PCM_Protezione Civile: riordino del Dipartimento di PC. Nota a verbale della Fp CGIL

18 Luglio 2011

Comunicato

 

In relazione alla riunione odierna, avente per oggetto il riordino del Dipartimento di PC, la Fp-CGIL chiede di mettere a verbale il contenuto della seguente nota:

la Fp CGIL prende atto che la PCM ha respinto la richiesta di rinviare la riunione odierna, come sollecitato anche da altre OO.SS. Prende atto, nel contempo, della volontà del Capo Dipartimento della PC di promuovere e affermare una vera discontinuità con il passato anche recente e accoglie con molto interesse e curiosità le sue enunciazioni di principio testé affermate. Una volontà politica e un intento operativo che non può passare inosservato, specie da chi, coma la CGIL, auspicava e richiedeva da tempo che ciò accadesse. La Fp CGIL saluta con piacere il ridimensionamento dei cosiddetti grandi eventi che hanno snaturato, nel corso degli anni e durante la loro declinazione, la mission stessa della PC e attende, quindi, che anche la semplice locuzione “grandi eventi” sia definitivamente rimossa dalle attività di protezione civile anche attraverso iniziative parlamentari.
La Fp CGIL auspica che le energie profuse in quel settore siano adesso dedicate alla definizione dei Piani nazionali, alla previsione,alla prevenzione e preparazione e alla ricostruzione di relazioni costanti e corrette con il territorio e con l’ intero Sistema di PC.

A tal proposito auspica che su questi temi, vengano recepiti già nel costituendo nuovo organigramma attraverso un Ufficio con incarico dirigenziale che vada a sostituire l’anacronistico ed evocativo ufficio cosiddetto “gestione delle emergenze”; il quale, dovrebbe ritornare, con forza, ad occuparsi di linee guida e coordinamento e non di gestione delle emergenze che spetta, per legge, ad altre istituzioni come ad esempio la Sanità per non parlare dei VVF.

Accoglie e registra la grande sensibilità di considerare la formazione il punto cardine, se non il servomeccanismo, per rilanciare nel Paese la vera protezione civile e la cultura ad essa riconducibile: nelle scuole, nei posti di lavoro, nelle amministrazioni pubbliche e private cercando, con interesse ed entusiasmo, in un rapporto di leale collaborazione, una sinergia operativa con tutte le strutture del Sistema di PC.

Considerato il tavolo e la brevità di tempo a disposizione anche in riferimento al non condivisibile atteggiamento della PCM, come già detto, la Fp CGIL si aspetta di essere convocata al più presto, unitamente alle altre sigle sindacali, per rappresentare più dettagliatamente le proposte che intende condividere e proporre al fine di contribuire alla attuazione di quanto è stato affermato.

Ciò detto la Fp CGIL, chiede alla PCM e al Capo Dipartimento di occuparsi, da subito, della risoluzione definitiva delle condizioni lavorative a cui sono stati costretti e relegati molti dipendenti del DPC: se molte stanze sono state chiuse e le chiavi sono state buttate via è ora che quelle chiavi siano ritrovate e utilizzate.

Così come non è più possibile rimandare ancora la soluzione di pochissimi dipendenti qualificati che per ragioni di cattiva gestione del personale non hanno potuto in alcun modo partecipare alle recenti riqualificazione che hanno interessato quasi tutto il personale DPC, tranne queste poche storiche e qualificatissime professionalità. Così come non è più possibile differire oltre la stabilizzazione dei “comandati” la cui presenza e prestazione professionale era preesistente alla recente e consistente immissione in ruolo nel DPC di altro personale estraneo alla PA.

In ultimo la Fp CGIL trova singolare, se non lesiva dell’attuale impianto normativo, che la motivazione alla base della riorganizzazione del DPC addottata dalla PCM sia riconducibile, si cita testualmente, alla “necessità di procedere ad un adeguamento e riconfigurazione della struttura […] anche alla luce dell’inquadramento del nuovo personale, attuato ai sensi dell’art.14 del decreto legge 30 dicembre 2009 […] nonché delle maturate esperienze anche nel recente terremoto d’Abruzzo”.
La Fp CGIL fa, altresì, notare che l’art.14 del decreto legge 30 dicembre 2009, presenta una vertenza aperta circa i passaggi da tabella B a tabella A e quindi, in attesa dell’esito vertenziale, appare azzardata ogni qualsivoglia forma di “riorganizzazione” anche in assenza, come ha giustamente affermato il Capo Dipartimento, dei profili professionali.

Infine si chiede, magari nella prossima auspicata riunione proposta, di chiarire meglio cosa si intenda per “maturate esperienze” che incidono sulla organizzazione del DPC. Perché, a parer nostro, così come è scritto, si metacomunica cha ad ogni evento di tipo C si verificherà, per una sorta di riflesso condizionato, un ri-allineamento e una ri-configurazione del DPC.

CONSEGUENTEMENTE

La Fp CGIL – non avendo avuto la possibilità di esaminare gli allegati tecnici che giustificano una tale riorganizzazione e non avendo alcuna contezza di quali e quanti siano le ricadute sui lavoratori, sul CCNL che pure avversa specie per quello che riguarda l’orario di lavoro e la parte disciplinare (tanto per fare un esempio), sulla resa del servizio e sull’intero Sistema nazionale di PC, tuttavia in presenza di una grande novità politica e di fronte ad una ripresa delle relazioni sindacali, – si riserva di far conoscere le proprie proposte in merito, nella prossima riunione che si auspica sia convocata prima della pausa natalizia.
Nel ri-augurare un buon lavoro al Capo Dipartimento, resta in attesa di veder concretizzati questi segnali di discontinuità gestionale anche in riferimento all’attuale assetto dirigenziale del DPC e offre il suo contributo di idee e di entusiasmo per rifocalizzare le attività e le funzioni del Sistema Nazionale di PC disattese da anni.

Roma, 2 dicembre 2010

FP CGIL NAZIONALE PCM 
Gianni Massimiani

 

 
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