Nota su decentramento – opzioni dei comuni

18 Luglio 2011

Nota su decentramento – opzioni dei comuni

 

 
Roma, 30 ottobre 2007 

Ieri 29 ottobre 2007 l’Agenzia del Territorio ci ha comunicato i primi dati ufficiali, su scala regionale, riguardanti le delibere degli Enti Locali per l’acquisizione delle funzioni catastali.
All’Agenzia sono pervenute 4800 delibere, in materia di decentramento, che rappresentano un bacino di circa 41 milioni di abitanti.
Da un primo esame, basato su due parametri quali la tempistica (invio delle delibere entro il giorno 3 ottobre) e le dimensioni (come da art. 6 del protocollo d’intesa tra Agenzia del Territorio ed ANCI), abbiamo la seguente fotografia:
1. 1383 delibere (che riguardano i capoluoghi di provincia e i comuni con una dimensione superiore a 80.000 abitanti – art. 6 comma 2 del protocollo d’intesa) così suddivise: 233 opzione A, 296 opzione B e 854 opzione C;
2. 883 delibere (che riguardano i comuni che hanno una dimensione tra i 40.000 e gli 80.000 abitanti – art. 6 comma 3 del protocollo d’intesa) così suddivise: 270 opzione A, 221 opzione B e 392 opzione C; queste delibere saranno soggette ad un ulteriore esame, sul dimensionamento, dai comitati paritetici regionali;
3. 286 delibere riguardanti la convenzione con l’Agenzia;
4. 2248 delibere che saranno soggette ad ulteriore esame per problemi interpretativi e tecnico-applicativi, in quanto non hanno rispettato uno o entrambi i parametri di riferimento (tempistica e dimensionamento).

Da questi primi dati si deduce che circa il 31% dei comuni ha deliberato (delibera accettate) e che c’è una forbice che va da circa il 60% dei comuni dell’Emilia Romagna e Toscana all’8% della Calabria fino all’1% del Molise.
La CGIL, da una prima lettura dei dati, rileva una situazione abbastanza disomogenea e ha posto una pregiudiziale chiara sulla gestione del processo al fine di eliminare incertezze sulla professionalità dei lavoratori e sul futuro dell’Agenzia e sul servizio reso al cittadino.
Inoltre, nel rispetto dell’art. 11 comma 8 del DPCM attuativo, ha chiesto i dati puntuali su ogni singolo comune e su eventuali aggregazioni di comuni prima di aprire il confronto sul DPCM del personale.
Ha invitato, vista la diffida inviata al sottosegretario Alfiero Grandi e al Direttore Mario Picardi, l’amministrazione ad un puntuale verifica sui contenuti delle delibere degli Enti Locali affinché le stesse rispettino il dettato legislativo (divieto di esternalizzazione a società private, pubbliche o miste, comuni che si sono consorziati e le delibere contengono opzioni diverse, divieto di aumento dei costi).
Visti i dati emersi, a nostro avviso, si rafforza la posizione della CGIL sul DPCM del personale, un eventuale passaggio del personale deve avvenire su base volontaria (con incentivo) ed utilizzando l’istituto del distacco.
Si invitano i lavoratori, vista la prossima scadenza delle RSU, ad un voto di massa; un’alta affluenza alle urne rende maggiormente rappresentative le OO.SS. rafforzando il loro potere contrattuale sul DPCM del personale.

Coordinatore Nazionale
Agenzia del Territorio
Carmine Di Leo
 
Per la FP CGIL Nazionale
Comparto Agenzie Fiscali
Giovanni Serio

 


X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto