(ANSA) – ROMA, 18 SET – Centoventimila lavoratori precari del pubblico impiego saranno ‘licenziati’. L’allarme viene dalla
Fp-Cgil, secondo cui ciò comporterà anche la chiusura di alcuni fondamentali servizi per i cittadini, come gli asili, il cui regolare funzionamento viene garantito oggi da queste decine di migliaia di persone.
Nel mirino del sindacato un emendamento che il governo – dice il segretario generale, Carlo Podda – “si accinge a presentare ad un provvedimento sul lavoro all’esame del parlamento.
L’emendamento abroga le norme del governo Prodi sul precariato, in base alle quali chi aveva fatto negli ultimi 5 anni tre anni di lavoro, anche discontinuo, nella pubblica amministrazione, poteva accedere a prove selettive di idoneità per essere assunto”.
“L’abrogazione di tale disposizione, insieme alla circolare del ministro Brunetta (secondo cui chi ha avuto contratti
precari per tre anni negli ultimi 5 anni non può più farli) – dice ancora Podda determinerà il licenziamento di 120 mila
persone, di cui 57 mila aveva già i requisiti per entrare nella pubblica amministrazione”.
Secondo il sindacalista, rilevante sarà anche il danno per i cittadini perché così i sindaci non potranno più garantire i
servizi.
Proprio ieri Brunetta ha annunciato che d’ora in poi nella pubblica amministrazione si entrerà solo per concorso. (ANSA).