Ragusa -Assemblea con il coordinatore nazionale sulle problematiche locali e generali

18 Luglio 2011

Ragusa -Assemblea con il coordinatore nazionale sulle problematiche locali e generali

Relazione del Coordinatore Provinciale FPCGIL VVF, Salvatore La Cognata

Ottima scelta a nostro avviso, ma certamente meglio poteva fare. Ci chiediamo quali siano state le motivazioni che hanno spinto l’ing. Colcerasa ad affrontare questa nuova avventura. Sarà stata una questione economica? Una questione di prestigio personale? Un disagio nella precedente collocazione? Oppure verosimilmente per tutte e tre le cose messe assieme?
Il nuovo Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile potrà misurare le proprie capacità su un nuovo e più adeguato terreno professionale. Libero di mettere il proprio sapere a disposizione della collettività. Doti che certamente gli riconosciamo, svincolate certamente da logiche politiche.
Tuttavia la segreteria Territoriale C.G.I.L. VV.F. di Ragusa si chiede oggi perplessa: dov’era l’ing Colcerasa quando la C.G.I.L. VV.F Nazionale nel lontano 1996 avvertì e quindi sentiva forte la necessità di un rilancio del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco?
Rilancio imperniato attraverso una riforma complessiva del servizio di Protezione Civile e dei vigili del fuoco.
Non abbiamo mai incontrato l’ing. Colcerasa nei nostri scioperi di qualche anno fa, ne manifestare un oggettivo disagio professionale ed economico.
Non lo abbiamo mai visto lottare in passato sul percorso che egli oggi intraprende; finalizzato, attraverso il contributo di tutti compreso il suo, al posizionamento di tutto il Corpo Nazionale presso le dipendenze della Presidenza del Consiglio, struttura con poteri sovraministeriali.
Cosi facendo il Corpo Nazionale si dotava di una spiccata autonomia gestionale, amministrativa e contabile sia centrale che periferica. Una struttura tecnica operativa per definizione che abbracciasse ed assumesse compiti di coordinamento di tutti gli Enti preposti in caso di calamità.
Struttura anche con compiti di previsione, prevenzione e specifici momenti formativi e informativi. Insomma un soggetto capace di guidare tutto quello che attiene al sistema di Protezione Civile.
Ancora oggi assistiamo alla sciagurata dicotomia istituzionale tra Dipartimento di Protezione Civile e Ministero dell’Interno, che tanti danni ha prodotto e che puntualmente produce nell’eventualità di gestioni delle calamità.
Ultima beffa arrecata ai cittadini fruitori del servizio di soccorso tecnico urgente è la mutata missione istituzionale dei vigili del fuoco attraverso la legge n.252 del 20/09/2004. Essa difatti riposiziona il Corpo Nazionale, ne ripubblicizza il rapporto contrattuale, all’interno del Comparto di diritto pubblico con compiti anche di difesa civile e sempre meno di Protezione Civile.
E’ noto che in manifestazioni simulate di eventi di Protezione Civile (vedi SOT), l’impiegato Comunale, il geometra o l’ing. della Provincia, le associazioni del volontariato, attraverso gli assessori o i politici si affidano compiti e si ritagliano spazi su misura, come se il sapere poggiasse sulla sola divisa sfoggiata in occasione delle esercitazioni.
Caro Adriano, noi lavoratori di questo Comando ingoiamo rospi amari a vedere questi soggetti districarsi e muoversi agevolmente sul campo della legge 225 del 1992.
Legge che di fatto ci ha qualificato come componente fondamentale e fino a quando non verrà modificata, non ci escluderà mai dal sistema di Protezione Civile.
Ti invitiamo ad impegnarti ad apportare le necessarie modifiche al nuovo ordinamento professionale. La realtà su cui specchiarsi e quindi confrontarsi è questa e su questo comparto devi e dobbiamo spenderci a nome di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici al fine di migliorare la nostra condizione economica e professionale.
Relativamente alle questioni contrattuali normative ed economiche avrai modo tra qualche minuto di fornirci ulteriori ragguagli anche in funzione della futura manovra finanziaria.
Tra acrobazie contabili, trimestrali di cassa e legge finanziaria passata, sappi che a questo Comando non rimangono fondi sufficienti a far fronte alle spese correnti relative a manutenzione dei mezzi e all’acquisto di carburante; pertanto, se nulla muta, siamo prossimi alla fermata totale dei mezzi di soccorso
Le nuove professionalità istituite, nello specifico i nuclei N.B.C.R. regionali e provinciali, sono abbandonate a se stesse, varati in maniera veloce e con percorsi formativi brevissimi e lacunosi. Privi di qualsiasi retraining o aggiornamento professionale o di momenti di confronto o qualsivoglia situazione o iniziativa simulata, tesa a testare l’operatività dei Nuclei stessi.
Si vive dell’iniziativa individuale di qualche collega che col proprio tempo libero cerca di autoistruirsi.
Si gioca sulla nostra pelle e paghiamo scelte sbagliate fatte dai vertici politici e sostenute da alcune categorie sindacali. Crediamo sia utile ed opportuno reperire risorse economiche da impiegare in esercitazioni sul campo, tese anche a retribuire il tempo libero impiegato dai colleghi. Pertanto ti invitiamo vivamente, in armonia con il Segretario regionale Nicola del Serro, a farti portavoce dell’esigenza mirata di percorsi formativi e di retraining regionali con cadenze magari trimestrali.
Che fine ha fatto il progetto “Italia in 20 minuti”, illustratoci con enfasi dall’allora Sottosegretario On. Balocchi durante una sua visita presso questo Comando?.
Lamentiamo carenze e superficialità presso la struttura convenzionata dove effettuiamo le visite mediche, nello specifico le R.F.I. di Catania ove rilevano, qualora esistano, delle patologie mediche in notevole ritardo.
Assistiamo, pertanto, impotenti ai diversi invii del personale presso la competente C.M.O., i cosiddetti “viaggi della speranza”, per ulteriori accertamenti ove per efficienza e speditezza e meglio stendere un velo pietoso.
La misura oramai è colma bisogna individuare dei percorsi alternativi a quelli attuali che prevedano, questo e il nostro auspicio, che gli accertamenti sanitari si effettuino in strutture locali. E qualora in qualche collega si riscontrassero valori non in linea con i parametri di riferimento, egli venisse affiancato, seguito e successivamente valutato dal Sanitario Regionale del Corpo in tutti i quei percorsi tesi al rientro alla normale efficienza fisica.
Adriano comprendi certamente che gli attuali parametri medici richiesti calzano perfettamente e anagraficamente per i nuovi assunti, ma che sono obbiettivamente stretti per pompieri con 20 anni ed oltre di servizio.
I parametri predisposti dal Servizio Sanitario Nazionale del Corpo andrebbero applicati e calibrati in funzione di altri elementi valutativi, strettamente legati all’età anagrafica o meglio agli anni di servizio.
In particolare l’organico operativo di questo Comando, è costituito prevalentemente da personale con una media di oltre 40 anni. Infatti la peculiare posizione geografica di questa provincia, estremo sud dell’Italia, penalizzata anche dalla mancanza di rete autostradale e ferroviaria, fanno si che sia ambita solamente da personale originario di questi territori, ma in servizio in varie sedi d’Italia
Attualmente vi sono 3 colleghi giudicati parzialmente idonei. Sicuramente in tempi non lunghi se ne aggiungeranno altri. Chiediamo, pertanto, una profonda modifica dell’art. 18, in particolare per quanto riguarda i predetti colleghi, per i quali, non potendo espletare le partenze, la normativa contrattuale non prevede le mansioni da attribuire. Essi, a parere di questa Segreteria, devono sempre permanere nella propria sede di servizio, continuare ad essere inclusi nel settore operativo, mantenendo tutti i benefici previdenziali ed economici, attribuire ad essi particolari mansioni che possano gratificarli professionalmente, essere considerati fuori organico e, pertanto, sostituiti attraverso la mobilità ordinaria da personale permanente e non da personale volontario discontinuo, che dispone solo in parte della professionalità e competenza acquisita nel tempo dal personale di ruolo.
Cogliamo l’occasione che oggi ci viene offerta dalla tua presenza e dal nostro Regionale Nicola per illustrarvi alcune iniziative fatte o in corso sul territorio tese a migliorare e accrescere professionalmente, non solo i Vigili di questo Comando, ma complessivamente utili all’economia della collettività ragusana.
Da 10 anni il Comando in questione, realizza delle iniziative finalizzate al miglioramento dei servizi resi alla cittadinanza, tese alla salvaguardia del territorio e quindi alla tutela dei beni, istituendo col contributo partecipativo di alcuni Enti dei presidi antincendio estivi. Periodi in cui le nostre stazioni balneari risultano notevolmente popolate sia dal trasferimento dei cittadini residenti della Provincia nelle suddette località, ma soprattutto dall’afflusso di turisti.
