Piano Casa per l’edilizia sociale

18 Luglio 2011

Piano Casa per l'edilizia sociale

A pochi giorni dalle elezioni il Governo annuncia un miracolo:

le 20.000 case di edilizia sociale promesse dal Ministro Tremonti nel 2008 ( e mai realizzate) passano alle 50.000 di oggi, senza contare che il Ministro Matteoli nell’Agosto del 2009 annunciò 100.000 alloggi nel giro di 5 anni.

Anche sul piano dei finanziamenti i miracoli si fanno sentire, infatti si passa dai 2,5miliardi di euro di una settimana fa ai 4,5 di oggi. Peccato che di cantieri non se ne sia aperto ancora uno.

Comunque, al netto delle strumentalizzazioni politiche ed elettorali, proviamo a fare una valutazione del Piano Casa per l’edilizia sociale, approvato il 18 luglio scorso con decreto del Presidente del Consiglio. Il 23 Marzo 2010 Ministri Giulio Tremonti e Altero Matteoli hanno firmato l’ultimo atto formale prima del «via»: il decreto per la scelta della Sgr (la società di gestione del risparmio) che dovrà gestire il fondo immobiliare., in sostanza, il decreto che avvia la procedura di pubblicazione del bando di gara per la scelta della società di gestione del risparmio.

Nella realizzazione del piano è stato ed è fondamentale il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti.

Entro il prossimo mese di Aprile saranno convocate le Regioni e sarà pubblicato il bando di gara per l’attivazione dei fondi immobiliari di housing sociale. Con il decreto firmato oggi e con quello con cui sono stati ripartiti tra le Regioni 377 milioni di euro, il Governo si impegna ad attivare 1 miliardo di euro di fondi statali per realizzare un programma indirizzato a soddisfare le necessità abitative di soggetti socialmente deboli, come gli sfrattati, le giovani coppie, le categorie protette.

Il Piano per punti:
– Edilizia residenziale pubblica (Comuni ed ex iacp)
Per acquisto, affitto, recupero e nuova costruzione sono destinati 200 milioni di euro; i primi 77 milioni di euro sono stati impegnati con decreto 18 novembre 2009, la successiva integrazione di 123 milioni è stata impegnata con decreto del 30 dicembre 2009. Il primo anticipo è stato trasferito alle Regioni nel mese di dicembre e i successivi anticipi saranno attribuiti in relazione allo stato di avanzamento dei lavori o della conclusione degli atti contrattuali di acquisto o di affitto.

– Fondi immobiliari nazionali
140 milioni di euro saranno destinati al bando di gara per la scelta della società che dovrà gestire il fondo immobiliare, tale linea di intervento attiverà fondi dell’importo presumibile da 1 a 3 miliardi di euro; a loro volta, i fondi contribuiranno per il 40% al finanziamento di fondi locali. L’importo dei finanziamenti derivanti da tale linea d’intervento al settore dell’housing sociale può ragionevolmente valutarsi, complessivamente tra fondi nazionali e fondi locali, intorno ai 4 miliardi di euro. Il bando di gara conterrà un capitolato d’oneri formulato sulla base di criteri già proposti dall’apposito gruppo di lavoro. Insieme al capitolato d’oneri, con il decreto odierno viene approvato il disciplinare di gara che sarà reso pubblico con la pubblicazione del bando.

– Elementi principali della procedura:
bando di gara diviso in 2 lotti di 70 milioni di euro ciascuno; possibilità che un unico soggetto vinca entrambi i lotti costituendo un unico fondo; 60 giorni dalla pubblicazione per presentare le domande; 120 giorni di tempo al o ai vincitori per l’approvazione del regolamento dei fondi nazionali; durata del contratto: 30 anni. Inoltre, è prevista la remunerazione obiettiva del capitale investito 2% oltre l’inflazione reale; l’obbligo di trasparenza sia rispetto i costi di gestione ed alla retribuzione dei manager e consulenti sia in relazione al rispetto della normativa sulla sicurezza nei cantieri; la coerenza degli interventi che saranno prescelti sia con il Piano Casa nazionale sia con le programmazioni territoriali.

– Accordi di programma con le regioni per programmi integrati finalizzati all’housing sociale
Previsti 377,8 milioni di euro, oltre ai fondi che metteranno a disposizione le Regioni, destinati agli accordi di programma per le linee di attività previste dall’articolo 1 del Piano approvato con DPCM 18 luglio 2009.

– Programmi per alloggi a canone sostenibile
Stanziati 280 milioni di euro. Le Regioni hanno quasi tutte completato, insieme con i Provveditorati alle Opere Pubbliche, le procedure di selezione ed i relativi fondi sono a disposizione. Man mano che saranno completati gli atti convenzionali verranno trasferiti i fondi per l’avvio dei lavori.

Fin qui la lettura se pur sintetica del piano casa, ora alcune osservazioni:
per tutte le trovate medianiche a cui il Governio Berlusconi ci ha abituati, non possiamo che sospendere benevolmente il giudizio, in attesa di fatti concreti;

Il lavoro della SGR sara’ prezioso se sarà in grado di dare ossigeno finanziario alle migliori iniziative che il Comuni riusciranno a proporre, nella definizione dei progetti e delle procedure amministrative necessarie alla buona riuscita dei progetti di housing sociale;

il Piano varato e’ incompleto, fortemente mutilato. Infatti, è del tutto assente la riforma del mercato privato della locazione. E’ necessario ed urgente intervenire , con incentivi ai proprietari e contributi agli inquilini, affiche si riduca il peso del canone sul reddito degli italiani Si rammenta infatti, che oltre il 60% dello stipendio e’ oggi mangiato dalle spese per la abitazione, al punto da aver portato la morosita’ al 90% come causa del totale degli sfratti. I quattro milioni di italiani che vivono in affitto, cosi’ come i proprietari meritano una riforma fiscale che favorisca l’incontro fra la domanda e l’offerta nel mercato privato della locazione: riforma che il Governo ha piu’ volte annunciato e mai realizzato. Che fine ha fatto la cosiddetta cedolare secca?”.

Il Governo non affronta la questione e il dramma di 650.000 famiglie in attesa di assegnazione di una casa popolare a fronte di un investimento che lo scorso anno ha portato alla costruzione di soli 1.900 alloggi sull’intero territorio nazionale?

In conclusione, come richiesto nella terza Conferenza nazionale sulla casa organizzata dall’ANCI a Venezia il mese scorso, assieme agli operatori del settore, ai sindacati dei lavoratori e degli inquilini ed alle associazioni delle proprieta’, urge una un immediata convocazione in sede ministeriale per un serrato confronto sul l mercato dell’affitto in Italia e per attualizzare gli impegni e le scadenze del Piano.

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto