PCM: profili professionali al Dipartimento Protezione Civile

18 Luglio 2011

 
 

Lettera ai vertici

 

  
SCIOPERO GENERALE 6 MAGGIO 2011

– CONTRO GLI ACCORDI SEPARATI
– PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI
– PER L’AUMENTO DEI SALARI
– PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI


Roma, 19.4. 2011

Al Segretario Generale Presidenza Consiglio Ministri
Dott. Manlio Strano
Piazza Colonna 370 Roma
Fax:06 67793958
e-mail: m.strano@governo.it

Al Dipartimento delle Politiche delle Risorse Umane
Consigliere Giuseppina Perozzi
Via della Mercede 96 Roma
Fax: 06 67795465
mail: g.perozzi@governo.it

Al Capo Dipartimento Protezione Civile
dott. Franco Gabrielli
Via Ulpiano, 11 Roma
Fax: 06 68204602
mail: franco.gabrielli@protezionecivile.it

Oggetto: profili professionali al DPC

Facendo seguito a quanto già evidenziato in recenti note di altre OO.SS., la scrivente chiede di conoscere:
a) sotto quale profilo la Fp CGIL debba inquadrare l’azione amministrativa posta in essere, pensiamo autonomamente dal DPC, in una materia, quale quella dell’inquadramento del personale, che si ritiene essere esclusiva della PCM;
b) perché l’istituzione di un gruppo di lavoro (GdL) sui profili professionali solo DPC, esistendone già uno alla PCM.

Si rappresenta che l’iniziativa di redigere nuovi profili professionali dei lavoratori del DPC sconnesso da quello della PCM, ha rafforzato, presso molti, il timore che si stia progettando la “fuoriuscita” del DPC dalla Presidenza del Consiglio con tutto quello che questo comporterebbe sul piano economico-professionale difficilmente recuperabile viste le nefaste previsioni per i prossimi anni in materia finanziaria e contrattuale. Tale iniziativa, dunque, ci allarma e non ne approviamo né il metodo, né la sostanza e nemmeno l’intento poco trasparente:
nel metodo
perché il DPC è parte integrante della PCM ed essa, in applicazione delle norme, ha già formulato un riesame dei profili, che contempla a sufficienza le attività svolte al DPC, salvo qualche piccola necessaria integrazione per formulare le quali non si ravvede la necessità di un GdL di 20 persone;

il DPC, ancora una volta, si è dimostrato poco sensibile al confronto con le parti sociali ma anche con i lavoratori visto che il succitato GdL è composta da soli dirigenti generali e di seconda fascia o considerati tali;

nella sostanza
insistere nel rivendicare “una peculiarità” della PC è controproducente in quanto rafforza le posizioni di coloro i quali vogliono il DPC fuori dal suo naturale e necessario centro di coordinamento (cioè la PCM – vedi la recente evoluzione della vicenda dei profughi/immigrati affidata, in primis, ad altri soggetti istituzionali).
il GdL (peraltro costituito da 20 componenti per redigere i profili di 700 persone, mentre quello della PCM coinvolge 4 funzionari per fare quelli di 1500 persone), ha formulato un questionario da far compilare ai funzionari del DPC per chiedere informazioni già note all’Amministrazione; nulla viene invece richiesto in merito alle attività di PC che il lavoratore realmente svolge, da correlare alle esigenze organiche del DPC che, forse, doveva/dovrebbe essere l’obiettivo primario di un GdL istituito per rifare i profili.

Si ravvisano, in questa ed in altre recenti iniziative (p.e sul parcheggio), automatismi derivanti da backgrounds di tipo autoritario che tendono ad escludere il personale e le sue rappresentanze da decisioni rilevanti per la vita e l’aspettativa dei lavoratori; iniziative che distolgono l’attenzione da ben altre concrete attività come, ad esempio, l’utilizzo delle ordinanze per promuovere funzionari al ruolo di dirigenti o voci, artatamente messe in giro, che vogliono la CGIL pronta all'”inciucio” in cambio di una presunto scambio con il DPC. La verità, in merito, è ben altra: trasferimenti coatti, ma accorti, per alcuni nostri dirigenti che chiedono trasparenza, seguiti da atti di pura intimidazione verso altri.

In sintesi, vorremmo che le decisioni che riguardano, tutti i lavoratori, come questa dei profili, vengano sviluppate in linea con i valori espressi dal Capo Dipartimento all’inizio del suo mandato: dialogo, orizzontalità, trasparenza, esempio, lealtà e “basta con le nomine ad personam nel DPC” a mezzo ordinanza, per esempio.

 
 
 
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