/bilancio, per i quali si individua, fondamentalmente, una sorta di struttura piramidale, con la base nelle Divisioni prime delle DD.GG., un livello intermedio negli uffici di staff e il vertice nell’Ufficio Affari Generali, ed emerge in modo netto la funzione dei raccordi;

– migliore individuazione delle competenze in materia di formazione, sistemi informativi, biblioteche e sito internet in capo all’Ufficio Affari generali e per le Risorse, pur con alcune rilevanti ambiguità, riguardanti:

a. il permanere nelle rispettive DD.GG delle biblioteche di Viale Boston (DG PIPS) e dell’Energia, che vogliamo attribuire a mero refuso, non essendo infatti citate, a livello di Dipartimento, le biblioteche del Dipartimento Sviluppo e Coesione e delle Comunicazioni;

b. la “gestione” dei CED e dei sistemi informativi, che sembrerebbero, coerentemente con l’impianto generale, rientrare nell’UAGR: il DM non scioglie in particolare, in modo netto e uniforme, il nodo tra il livello di gestione (UAGR) e quello di utilizzo dei sistemi (Dipartimenti/DD.GG.), ricorrendo negli Uffici di staff dei Dipartimenti e/o nelle DD.GG. situazioni variamente differenziate;

c. la modalità, decentrata o meno, dell’assistenza tecnica informatica alle DD.GG.: la riunione di domani servirà a sciogliere il quesito. In ogni caso ribadiamo l’importanza di assicurare un’assistenza efficiente con risorse umane interne, e la netta contrarietà ad ogni esternalizzazione.

Deludenti le sezioni relative alle DD.GG. nei Dipartimenti, che restano sostanzialmente invariate e non accolgono alcuna significativa modifica rispetto alla stesura precedente del documento.
Avevamo segnalato in particolare, sia pure a titolo meramente esemplificativo, le evidenti incongruenze tra la legge 68/’97 e il ruolo che il DM assegna al Ministero rispetto all’Istituto Commercio Estero, nonché la singolare “conquista di ruolo”, al di là delle norme vigenti, nelle attribuzioni di indirizzo e coordinamento sull’attività promozionale operata dalla DG PIPS.
Nella nota del 17 u.s. (allegata), la nostra organizzazione aveva prospettato una possibile soluzione per una funzionale ripartizione di competenze fra DG LC-UIBM e DG PIPS relativamente ai Desk per la tutela della proprietà intellettuale, istituiti in applicazione dell’art. 4 comma 74 e seguenti della Legge Finanziaria 2004, che andava nel senso di attribuire a ciascuna DG la competenza più coerente con la propria attività “tipica”, qualificando meglio l’azione pubblica come Sistema Italia.
La nuova stesura del DM evidenzia la decisa volontà di conservare l’ambiguità, piuttosto che tentare una riscrittura che “rischierebbe” di mutare, ma a beneficio delle imprese, la geografia delle competenze.

FP CGIL constata quindi oggi il fallimento del dichiarato intento di integrazione delle Amministrazioni di origine nella nuova struttura ministeriale, con 4 Dipartimenti polverizzati in centinaia di Uffici e competenze complementari sovente giustapposte, e a volte duplicate.
Si è nuovamente persa l’occasione, mancata anzitutto con il DPR 197/2008, e solo parzialmente rimediabile con il DM, per la creazione di un migliore impianto organizzativo che, con un sistema di “leve” incrociate tra i diversi piani settoriali e livelli, nazionale e internazionale, avrebbe reso ammortizzabili i costi dell’ennesimo accorpamento.

Riconosciamo il valore della concertazione sul DM, assente sul DPR, che è anche un riconoscimento del ruolo positivo delle forze sociali e del valore del confronto. Nonostante i limiti intrinseci derivanti dall’architettura disarticolata del DPR, si sarebbe comunque potuto e dovuto osare di più, anteponendo l’interesse dell’Amministrazione, dei lavoratori e dei cittadini alla difesa dei vari status quo.
Allo stato attuale, FP CGIL non può pertanto dare il proprio assenso al testo del DM.

