Osservazioni della Funzione Pubblica CGIL su libro verde della Comm.ne Europea

18 Luglio 2011

Osservazioni della Funzione Pubblica CGIL su libro verde della Comm.ne Europea

A Penny Clarke A Lia Tiberini
“Draft joint statement on the Green Paper on Labour Law”

La proposta di dichiarazione congiunta CEMR-EP/EPSU rappresenta, nel suo complesso, un punto di vista equilibrato sui temi sollevati dal Libro Verde della Commissione Europea ed esprime una posizione avanzata riguardo al ruolo propulsivo che il dialogo sociale e la contrattazione collettiva possono svolgere per favorire una positiva evoluzione della legislazione del lavoro, in connessione con le differenti situazioni economiche e sociali delle comunità nazionali e locali.
OSSERVAZIONI
1. La FP CGIL considera utile dare una risposta alla filosofia che ispira il Libro Verde
chiaramente espressa al 3° comma del punto 2.a., che recita:
“Clausole e condizioni di lavoro eccessivamente protettive possono scoraggiare i datori di lavoro dall’assumere durante i periodi di ripresa economica. Modelli alternativi di rapporti contrattuali possono rafforzare la capacità delle imprese a sviluppare le creatività del loro personale e nel suo insieme a sviluppare i vantaggi concorrenziali.
Tale concetto, ampiamente sviluppato al punto 3, con un enfasi eccessiva sulla utilità dei rapporti di lavoro atipici, contrasta con uno dei cardini dell’Agenda di Lisbona che, con l’obiettivo di sviluppare “più e migliori lavori”, indica anche il rapporto di lavoro a tempo indeterminato come quello da preferire per il rilancio dell’occupazione di qualità nell’Unione Europea. Al contrario, il lavoro atipico, oltre all’insicurezza che causa al lavoratore, nei servizi pubblici, in molti casi, costituisce un elemento di dequalificazione del servizio.
Per questa ragione, suggeriamo che, al punto 15 della dichiarazione congiunta, possa essere specificato che formazione dei lavoratori, accrescimento delle competenze, adattabilità organizzativa sono fattori che qualificano i servizi pubblici e rappresentano un investimento che deve produrre benefici stabili nel tempo, anche attraverso la stabilità del rapporto di lavoro.
Il punto 4 del Libro verde, accentuando l’esigenza di una “protezione leggera dell’occupazione”, indica la necessità di normative che agevolino la facoltà di licenziamento per i datori di lavoro.
Anche questo aspetto, aldilà di ogni altra considerazione, pare in contrasto con l’interesse condiviso di mettere a frutto le competenze acquisite dai lavoratori per migliorare l’efficienza dei servizi.
Inoltre una eccessiva flessibilità in uscita dal mercato del lavoro risulterebbe in contrasto con l’impegno anch’esso condiviso dalle parti sociali europee, di adottare intese volte a trattenere i lavoratori più anziani nell’impiego pubblico.

p. la Segreteria Fp Cgil Nazionale
Antonio Crispi e Rosa Pavanelli

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