“Avevamo chiesto alla Ministra Carfagna, garantendole la nostra collaborazione, di intervenire sull’emergenza part-time nel lavoro pubblico, dato l’allarmante proliferare di revoche e mancate concessioni a causa degli effetti del cosiddetto Collegato Lavoro. La risposta è stata la convocazione di un tavolo tecnico, al quale il Ministro non ha sentito il dovere di partecipare. All’incontro peraltro non sono state convocate tutte le sigle sindacali, come a nostro avviso sarebbe giusto fare. Un fatto che dimostra la disattenzione del Governo e, ahimè, della Ministra, nei confronti dei diritti delle donne, l’85% degli oltre 170mila lavoratori in part-time”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta l’incontro tenutosi ieri tra alcune organizzazioni sindacali e il consigliere della Ministra Carfagna, la dott.sa Monica Velletti.
“Il part-time – continua Dettori – non è un privilegio, ma uno strumento di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Necessario, in un
Paese con bassi livelli di occupazione femminile come il nostro”.
“Già alcuni Giudici del Lavoro hanno dato ragione ai ricorsi delle lavoratrici: le norme introdotte dal Governo violano le disposizioni comunitarie. E inoltre – aggiunge la Segretaria Generale – lo stesso collegato lavoro che prevedeva, prima di procedere con eventuali revoche o dinieghi, un periodo di verifica di 180 giorni che scade il 23 maggio, non ha trovato applicazione. Insomma, brutte leggi, per giunta applicate male, che violano norme comunitarie”.
“Le autonomie locali – continua la sindacalista – se ne sono accorte e alcune stanno intervenendo: in Veneto la Regione ha raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali e in Emilia Romagna si è emessa una circolare per regolare l’applicazione delle nuove norme.
Continueremo ad affrontare la questione con le controparti che saranno disponibili a farlo, e in tal senso crediamo che l’incontro chiesto dalla Cgil nazionale a Upi, Anci e Regioni potrà darci una prima risposta”.
“Ci spiace – conclude Dettori – constatare che da una Ministra che dovrebbe occuparsi essenzialmente di questi problemi, non si abbiano altrettanti riscontri”.
Roma, 13 maggio 2011