Penitenziari: Lettera al Capo Dap su mobilità volontaria personale Comparto Ministeri

18 Luglio 2011

Lettera al Capo DAP

 

 
 
Roma, 19 maggio 2009

Al Capo del DAP
Pres. F.Ionta

Al Vice Capo del DAP
Dr. E. di Somma

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis

e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
D.ssa P. Conte

Prot. CM 116/09
Oggetto: Mobilità volontaria personale Comparto Ministeri

Eg. Presidente,

abbiamo letto con molta attenzione la nota n. 0170192 dell’8.05.2009 della Direzione Generale del Personale a Sua firma con la quale si è inteso rispondere alle osservazioni e alle criticità fortemente evidenziate dalle OO.SS. ed in particolare dalla Fp Cgil riguardo le procedure avviate per la mobilità volontaria del personale del comparto ministeri.
Dobbiamo purtroppo constatare che non solo quanto risposto non soddisfa adeguatamente le richieste di chiarimento inoltrate da questa O.S. ma, addirittura, abbiamo riscontrato elementi che confermano e rafforzano le criticità evidenziate riguardo l’errata applicazione dell’accordo del 22 luglio 2008 sulla mobilità volontaria.
In particolare, crediamo che nella gestione della questione abbia prevalso una a dir poco creativa interpretazione della norma pattizia, al punto da generare qualche dubbio e/o contraddizione nel merito alla stessa Direzione Generale del Personale responsabile dell’avvio e della gestione dell’intero procedimento.
Non a caso leggiamo che in occasione delle prossime nuove assunzioni, per il biennio 2009/2010, le situazioni di criticità che dovessero registrarsi alla fine di questa prima complessa fase di mobilità a domanda saranno affrontate tramite interpello straordinario. Interpello che la Fp Cgil ha fortemente richiesto e che avrebbe dovuto essere indetto a seguito dell’interpello ordinario ed in occasione delle nuove assunzioni di educatori e contabili.
In che modo si pensa di risolvere la situazione di quegli educatori stabilizzati che, avendo un’anzianità di poco inferiore ai 5 anni, non hanno potuto partecipare all’interpello ordinario e potranno, forse, partecipare a un possibile interpello straordinario solo dopo l’assunzione di nuovo personale, in palese violazione di quanto previsto dall’art. 16 del succitato accordo?
Nella Sua nota si dichiara che “la Direzione Generale del Personale farà riserva di esaminare, appena conclusasi la procedura di interpello in corso, tutte le situazioni ancora in attesa di assestamento e definizione attraverso, come da pregresse intese, lo strumento del tavolo tecnico con le OO.SS”.

Si torna ancora a chiedere: come intende procedere la Direzione Generale del Personale nella disamina delle situazioni ancora in attesa di assestamento e/o definizione ?
E’ evidente che la situazione è oggi divenuta talmente complessa e problematica che il tavolo tecnico, pure da noi così favorevolmente accolto al momento della sua istituzione, non potrà certo essere lo strumento risolutivo, né tantomeno sostitutivo del tavolo delle trattative.
Per individuare una necessaria soluzione e non alimentare ulteriormente la confusione finora generatasi in materia di relazioni sindacali, occorre aprire urgentemente un confronto sindacale che riprenda seriamente il tema della mobilità e dia le giuste risposte, tramite intese verbalizzate e sottoscritte, a quanto è stato sopra evidenziato.
Occorre per questo ripartire dall’accordo del 22 luglio che, si ricorda, è stato firmato da questa O.S. con pregiudiziali in merito ad alcuni importanti punti che all’epoca l’Amministrazione si era impegnata ad affrontare e risolvere.
Restiamo in attesa di sollecito urgente riscontro e porgiamo distinti saluti .

La Coordinatrice Nazionale
Penitenziari – C. Ministeri

Lina Lamonica

 
 
 

 
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