Pubblico Impiego: Bocciato il Piano Nicolais

18 Luglio 2011

Pubblico Impiego: Bocciato il Piano Nicolais

da Rassegna Sindacale on line www.rassegna.it  17 settembre 2007
 
Tre esodi incentivati per un’assunzione: per la Fp Cgil si tratta di “una proposta fuorviante in generale e sbagliata per la categoria”. Dure anche Cisl e Uil: il governo faccia proposte concrete

Sembra non piacere a nessuno il piano per la riorganizzazione del pubblico impiego elaborato, ma non ancora ufficialmente, dal ministro Nicolais. L’ipotesi, presentata il 14 settembre al titolare dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa in vista della prossima finanziaria, prevede tre esodi incentivati (e quindi anche dipendenti prepensionati) a fronte di una nuova assunzione. Per il segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda, si tratta però di “una proposta fuorviante in generale e sbagliata per la categoria”. “A pochi giorni dal voto dei lavoratori sul Protocollo welfare – spiega Podda -, voluto per rimettere in equilibrio i conti sulle pensioni, si fa credere al paese che ci sono categorie che invece possono godere di prepensionamenti. Da una parte si invoca il rigore, dall’altra si pensa ai prepensionamenti. Ad aprile è stata sottoscritta un’intesa che sull’occupazione dice delle cose molto chiare. Quel memorandum guarda molto seriamente al problema dell’occupazione degli statali. Il problema va affrontato settore per settore, amministrazione per amministrazione, attraverso una sorta di mappatura che evidenzi gli eccessi, ma anche le carenze di organico, cioè se ci sono persone in meno o in più. Per alcuni settori – conclude quindi Podda – parlare di un cambio tre a uno non ha assolutamente alcun senso”.

La proposta del ministero prevedrebbe anche una stretta su consulenze e collaborazioni, che dovrebbe portare a risparmi fino a 500 milioni di euro l’anno. Mentre l’idea di tre pre-pensionamenti a fronte di una nuova assunzione potrebbe partire in fase sperimentale – secondo quanto riferito dall’Agi – in alcune realtà locali dopo una consultazione con i sindacati.

Ma tra i sindacati non si registra alcuna disponibilità a discutere del piano. Anche Cisl e Uil, infatti, sono molto dure sulle ipotesi prospettate. “Aspettiamo che il governo ci faccia proposte organiche, che affrontino tutti gli aspetti della questione. Non se ne possono isolare alcuni pezzi da offrire all’opinione pubblica. Altrimenti sono specchietti per le allodole”. Lo ha detto Raffaele Bonanni, in una intervista a La Stampa. Per il segretario generale della Cisl “il governo deve evitare due errori: lanciare idee iperboliche a cui poi non segue nulla di concreto, o metterci di fronte a fatti compiuti. In un quadro serio, si potrebbe seguire il modello delle banche di una decina di anni fa: si ridusse il personale con molto consenso, senza mortificare nessuno. Ma bisogna discutere anche di tutto il resto: tagliare le consulenze, eliminare le esternalizzazioni, che sono il vero buco nero”.

“La prima cosa da fare sarebbe quella di ridurre i collaboratori e i consulenti che sono anche troppi e far lavorare i dipendenti pubblici”. Lo ha detto, invece, il segretario della Uil Luigi Angeletti. “Per quanto attiene al ricambio – ha proseguito – non vedo perché bisogna incentivare le uscite visto che stiamo facendo una campagna per allungare l’età del lavoro” con la riforma delle pensioni.

Anche in ragione di queste reazioni dal governo si precisa che la proposta di Nicolais “non è stata ancora formalizzata”. L’ha detto il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, sottolineando che “è un argomento ancora da affrontare, si tratta di fare una valutazione attenta”. “Non mi occupo – spiega ancora Damiano – della pubblica amministrazione, ma ci sara’ un confronto con le associazioni sindacali. La concertazione sara’ rilanciata anche in questo settore e ci sara’ un confronto con i sindacati”.

(www.rassegna.it, 17 settembre 2007)

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