Ministero Giustizia: Brunetta predica (non) bene ma soprattutto lui e Alfano razzolano male – Comunicato Stampa di A. Crispi

18 Luglio 2011

Ministero Giustizia: Brunetta predica (non) bene ma soprattutto lui e Alfano razzolano male – Comunicato Stampa di A. Crispi – Segr. Naz.le Fp Cgil

La controriforma della Pubblica amministrazione (legge 150) del ministro Brunetta è intrisa di molte belle parole quali la produttività, l’efficienza e la qualità dei servizi.

Di fatto lui stesso e i suoi colleghi di Governo, in particolare, il Ministro della giustizia Alfano sottoscrivono accordi con la parte minoritaria delle rappresentanze sindacali, l’ultimo del Ministero della Giustizia, siglato il 15/12/2009, dando vita ad una nuova forma di democrazia, basata non più sulla maggioranza dei consensi ma sulla minoranza.

E’ necessario però, per il rispetto della nuova democrazia, che la minoranza, di volta in volta costituita, sia d’accordo con il Governo e non con i lavoratori che dovrebbe rappresentare.

Potrebbe nascere il sospetto di una democrazia a uso e consumo di chi Governa, poiché l’ipotesi d’accordo del Ministero della Giustizia sancisce:

la divisione del lavoro;

la divisione delle attribuzioni delle figure professionali ( ad es. per il lavoro di un cancelliere previsto dal contratto oggi ce ne vogliono tre); ma che bella pensata degna di uno scienziato della politica;

riafferma l’impostazione del lavoro in termini gerarchici, negazione assoluta della responsabilità e dell’impegno delle singole persone per l’innovazione e la efficienza di una pubblica amministrazione moderna e per sevizi funzionali e di qualità.

Il tutto confezionato con l’impiego della quasi totalità del fondo 2009, risorse destinate ai lavoratori, senza nessun rifinanziamento dello stesso.

Nessuna meraviglia.

Questo governo è unico nel “far nozze con i fichi secchi”.

La finanziaria contiene forse le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici?

Il Governo però eccelle nel “far fare soldi” a chi già li ha, con la SPA della difesa e della Protezione Civile, dandosi così procedure senza nessun controllo, fuori dalle regole del pubblico impiego definite dalla stessa controriforma Brunetta. Il successo è garantito per gli obiettivi del Governo, con i lavoratori senza contratti e la controriforma dei servizi senza risorse.

L’ipotesi d’accordo del Ministero del Giustizia, non produrrà una giustizia più efficace in tempi certi ma solo una giustizia senza processi per chi può permettersi di non essere processato.

Contro questa idea di democrazia e di giustizia, e per un accordo che riconosca i meriti dei lavoratori e per un’organizzazione del lavoro che dia servizi di qualità ai cittadini, noi lotteremo con ogni mezzo lecito e democratico dallo sciopero indetto dai sindacati maggioritari del Ministero della Giustizia, per il 5 Febbraio 2010.

Roma, 5 gennaio 2010

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