Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Informatica: La conduzione di sistemi complessi. Comunicato di Giuseppe Palumbo Coordinatore nazionale FP CGIL

18 Luglio 2011

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Informatica: La conduzione di sistemi complessi. Comunicato di Giuseppe Palumbo Coordinatore nazionale FP CGIL

Di recente, la direzione generale dell’innovazione tecnologica ha spedito alle sedi del territorio una sorta di editto, che come tale, è fitto di autorizzazioni, divieti, e velate minacce.

Sono anni che la direzione dell’innovazione tecnologica reagisce con note come questa citata, quando le si chiede, e si chiede in generale all’Amministrazione. di prendere atto di questo:

– esistono e funzionano da anni una applicazione di supporto alle ispezioni, una applicazione di gestione del personale, e malgrado i pochi strumenti a disposizione sul territorio altre applicazioni di supporto, che sono sviluppate, sperimentate e mantenute da personale interno, personale con profili specifici: informatici, ispettori, amministrativi con forti competenze sui temi.

Ora, se questo non fosse vero chiediamo:

– da dove vengono i dati per le statistiche delle ispezioni? da SGIL? dal fantomatico portale della vigilanza?

– quanti anni ci vogliono (ne sono già passati 2 abbondanti) per mettere a punto un programma di gestione del personale che dal punto di vista funzionale, non ricorderà neanche lontanamente GLPERS?

– sono le applicazioni prodotte all’interno, le anomalie da rimuovere? Non sarebbe meglio trattare come anomale le decine di applicazioni, che tanto sono costate all’Amministrazione, e che non si sa ancora se hanno prodotto benefici (borsa lavoro che a volte ritorna, sgil, il portale delle ispezioni, il software della gestione delle conciliazioni, il controllo di gestione nelle sue diverse versioni, la gestione del personale e così via)?

Ritorniamo alla nota che apre con una rappresentazione della complessità del sistema che la direzione dell’innovazione tecnologica è chiamata a gestire, una complessità normale di questi tempi, e che tutta la Pubblica Amministrazione, non solo il Ministero del lavoro, affronta e gestisce.

Al secondo capoverso sono citati il Ministero dell’innovazione e della pubblica amministrazione e la DigitPA, enti, che ci preme sottolineare, nell’emanare le regole tengono sempre conto del contenimento della spesa, dell’integrazione dei sistemi, del riuso del software, dell’economicità delle applicazioni.

Per quanto riguarda la sicurezza informatica, essa non è uno stagno, ma un processo nell’ambito del quale si vigila e si implementa, tanto è che ogni anno per redigere il Documento Programmatico della Sicurezza, si rilevano le criticità e si indicano le azioni intraprese o da intraprendere per mettere in sicurezza i sistemi.

Siamo d’accordo sul fatto che i pacchetti software presenti sui client debbano essere conosciuti dalla direzione dell’innovazione tecnologica e con essa debbano essere concordate le modalità di installazione, ma ci dispiace constatare che si fa cenno solo a pacchetti sottomessi a licenza commerciale: esiste un mondo, assolutamente integrabile e sicuro, di software libero da licenza che puo’ essere utilizzato sui client e sui server, ed esistono sempre più esempi di soluzioni “miste” nelle architetture della Pubblica Aamministrazione.

Infine, la legge che riguarda il trattamento dei dati personali e il codice della privacy, non vieta l’uso di alcuno strumento atto alla raccolta, alla elaborazione, e alla detenzione dei dati (dai dati pubblici ai dati giudiziari), ma detta le regole affinchè, per ciascun trattamento, siano sempre riconoscibili i responsabili, gli incaricati e le procedure adottate in termini di natura, manipolazione e sicurezza del dato.

La direzione dell’innovazione tecnologica, oltre al rinnovo e all’ammodernamento quasi parossistico dei sistemi centrali e delle dotazioni strumentali, giacchè la tecnologia lo permette, potrebbe occuparsi un po’ di integrazione di sistemi; ma le politiche della direzione dell’innovazione tecnologica sui sistemi informativi, se ci sono, sono sconosciute a molti e le uniche risposte che si possono avere, come si ribadisce in chiusura, sono quelle rilasciabili dal servizio di supporto Help Desk.

Ancora a proposito di politiche e obiettivi, l’Amministrazione ha previsto per gli informatici di area III, su indicazioni della direzione dell’innovazione tecnologica, una formazione di natura operativa su temi e procedure, tra l’altro, già note alla gran parte degli informatici del territorio, come se i funzionari informatici non fossero di pari rango dei funzionari con altri profili.

Riteniamo, per concludere, che questa Amministrazione potrebbe governare meglio e con una maggiore garanzia di risultato e di economicità i progetti che riguardano i sistemi informativi, se investisse sulle risorse umane interne e spendesse un po’ di energie per creare le condizioni organizzative affinchè tutto il personale con profilo nformatico possa, finalmente, partecipare attivamente alle fasi di coordinamento, progettazione, realizzazione e messa in esercizio dei sistemi.

Roma, 11 maggio 2010

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto