Privatizzazione dei servizi pubblici: dal caos rifiuti di Messina un campanello d’allarme i servizi pubblici sabotati per far spazio ai privati – Comunicato Stampa di Adriano Sgrò e Clara Crocè

18 Luglio 2011

Privatizzazione dei servizi pubblici: dal caos rifiuti di Messina un campanello d'allarme i servizi pubblici sabotati per far spazio ai privati – Comunicato Stampa di Adriano Sgrò, Segretario Nazionale Fp-Cgil e Clara Crocè, Segretaria Generale Fp-Cgil Messina

Il caos rifiuti a Messina rischia di fare due prime vittime: i cittadini e il servizio pubblico. È evidente l’intento di impoverire Messinambiente, la società pubblica che si occupa del servizio di igiene ambientale nella città dello stretto, per renderla inefficiente al punto da legittimare la privatizzazione. Quali sane aziende private troveranno il coraggio di investire in una società che è arrivata al collasso a causa dei mancati versamenti della sua Ato (Ambito Territoriale Ottimale) di riferimento, l’Ato3, debitrice per 30 milioni di euro nei confronti di Messinambiente, è un mistero che solo il Sindaco Buzzanca può svelarci.

Inoltre, a sollevare più di un sospetto, c’è il fatto che si persegua la strada della privatizzazione nonostante la disponibilità dell’Assessorato Regionale all’energia e ai servizi pubblici, formalizzata con una circolare, a coprire gli ammanchi delle Ato attraverso un mutuo 15ennale contratto dai Comuni.

A Messina si iniziano a comprendere le ragioni di tanta apprensione nei confronti del referendum del 12 e 13 giugno contro la privatizzazione
dei servizi pubblici locali. Il cosiddetto decreto Ronchi infatti, obbligando le amministrazioni a privatizzare le società che gestiscono i servizi pubblici locali, non farebbe altro che mettere a sistema esperienze come quella messinese che, francamente, vorremmo relegare a brutte vicende legate a potentati locali, ma che soprattutto vorremmo risolvere per tutelare la qualità dei servizi pubblici, del lavoro di chi li fornisce e, va da sé, per difendere i cittadini e loro salute.
 

Roma, 10 Maggio 2011

 
 
 
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