Il Ministero ha però oggi assolutamente bisogno di “partire”: ribadiamo quindi la necessità che l’Amministrazione individui e utilizzi quanto prima ogni ragionevole strumento che, integrando il “manuale di bordo” in dotazione, possa favorire un intervento sinergico e non contraddittorio del Ministero, e ridurre i rischi di un’azione incoerente e le negative ricadute in termini di costi per il personale, per le imprese e per i cittadini tutti.

I COORDINATORI
Carmine Antinucci
Monica Bellisario
Francesco Di Carlo

 
 

 

Ministero Sviluppo Economico

Presidente di Parte Pubblica
Roberto MASSI
SEDE

Roma, 17 aprile 2009

Oggetto: bozza DM di individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero dello Sviluppo Economico – Integrazione contributo FP CGIL relativamente alla competenza sui “Desk” istituiti in applicazione dell’art. 4 comma 74 e seguenti della Legge Finanziaria 2004

Si fa seguito alla nota 7 aprile 2009 concernente la bozza di DM in oggetto, per trasmettere una proposta di riformulazione della competenza concernente i Desk istituiti in applicazione dell’art. 4 comma 74 e seguenti della Legge Finanziaria 2004.

DG Lotta alla contraffazione – UIBM
Indirizzo, coordinamento e valutazione dell’attività dei Desk istituiti presso la rete estera ICE (art. 4 comma 74 della Legge 350/2003 – Legge Finanziaria 2004) nell’ambito della funzione di assistenza e supporto alle imprese all’estero, di cui all’art. 5 comma 1 lettera f del DPR 197/2008, e relativo raccordo con l’ICE anche per la gestione del fondo di cui al comma 75 del medesimo articolo.

DG Politiche di internazionalizzazione e promozione scambi
Supporto alla DG Lotta alla contraffazione – UIBM, sulla base delle funzioni di indirizzo e vigilanza dell’ICE, per l’esercizio della competenza spettante alla stessa DG relativamente ai Desk istituiti presso la rete estera dell’Istituto (art. 4 comma 74 della legge 350/2003 – Legge Finanziaria 2004), anche ai fini dell’opportuno coordinamento con gli interventi promozionali, formativi e informativi di sostegno indiretto alla lotta alla contraffazione, sviluppati nell’ambito del Programma promozionale annuale dell’ICE e dei fondi aggiuntivi, quali quelli per la tutela del Made in Italy .

In favore di tale formulazione anzitutto la coerenza con il DPR 197/2008, che esplicitamente attribuisce alla DG LC- UIBM la competenza in materia di indirizzi e promozione in materia di politiche anticontraffazione (art. 5 comma 1 lettera a del DPR 197/2008) e di assistenza e supporto alle imprese all’estero (art. 5 comma 1 lettera f del DPR), e assegna alla DG PIPS la sola competenza in materia di gestione del fondo istituito ai sensi dell’art. 4 comma 76 della legge 350/2003 – legge finanziaria 2004 (assistenza legale internazionale alle imprese per la tutela contro le violazioni dei diritti relativi alla proprietà industriale e intellettuale).

Sarebbe poi opportuno che, con accordo intra-dipartimentale, sia trasferita alla DG LC-UIBM la competenza per la gestione del suddetto fondo, nonché per la gestione del fondo ex art. 4 comma 75 che il DPR comunque non richiama fra le attribuzioni della DG PIPS.

Senza collidere con il DPR, tale soluzione assegnerebbe a ciascuna DG la competenza che gli è più propria e che qualifica l’intervento pubblico come Sistema Italia:

– alla DG LC-UIBM quella nel campo della lotta alla contraffazione, in Italia e all’estero, e il coordinamento con tutte le Amministrazioni e gli enti che direttamente o indirettamente giocano un ruolo in materia;

– alla DG PIPS la competenza in materia di sviluppo di interventi in favore dell’internazionalizzazione, di supporto indiretto alla lotta alla contraffazione e alla tutela della proprietà intellettuale (a titolo di esempio, una campagna di promozione delle denominazioni di origine).

