Parere a regione Veneto per stabilizzazione personale dipendente

18 Luglio 2011

Parere a regione Veneto per stabilizzazione personale dipendente

Protocollo n. 462/U-FP 2007

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento della Funzione Pubblica
UPPA
Servizio programmazione assunzioni e reclutamento
Corso Vittorio Emanuele n.116
00186 ROMA

In merito al parere espresso da codesto Servizio, lo scorso 3 agosto, alla richiesta della Regione Veneto di concedere una proroga successiva al 29 settembre 2006, al personale in servizio a tempo determinato,

si esprime da parte degli scriventi la piena contrarietà al suindicato giudizio; ciò sia rispetto allo spirito della richiesta della Regione Veneto, che riguardo al diverso impatto che le norme della legge 296/2007, in tema di stabilizzazione del lavoro precario, hanno su Enti quali le Regioni, la cui autonomia è sancita anche dalla Costituzione.

In questo modo, da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, si smentisce non solo l’impianto politico della Finanziaria 2007 in termini di lotta alla precarietà, ma anche gli stessi contenuti del punto 5 del Memorandum d’intesa sul lavoro pubblico e riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, siglato lo scorso mese di marzo, che pongono come obiettivo primario dell’azione del Governo e del Sistema delle Autonomie la “scomparsa del precariato nell’ambito della legislatura”.

Per giunta, con quest’interpretazione, che circoscrive pesantemente i beneficiari della norma, chi non avrà il requisito richiesto, anche se per pochi mesi e con effetti paradossali, non potrà essere recuperato; per questo l’assurdo di assunti per la prima volta prima del 29 settembre 2006, con un contratto di tre anni, che potranno essere stabilizzati a differenza di altri lavoratori, con alle spalle anni di precarietà e di contratti diversi e sempre con la stessa amministrazione, perché privi dei tre anni richiesti alla data del 29 settembre, e pertanto nella necessità di una proroga che consenta il completamento del triennio richiesto, laddove, come recita la lettera della Regione, ” vi sia la richiesta espressa della struttura di assegnazione del dipendente che attesti la sussistenza delle condizioni per la prosecuzione del rapporto”.

Il tutto fa pensare che, nonostante le affermazioni della Finanziaria e del Memorandum sul lavoro pubblico, sia presente la convinzione che il superamento del precariato non rappresenti uno degli obiettivi primari da perseguire per rendere più efficiente e moderna la pubblica amministrazione, nell’ambito di un processo di riordino che consenta allo Stato, ed alle sue diverse articolazioni, di svolgere con pienezza il suo ruolo di garante dello sviluppo sociale ed economico del paese.

Per tutte queste ragioni le scriventi chiedono con la presente un urgente incontro di chiarimento al fine di giungere ad una positiva soluzione della problematica in oggetto i cui effetti, se non risolti, potrebbero determinare pesanti ricadute negative all’azione di ammodernamento della pubblica Amministrazione su cui Governo e Sindacati sono impegnati.
Cordiali saluti

p. Segreteria Nazionale FP CGIL CGIL Nazionale
Mauro Beschi
Dipartimento Welfare Dipartimento Settori Pubblici
Michele Gentile

Roma, 13 settembre 2007

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