Riforma modello contrattuale

18 Luglio 2011

Riforma modello contrattuale: le osservazioni del Comitato Direttivo Fp Cgil Nazionale al documento di Confindustria

Comunicato stampa della FP CGIL Nazionale   

Il Comitato Direttivo Nazionale della Funzione Pubblica CGIL, riunito a Roma il 17 settembre, dopo aver valutato il documento consegnato il 12 u.s. da Confindustria alle segreterie confederali nazionali in merito alla riforma del modello contrattuale, ritiene tale testo una proposta ideologica laddove offre una lettura delle esigenze del lavoro tutta subalterna alla visione d’impresa, arretrata e profondamente insufficiente. Rileva inoltre come tale documento, per essere presentato solo dalla controparte dell’industria privata, non risolve la necessità di un modello contrattuale a carattere universale. Resta immutata la necessità di pervenire a tale risultato.

Solo un tavolo generale, con la presenza del Governo, può dare risposte contestuali alle richieste avanzate, con la piattaforma unitaria, in materia di politiche fiscali (restituzione fiscal drag, aumento delle detrazioni, verifica sulla fiscalità generale, ecc.), temi completamente assenti dal documento di Confindustria.

Nel merito della proposta, si ravvisa un progetto che non corrisponde alla piattaforma presentata unitariamente da CGILCISLUIL in più punti: non si affronta adeguatamente la necessità di semplificare e ridurre il numero dei CCNL, non vengono date risposte al problema delle regole sulla rappresentanza, che non possono essere definite in un secondo tempo. Viene riproposta l’indennità di vacanza contrattuale laddove la piattaforma mirava a superare gli intervalli tra un rinnovo e l’altro, elemento non marginale della perdita di efficacia del modello del 1993.

Sul contenuto della proposta avanzata da Confindustria, si esprimono le seguenti prime osservazioni:

  • Il CCNL assume la sola veste del recupero, peraltro insufficiente, del potere d’acquisto delle retribuzioni. Potendo inoltre essere derogato ai livelli inferiori per ragioni assai generiche, si configura un assetto dove la stessa tenuta del CCNL come strumento di tutela unitario nazionale è a rischio.
  • Il secondo livello sembra avere solo la funzione di erogare elementi economici variabili, senza alcun legame con l’intervento sull’organizzazione del lavoro e la prestazione lavorativa.
  • Le procedure deputate al rispetto delle regole si configurano come un imbrigliamento inaccettabile delle strutture nazionali, territoriali e delle RSU, ad opera di un ruolo esorbitante delle confederazioni sindacali e datoriali, volto a reprimere i comportamenti ritenuti scorretti, messi in atto dalle organizzazioni sindacali, mentre l’impresa può in ogni momento riprendere la sua libertà d’azione.
  • Non sfugge lo spazio abnorme dedicato alla bilateralità, che assume, sulla falsariga della recente legislazione, una funzione cui la Cgil non ha mai dato il suo assenso.

 
Il complesso delle misure previste in ordine alle relazioni sindacali e alla bilateralità disegnano un nuovo modello di sindacato. Discussione mai affrontata nella nostra Organizzazione, che non può più essere rinviata. Il Comitato Direttivo ritiene di dare un contributo in questa direzione, attraverso la convocazione dell’assemblea nazionale annuale dei Quadri e Delegati e dà mandato alla Segreteria per la sua convocazione.

Il Comitato Direttivo Nazionale della Funzione Pubblica CGIL ritiene, in coerenza con le osservazioni che precedono, che il confronto non possa proseguire con Confindustria, ma debba vedere, da subito, il pieno coinvolgimento del Governo e di tutte le controparti, pubbliche e private, e che il merito della trattativa debba assumere con maggior rigore tutti i contenuti della piattaforma unitaria, assicurando una puntuale e capillare informazione alle strutture e alle RSU, e sostenendo la vertenza, qualora necessario, con tutte le forme di mobilitazione richiamando CISL e UIL al rispetto della piattaforma unitaria che non può essere considerata superata senza che se ne discuta esplicitamente negli organismi e con le lavoratrici ed i lavoratori.

Roma, 17 settembre 2008

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