Infine, un accenno all’opportunità che il DM faccia riferimento ai Desk citando la normativa di origine e denominandoli semplicemente come “Desk”, e non con le diverse formulazioni attualmente in bozza. Ciò sia per non appesantire il testo, sia in quanto, dal momento della loro attivazione, i Desk sono noti, in Italia e all’estero, come “Desk per la Tutela della Proprietà Intellettuale” (in inglese: “IPR Desk – Intellectual Property Rights Desks “).

I coordinatori
Carmine Antinucci
Monica Bellisario

 

 

Ministero Sviluppo Economico

Presidente di Parte Pubblica
Roberto MASSI
Fax 0647887866

Capi Dipartimento
Guido BORTONI
Fax 06 4705 2847
Aldo MANCURTI
Fax 06 4761 9999
Luigi MASTROBUONO
Fax 06 4705 2017
Roberto SAMBUCO
Fax 06 5942101

Oggetto: bozza DM di individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero dello Sviluppo Economico – il punto di vista della FP CGIL

FP CGIL ha accolto con favore la disponibilità della Parte pubblica ad attivare la concertazione sul DM di organizzazione degli Uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero dello Sviluppo Economico, unica occasione di un’approfondita riflessione con i sindacati sulla neo-nata struttura ministeriale, essendo mancato il dovuto confronto sul DPR 197/2008.

La volontà, più volte espressa dalla parte pubblica, di proporre al Ministro un provvedimento “finito”, organico e coerente, alla base del notevole ritardo intercorso fra l’entrata in vigore del DPR e la presentazione del DM alle OO.SS., non è giustificata dal risultato finale: la bozza di DM trasmessa ai sindacati non solo riflette tutte le carenze del DPR, ma evidenzia con ancora più chiarezza l’assenza di una strategia unitaria.

Il primo Scajola/Mise aveva già affrontato la sfida di un accorpamento e si era proposto di costruire un’Amministrazione in grado di coniugare la conoscenza, la tutela, lo sviluppo e la promozione del tessuto imprenditoriale italiano con la sua proiezione internazionale, che dello sviluppo è una leva oggi irrinunciabile e potente.
La Conferenza di organizzazione aperta dal Ministro sul finire del 2005 aveva fatto emergere gli elementi che costituivano, allora come oggi, un potente freno ad un accorpamento reale, e non solo formale: le enormi resistenze interne al cambiamento, l’assoluta necessità di un regolamento di Ministero e di organizzazione degli uffici semplice e chiaro, che mettesse nero su bianco “chi fa che cosa”, in una cornice strategica in cui l’unione di amministrazioni diverse rispondesse ad una logica sinergica e non centrifuga.

FP CGIL auspicava perciò di ripartire da qui, naturalmente integrando quelle riflessioni con il contributo importante che il settore delle comunicazioni – nell’era della società dell’informazione e della conoscenza – può apportare allo sviluppo economico del Paese: invece il DM segna il passo e disegna, ancora una volta, una struttura disorganica con evidenti crepe strategiche ed operative, che riassume ed enfatizza, in un Ministero che affianca e non fonde tre Amministrazioni, le criticità di ciascuna.

La bozza di DM delude ogni aspettativa di disegno organizzativo volto all’efficacia, efficienza, trasparenza e buon andamento della Pubblica Amministrazione: chi legge la bozza attuale di decreto trova una babele, da cui esce disorientato e confuso.

Il DM non raggiunge la sua finalità principale, costituire un’agile guida all’orientamento su servizi affidabili e qualificati, dare risposte a chi lavora nel Ministero e per il Ministero, e a chi proprio nel Ministero dello Sviluppo Economico si attende di trovare un riferimento e un baluardo per fronteggiare la crisi economica internazionale, in una fase che esige chiarezza nella strategia, nei metodi e nell’agire quotidiano.

Le componenti ministeriali di origine sono ancora una volta giustapposte, non integrate, critica che già muovemmo al DPR, con il rischio evidente del permanere dello scollamento nell’azione amministrativa delle quattro strutture dipartimentali, polverizzate in centinaia di uffici.