La realizzazione dei suddetti presidi estivi avviene senza un reale incremento di organico, ma esclusivamente impiegando personale in turno libero, rinforzato da Vigili Discontinui opportunamente richiamati.
Tale modalità non prescinde certamente dall’oggettiva constatazione dell’utilità dei suddetti presidi estivi.
L’obiettivo primario della C.G.I.L. VV.F. di Ragusa è quello di ottenere l’istituzione permanente di un presidio estivo attraverso un reale potenziamento dell’organico.
Potenziamento, tra l’altro auspicabile nel breve periodo, in considerazione del completamento nel giugno 2007 del 4° scalo aeroportuale della Sicilia sito nel Comune di Comiso, l’aeroporto di Comiso, che è il sesto in Sicilia dopo quelli di Palermo, Catania, Trapani e delle Isole di Pantelleria e Lampedusa, si prevede verrà utilizzato da oltre 500 mila passeggeri all’anno, e tutto questo a pochi chilometri del capoluogo di Provincia.
Nella nascente struttura è prevista la sede dei Vigili del Fuoco. L’aeroporto è inserito nella 7^ categoria, prevede la dotazione di un minimo di 12 unità per turno di servizio in un totale di 72 unità e di mezzi antincendio idonei a questo servizio.
Pertanto a nome di questa segreteria ti chiediamo di prendere a cuore e quindi seguire da vicino le successive pratiche legate all’incremento di organico di questo Comando.
Inoltre in previsione di una futura assegnazione di idonei e particolari mezzi antincendio sarebbe utile ed opportuno predisporre risorse economiche da assegnare a questo Comando Provinciale, utili ad avviare percorsi formativi del personale destinato nell’immediato a espletare servizi di vigilanza antincendio nel suddetto aeroporto, in attesa del giusto ampliamento di organico.
Diffuso malcontento serpeggia tra il personale, relativamente ai passaggi di qualifica, ridotti alla stregua di incerti viaggi della speranza e auspicabili ritorni nel medio periodo.
Accettati cosi come sono predisposti i passaggi di qualifica, creano al futuro Capo Squadra o Capo Reparto notevoli condizioni di disagio economico e ancor peggio incertezze all’interno delle proprie famiglie.
Non è possibile vedere colleghi alla tenera età di 45/50 anni, munirsi di idonea valigia e trasferirsi a mille chilometri da casa, per ottenere una sufficiente carriera professionale nelle varie qualifiche.
Integrarsi nel nuovo Comando, vincere in certi casi la diffidenza e l’ostilità di qualche collega, cercare casa in affitto.
Insomma si è presenti in un luogo solo fisicamente, ma obbiettivamente lontano con la mente e col solo pensiero a trovare una soluzione mirata ad un rapido rientro a casa.
Staccare prima dal turno di servizio per prendere il treno, inventarsi una malattia, oppure inventandosi provetto politico di quartiere oppure, come in svariati casi, inventando e accollando patologie sanitarie a qualche caro familiare.
Bisogna a nostro avviso individuare dei percorsi che sanino questa situazione, nella misura di permettere con l’adeguata anzianità di servizio di rimanere nelle propri sedi.
Operazione già fatta con i Funzionari Tecnici e con il personale Amministrativo, anche se quest’ultimo, ed in particolare il personale ex legge 285, ha atteso ben 26 anni per il passaggio al profilo superiore.
Sono state avviate in questa Provincia due progetti per la costruzione di due sedi distaccate e precisamente a Modica e a Vittoria.
Presso il comprensorio Vittoriese è già stata individuata l’area che ospiterà la nuova costruzione e verosimilmente in questo mese saranno avviate le pratiche di appalto. Per la sede di Modica manca qualche dettaglio per ultimare i lavori, contiamo nel breve periodo di augurare la nuova sede.
In tal senso sarebbe opportuno una riclassificazione dei distaccamenti a livello nazionale, incrementando quelli da 7 unità, portandoli a 9 unità.
L’abolizione del servizio di leva a difatti prodotto, notevoli disagi nella gestione di un Comando. Le funzioni assorbite dei Vigili Ausiliari sono state assorbite dalla componente permanente del corpo.
I progetti varati per il servizio civile, visto le pochissime unità assegnate negli ultimi 12 mesi e non confermate con il nuovo progetto “vigilo anch’io”, non hanno certamente allentato il diffuso malcontento tra il personale, impegnato giornalmente in lavori di portineria, casermaggio, pulizia dei mezzi ecc,ecc.
