Oggi al Senato è stato calendarizzato il cosiddetto “collegato lavoro”, definito da più parti legge “brucia-lavoro”, provvedimento rinviato a marzo alle camere dal Presidente della Repubblica.
Anche per il Quirinale, così come evidenziato a più riprese e con nettezza dalla Cgil, la decisione di prevedere attraverso la firma del lavoratore la scelta di un arbitro e la rinuncia al ricorso al Giudice del Lavoro, di fatto aumenta lo squilibrio tra impresa e lavoratore, violando i dettati Costituzionali e l’essenza stessa del nostro diritto del lavoro.
Il Ddl 1167 bis, una volta approvato, fornirebbe un “assist” al Governo, alle associazioni datoriali, alla Fiat, alle forze politiche reazionarie e liberiste, ai tanti maître à penser arruolati a sostegno del progetto mirato a smantellare la democrazia economica e le libertà sindacali.
Inoltre nel testo in discussione si prevede l’apprendistato a 15 anni, che rischia di eliminare ogni barriera al lavoro minorile, oltre a certificare la morte di una qualsiasi idea di innalzamento dell’obbligo scolastico.
La Fp-Cgil, coerentemente con la battaglia intrapresa per un lavoro stabile, sicuro e dignitoso, contrasterà in tutti i modi questo provvedimento e sarà presente al presidio indetto dalla Cgil il 21 settembre a Piazza Navona, in occasione del passaggio al Senato.
Senza contratti collettivi nazionali, con il superamento di diritti costituzionali indisponibili e inderogabili, nessuno sviluppo economico e sociale con progresso sarà possibile in Italia.
La mobilitazione diffusa e partecipata è la strada per ridare dignità e ruolo al lavoro.
Roma, 15 Settembre 2010