L’assenza di una strategia di “governance unificante” evidenzia duplicazioni e ripetizioni. Mancano le interrelazioni tra i Dipartimenti che svolgono funzioni tra loro connesse (ad es. quelle ispettive o in materia di tutela ambientale).

Emblematica la frammentazione delle funzioni che, ben delineate nell'”Ufficio Affari generali e risorse”, ricompaiono poi con denominazioni varie a livello dei Dipartimenti e delle Direzioni generali, senza i necessari raccordi intasando, anziché semplificare, l’organizzazione degli uffici.
Eppure l’apprezzamento maggiore andrebbe proprio alla parte del DM relativa alle attribuzioni dell'”Ufficio affari generali e risorse” con chiare e comprensibili competenze non frammiste a compiti, se fosse portato a compimento il progetto sulla carta, cioè se alle competenze dell’Ufficio in materia di personale, formazione, assistenza informatica, URP, comunicazione, sito web e biblioteche corrispondesse, a livello di Dipartimenti e di relative Direzioni generali, la sola competenza in materia di raccordo con l’Ufficio affari generali e risorse. Invece, nuovamente, il DM non consente di comprendere in capo a chi siano poste quelle attribuzioni. Il rischio è l’impasse, o la sovrapposizioni di ruoli, sicuramente dannosa e costosa per l’azione amministrativa. Rischio tanto più accentuato data la natura non dipartimentale dell’Ufficio, che lascia il dubbio sul suo reale “potere di regolamentazione” nei confronti dei Dipartimenti, soprattutto per la definizione di procedure e regole standard ed uniformi cui dovrebbe attenersi tutto il Ministero.

Incomprensibile risulta poi la possibilità, prevista soltanto in capo ai Direttori generali del Dipartimento per l’Energia, di attribuire “funzioni vicarie” ai titolari di un’Area dirigenziale: previsione da eliminare dal DM sia in quanto tali funzioni non sono oggi previste da alcuna normativa, sia in quanto predisporrebbero ad un trattamento discriminatorio nei confronti degli altri Dipartimenti.

Non aiuta alla lettura del DM la forma, trascurata e disomogenea, frutto di un lavoro a troppe mani, apparentemente ignare le une del lavoro delle altre: improprie elencazioni di compiti offuscano spesso le effettive competenze degli uffici – incomprensibilmente denominati “Aree” quando il DPR utilizzava il termine “Uffici” – appesantendo il provvedimento e rendendo più facile il permanere di ambiguità di attribuzioni fra le Aree.

Valgano a titolo di esempio le competenze in materia di affari generali e giuridici, disseminate nel decreto a livello di Dipartimento, di aree di staff e di Direzioni generali con decine di denominazioni sempre diverse e confini indefinibili in termini di effettive attribuzioni e gerarchia funzionale.

Valga inoltre la competenza in materia di “Desk per la tutela della proprietà intellettuale”, citati con un’innovativa definizione (“desk internazionali ….”) nell’area IV della DG PIPS “coordinamento della gestione dei desk ….in raccordo con la DG Lotta alla contraffazione – UIBM”, DG quest’ultima che, se nell’area VI svolge un’azione di raccordo e coordinamento con le varie autorità competenti in materia di contraffazione, ma non con i desk, nell’area VIII esercita funzioni di indirizzo, coordinamento e valutazione delle attività dei desk, che non cita come tali, ma richiamandone soltanto la norma istitutiva. Ora, poiché da mesi prosegue un dibattito su chi in effetti tra le due DD.GG. debba gestire la rete dei desk istituiti dalla ex DGPS presso gli uffici ICE all’estero, elemento peraltro assente nel DM, la soluzione individuata dal provvedimento alimenta la distonia attuale, senza risolverla.