I Vigili Discontinui secondo noi possono fornirci un grosso contributo e quindi colmare in parte questa carenza organica, ma vanno richiamati con cadenze molto più frequenti di quelle attuali.
L’impegno quotidiano profuso dal personale operativo non è sufficiente a colmare le evidenti carenze denunciate e nel contempo a far fronte alle richieste di soccorso.
Le 140 unità operative di cui è dotato il Comando, fanno fronte alle 5.000 richieste di soccorso; metà di questi interventi si concentrano maggiormente nella stagione calda.
Nel periodo estivo a queste latitudini si registrano temperature che sfiorano i 40°. Necessita a nostro avviso un piano particolareggiato, pianificato e raccordato fra gli Enti a cui è affidata la gestione delle aree e i vigili del fuoco.
Soffriamo lo scontro con la Forestale. Nonostante la legge Regionale Siciliana affidi in maniera chiara al Corpo Forestale la vigilanza e lo spegnimento degli incendi boschivi, spesso nei periodi di primavera inoltrata ci sentiamo dire per telefono “siccome il personale stagionale non è stato ancora assunto pensateci voi”
La Regione Siciliana ogni anno stanzia e impiega notevoli risorse economiche finalizzate alla salvaguardia del patrimonio boschivo, ma non destina un solo centesimo a chi garantisce soccorso tecnico per tutto l’anno.
Adriano, interveniamo fra le altre cose anche nelle aree limitrofe o all’interno di territori opportunamente vincolati e affidati alla gestione di Enti sia essi Provinciali che Regionali.
Pertanto appare evidente ed opportuno nell’interesse della collettività che la Regione assuma delle iniziative sul territorio attraverso l’istituto delle convenzioni, finalizzate ad allestire periodicamente attraverso il Corpo Nazionale una squadra da impiegare qualora se ne ravvisi la necessità per lo spegnimento in aree anche limitrofe affidate per legge al Corpo Forestale.
Avrai avuto modo di constatare le iniziative assunte anche localmente relativamente alla questione dei due concorsi varati uno nel 1998 concorso a 184 posti per mestieri e l’altro nel 2001 riservato ai Vigili discontinui. Infatti attingendo contemporaneamente alle due graduatorie si è prodotto un oggettivo rallentamento di entrambe.
Come discutibili appaiono gli elementi valutativi considerati nel concorso a 173 posti.
Sommando complessivamente i periodi di richiamo si sono prodotte evidenti differenze.
Si è concretizzato un vantaggio per i Vigili Discontinui residenti al nord, a discapito di tutti gli altri. Tutti siamo a conoscenza che i primi godono di tempi di richiamo nettamente frequenti rispetto agli altri.
Ad aggiungersi a tutto ciò vi sono le voci di corridoio che parlano di un nuovo bando di concorso che dovrebbe essere bandito a fine anno o inizio 2007.
Per quanto riguarda i colleghi amministrativi, sono tante le risposte che essi attendono da molto tempo.
E’ ben evidente il caos che regna in categoria. Le piante organiche non sono state ridefinite in virtù del nuovo inquadramento; gli ultimi passaggi di profilo hanno determinato un esubero, soprattutto per le sedi centrali e periferiche del centro-sud, di determinate qualifiche.
I nuovi concorsi banditi, giustamente sono stati revocati, grazie soprattutto alle tue iniziative, Adriano, nelle quali hai esternato una profonda contrarietà nel constatare come questi concorsi prevedevano prove d’esame e punteggi dei titoli diversi tra di loro; inoltre, perchè in totale controtendenza rispetto al concorso per Ispettori Antincendi, non è stata prevista nessuna valutazione dell’esperienza professionale e nessun corso di formazione propedeutico all’esame.
Perché con il nuovo ordinamento i corsi di formazione svolti al di fuori dell’Amministrazione non vengono considerati? Perché per il personale S.A.T.I. non è previsto alcun corso di formazione in sede periferica?
Ti chiediamo, pertanto, caro Adriano di darci delle risposte, anche a che punto sono i ricorsi presentati al T.A.R., sottoscritti da diversi colleghi del S.A.T.I. di questo Comando e cosa si prospetta per essi circa i futuri passaggi di qualifica.
Inoltre, rettificaci se sbagliamo, perché nel nuovo ordinamento non è più possibile per essi la mobilità tra Amministrazioni, ma solamente l’istituto del comando?
Crediamo di essere stati esaustivi nell’esporre le varie problematiche che affliggono la categoria.
Ringraziando nuovamente gli intervenuti.

Ragusa 09/10/2006

La Segreteria FPCGIL VVF

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