PROTEZIONE CIVILE: Bertolaso non è la protezione civile italiana così come la mappa non è il territorio. Comunicato Stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale Fp Cgil e del Coordinamento Nazionale PCM Fp Cgil

18 Luglio 2011

PROTEZIONE CIVILE: Bertolaso non è la protezione civile italiana così come la mappa non è il territorio. Comunicato Stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale Fp Cgil e del Coordinamento Nazionale PCM Fp Cgil

Non ci meravigliano le dichiarzioni del dott. Bertolaso in quanto è uno dei più fedeli esecutori del progetto politico del governo Berlusconi.

Il dott. Bertolaso è colui il quale ha ceduto il Know how del dipartimento della protezione civile (di tutto il DPC), alla istituenda protezione civile spa che ormai, come è chiaro, sarà lo strumento che governerà tutti gli eventi, naturali e non, che si produrranno/verificheranno in questo Paese e lo si farà appunto con il know how e i poteri della protezione civile.

Quei poteri che derogano da tutto l’ordinamento della Repubblica ed eludendo ogni forma di controllo democratico se esercitati in malafede.

La PC SpA si occuperà di tutto: dalla Louis Vuitton World Series presso l’isola de «La Maddalena» (Ordinanza n.3838 del 30 .12. 2009), al probema delle carceri, dai siti nucleari alla Tav, dal ponte sullo Stretto ai ricevimenti del premier. La PC SpA, in questo momento, sta tentando anche di esportare il suo modello all’estero, gettando definitivamente la maschera su quali sono i veri intendimenti.

Il dott. Bertolaso, il Parlamento e il Paese devono sapere che le esternazioni del Capo Dipartimento DPC non sono condivise da tutti gli operatori e lavoratori dell’intro sistema di protezione cvile i quali ritengono, invece, che la protezione civile debba continuare ad essere uno strumento democratico, posto a presidio della pubblica e privata incolumità e della tutela del territorio.

Pur rispettando le opinoni di Bertolaso lo invitiamo a parlare per sè e non estendere tali giudizi al mondo della protezione civile che è più grande del Dipartimento che lui guida.

Un mondo ispirato e animato da altri valori che certamente non sono il centralismo, protagonismo e la cultura dell’interesse e del profitto.

Roma, 20 gennaio 2010

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