In altre sezioni il DM contiene vistosi refusi, a meno di non aver inteso predisporre il campo a future riforme: non si spiega altrimenti, ad esempio, nel quadro della DG PIPS, la singolare terminologia “rapporti con l’Istituto nazionale per il Commercio Estero” (ICE) (Area IV), del tutto scorretta vista la vigenza della Legge 68/’97 (riforma dell’ICE) che in tutt’altro modo qualifica ruoli e competenze rispettive, e l’impropria analogia con i “rapporti con le Regioni” (Area III). Ugualmente inspiegabile la scomparsa della competenza in capo alla stessa DG in materia di direttive per la programmazione dell’attività dell’ICE prevista dalla Legge 68/’97, e la comparsa, ai limiti della legittimità costituzionale (cfr. riforma del Titolo V), della competenza in materia di direttive e coordinamento dell’attività promozionale all’estero, e indirettamente di tutti i soggetti operanti nel campo dell’internazionalizzazione. Né si comprende la sostanziale equiparazione, operata nelle Aree VII, IX e X, fra l’ICE, ente strumentale del MISE per lo sviluppo e l’attuazione della politica promozionale sui mercati esteri, e il sistema (privatistico) delle Camere di commercio italiane all’estero. In generale, mentre la normativa vigente vede il Ministero come Amministrazione di indirizzo e vigilanza dell’ICE, che rende operative le finalità istituzionali indicate dal Ministero, il DPR, ma ancor più il DM, disegnano il Ministero come soggetto “operativo” che cerca alleanze “tra le aziende”, svuotando di ruolo e di contenuti l’Istituto per il Commercio Estero.

Così come, per quanto attiene al Dipartimento per le comunicazioni e Ispettorati territoriali, non appaiono chiaramente assegnate nell’Area III le funzioni relative all’erogazione dei benefici in materia di servizi di radiodiffusione televisiva, che, certo, non appaiono essere materia oggetto di delega, ma sembrano rientrare – come sono fin qui rientrate, su specifici indirizzi del Ministro – nella competenza piena del Direttore generale. E non sembra rispondere a criteri di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa attribuire ai singoli Uffici l’acquisizione a bilancio di canoni e contributi e unificare nell’Area VI il recupero coattivo delle somme evase e, ovviamente, la loro iscrizione a ruolo. Al di là della forma, necessariamente criptica per ragioni di sintesi, non appaiono, poi, risolte efficacemente le problematiche (certo complesse) concernenti l’organizzazione e il funzionamento degli Ispettorati: non risultano sufficientemente armonizzate le attività di coordinamento del Capo del Dipartimento, con quelle degli Uffici e delle Direzioni generali di riferimento, né le modalità di acquisizione a bilancio, né le risorse – non soltanto economiche – indispensabili a far fronte ai compiti affidati, con particolare riferimento alle nuove funzioni derivanti dalla unificazione dei preesistenti Ministeri.

Si attribuisce a refuso la riduzione della Biblioteca dell’ex Ministero Commercio Internazionale a “Biblioteca della Direzione Generale” PIPS, “unicum” tra tutte le biblioteche delle Amministrazioni accorpate, altrimenti qualificate come “biblioteche” con specificità settoriale e vocazione di servizio generale e pubblico. Tranquillizzante in proposito il riscontro fornito dal Direttore Generale dell’Ufficio affari generali e risorse alla segnalazione FP CGIL, secondo il quale, diversamente da quanto indicato nel DM, la competenza di tutte le Biblioteche sarà attribuita al suo Ufficio.

Sulla base di quanto sopra evidenziato a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, FP CGIL considera necessaria la riscrittura del testo del decreto, partendo da un chiaro funzionigramma o, per
ridurre i tempi, la stipula di accordi procedimentali tra Dipartimenti e tra Direzioni Generali con compiti affini e/o complementari, in modo da ridimensionare le duplicazioni e mitigare disfunzioni e disservizi per l’utente finale.

Come già segnalato nella riunione del 1 aprile, la riorganizzazione del Ministero e la definizione degli uffici di II livello, stanti le evidenti vacanze di personale sia a livello di aree che di dirigenza, pone l’Amministrazione di fronte alla necessità di individuare rapidamente i criteri per incentivare la mobilità delle lavoratrici e dei lavoratori ed assicurare la più opportuna e razionale copertura degli uffici. FP CGIL chiede pertanto l’immediata apertura della trattativa per la definizione di un accordo di mobilità.

Roma, 7 aprile 2009 

FP CGIL NAZIONALE
( Cosimo Arnone )

 
 

 
 
 
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