Progetto DAP Polizia penitenziaria negli Uffici UEPE – Rimandata la discussione

18 Luglio 2011

Progetto DAP Polizia penitenziaria negli Uffici UEPE – Rimandata la discussione

Alle Segreterie regionali e territoriali Fp Cgil
Ai delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia penitenziaria 

Polizia penitenziaria negli UEPE – Rinviata la discussione

Care/i colleghe/i,
si è svolto ieri sera il previsto confronto tra le parti sulla bozza di D.M. che prevede la partecipazione della Polizia penitenziaria negli Uffici UEPE.
Dopo aver ascoltato attentamente gli interventi tenuti dai responsabili delle OO.SS. presenti di ambedue i Comparti contrattuali, la FP CGIL ha preso la parola e ha invitato i gli intervenuti e l’Amministrazione centrale a ragionare concretamente di quelli che – ad oggi – paiono essere i punti di maggior criticità e perplessità di un progetto che manifesta chiari limiti e forti contraddizioni, anche dal punto di vista funzionale.
In particolare, dopo aver chiarito di essere favorevole ad un progetto di riorganizzazione complessiva dell’area penale esterna che apra a prospettive diverse da quelle attuali per la Polizia penitenziaria, abbiamo declinato le ragioni che ci hanno indotto a sostenere con convinzione la nostra attuale posizione, fondata su elementi reali, concreti più che su impostazioni preconcette.
Al di là della condivisibile – e per noi assolutamente auspicabile – esigenza di implementare e favorire il ricorso alle misure alternative al carcere prospettata dall’Amministrazione penitenziaria, come peraltro sostenuto anche dal Capo dello Stato nella sua recente visita all’istituto penitenziario di Rebibbia, abbiamo specificato che il progetto, così come concepito e presentato, ovvero senza la previsione di aumento di organico e dei mezzi economici necessari al suo sostentamento, finisce solo per aggravare pesantemente le condizioni di vita e di lavoro degli operatori della Polizia penitenziaria negli Istituti e Servizi penitenziari, rendendo sempre meno esigibili i diritti costituzionali e contrattuali garantiti.
Abbiamo, inoltre, posto l’accento:

a) sul rischio di duplicazione delle funzioni già assegnate al personale delle altre Forze di Polizia;

b) sull’offensiva attività prevista nella bozza per la Polizia penitenziaria, addirittura confinata territorialmente al solo ambito comunale (così non si pagano le missioni!) nell’ambito delle attività di controllo deputate.

Per questi motivi – e per molti altri ancora – la FP CGIL ha invitato il DAP ad un momento di riflessione ulteriore, per arrivare ad un progetto organico, sostenibile dal punto di vista normativo, compatibile nelle risorse indispensabili, che eviti di mandare allo sbaraglio la Polizia penitenziaria e che non diminuisca la già precaria condizione di vita e di lavoro degli uomini e delle donne che operano negli Istituti valorizzandone appieno la professionalità di cui già oggi è dotato.
Servono studi di fattibilità, risorse economiche, investimenti sugli organici della Polizia penitenziaria, sulla formazione professionale, stanziamenti destinati a compensare il servizio di missione e il lavoro straordinario, ad acquistare mezzi e strumenti necessari all’espletamento in sicurezza dei compiti affidati, negli istituti, nei reparti operativi e presso i Nuclei Traduzioni e Piantonamenti, ma anche sul Riordino delle Carriere e sulle intollerabili sperequazioni ordinamentali, giuridiche ed economiche in atto nel Comparto Sicurezza tra il personale di Polizia penitenziaria e quello delle altre Forze di Polizia.
Vi terremo ovviamente informati sull’evolversi della vicenda.
Fraterni saluti

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Polizia penitenziaria
Francesco Quinti

Roma, 15.05.2007

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