Riunione con il Sottosegretario sulla riforma: segnali interessanti ora i fatti

18 Luglio 2011

Riunione con il Sottosegretario On.le Rosato: segnali interessati, ma ora attendiamo la concretezza dei fatti!

Ieri, 6 giugno, il Sottosegretario di Stato, On.le Ettore Rosato, ha incontrato le OO.SS. maggiormente rappresentative dei Vigili del Fuoco.
Questo primo momento di confronto con il nuovo vertice politico del Ministero dell’Interno è andato ben oltre un approccio formalmente istituzionale ed è stato caratterizzato, a differenza del recente passato, quanto meno dalla capacità di ascolto e, soprattutto, di assoluto rispetto nei confronti delle parti sindacali.
In generale, tutti hanno stigmatizzato l’inadeguatezza delle politiche e delle risorse finanziarie messe in campo dal precedente Governo, con particolare riguardo al mancato potenziamento degli organici ed alla sostanziale assenza di una reale valorizzazione economica e professionale del personale.
Con una certa sorpresa, inoltre, il decreto 217/05 è stato criticato anche da coloro che, è bene rammentare, soltanto alcuni mesi or sono avevano manifestato la loro soddisfazione per la sua definitiva approvazione e ora, improvvisamente, ne vorrebbero la “sostanziale modifica”: bene, ma come riescano a sostenere ancora la bontà della legge 252 – lo strumento legislativo che lo ha prodotto e lo alimenta – è un mistero in perfetto stile… sindacalese!!!
La FP-CGILVVF, a differenza di altri, è arrivata a questo primo incontro forte della rottura delle relazioni sindacali con il vertice del Dipartimento, quale elemento di estrema contrarietà all’applicazione unilaterale di taluni provvedimenti attuativi del famigerato decreto, pertanto, al Sottosegretario è stata innanzitutto rappresentata la necessità di riattivare un sistema di relazioni sindacali coerente con il modello contrattuale precedente, tale da consentire al Sindacato, non solo la possibilità di tutelare adeguatamente i propri associati, ma anche di fornire un prezioso contributo nella definizione del modello organizzativo più funzionale ai bisogni del paese e dei cittadini.
Ebbene, in tal senso, appare assolutamente evidente come i comportamenti censurabili dell’Amministrazione, accentuatisi negli ultimi mesi, siano frutto di un decreto scritto con la volontà di manipolare a proprio vantaggio i rapporti di forza con le Parti Sociali ed a rendere meno esigibili i diritti dei lavoratori, ma è altrettanto evidente che ciò è stato possibile grazie alle pesanti manchevolezze di una legge profondamente sbagliata ed inadeguata, peraltro, come ampiamente dimostrato dai primi deleteri effetti della stessa; a maggior ragione, pertanto, la favola per cui l’opposizione della CGIL è solo politicamente strumentale fa solo torto all’intelligenza delle persone ed abbiamo riaffermato, con ancora più convinzione, la necessità di congelare l’applicazione del decreto e superare tutti gli elementi negativi introdotti dalla legge.
Una riflessione a parte ha meritato, invece, l’attuale situazione degli organici, la cui drammaticità ne fa la vera priorità del Corpo e che – secondo il punto di vista della CGIL – trova equamente responsabili, sia il Dipartimento, che il Governo: il primo con la frettolosa e schizofrenica costituzione di nuove ed esclusive professionalità emergenti – pensiamo ai SAF 2B, agli NBCR, ma non solo – tutte distolte dall’attività operativa ordinaria, senza la minima previsione di nuove assunzioni finalizzate a rimpiazzare le carenze createsi nel settore operativo; il secondo, perché, nonostante tutti i proclami – a partire dal progetto Italia in 20 minuti e la promessa di un Corpo da 52.000 unità permanenti – oltre a non consentire il recupero di tutto il turn over, in cinque anni ha fatto assumere la miseria di 1200 unità .
Per far fronte al servizio si è fatto ricorso ad un vero e proprio esercito di vigili discontinui, ovvero, si è trasformato un istituto, quello dei richiami, pensato per fronteggiare situazioni straordinarie ed emergenziali, in una forma intollerabile di precariato, senza diritti e senza prospettive.
La FP-CGILVVF, quale primo tangibile segnale di attenzione sul problema, ha chiesto al Sottosegretario di valutare il costo complessivo di questi richiami e di riconvertire le risorse utilizzate, attraverso un primo potenziamento degli organici, in posti di lavoro stabilizzati.
Si tratta di una misura attuabile nell’immediato e senza nessun ulteriore sforzo finanziario da parte del Governo; contemporaneamente, però, abbiamo chiesto un impegno dell’Esecutivo affinché, nell’arco della legislatura, la dotazione organica dei Vigili del Fuoco si attesti sugli standard europei – 1 vigile ogni 1500 abitanti – e si consolidi attorno alle 45.000 unità operative: da un lato, per presidiare più capillarmente il territorio e fornire un servizio adeguato alla comunità, dall’altro, per dare concrete speranze alle aspettative di coloro che sono in graduatoria nei concorsi tuttora aperti, ma anche a tutti quei precari che non hanno avuto la possibilità di partecipare ai concorsi del 1998 e del 2001 e che sono in attesa di un nuovo concorso per avere l’opportunità di una assunzione stabile.
A fronte delle tante sollecitazioni abbiamo registrato la volontà del Sottosegretario di affrontare le varie questioni, nel pieno rispetto dei ruoli e delle posizioni, senza forzature o imposizioni, ma con la ricerca della più ampia condivisone possibile, tanto è vero che una delle priorità sarà la ripresa immediata del confronto sul decreto 217.
L’intenzione, sempre da parte del Sottosegretario, di procedere ad una proroga dei termini della discussione – un anno dall’emanazione del decreto – a nostro avviso, è un chiaro segnale di cambiamento delle modalità di relazione adottate dal precedente Governo e dall’Amministrazione, tra l’altro, in sintonia con quanto la CGIL ha chiesto in tutti questi mesi di dura opposizione: apprezziamo l’apertura, ma nel contempo intendiamo ribadire al nuovo Governo ed al nuovo vertice politico del Ministero, che la necessità di operare profondi cambiamenti al decreto in parola renderà inevitabile rimettere in discussione l’impianto stesso della legge nella sua complessità.
Abbiamo particolarmente apprezzato anche la volontà di dare maggiore rilevanza ed autonomia ai Comandi ed alle Direzioni Regionali, per favorire opportune sinergie con le istituzioni territoriali e consolidare la stima ed il rispetto che i cittadini hanno nei confronti del Corpo, così come l’intenzione di stimolare l’integrazione con i vari soggetti, con particolare attenzione al volontariato, che fanno parte del sistema di protezione civile, a partire da una solida collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile.
In conclusione, se da questo primo incontro interlocutorio possiamo trarre un’impressione sostanzialmente positiva, i problemi, comunque, incombono e sono stati ben rappresentati: contiamo di poter acquisire decisi segnali di discontinuità con le scelte del precedente Governo, peraltro zelantemente applicate dall’attuale vertice del Dipartimento, tali da restituire un minimo di fiducia e prospettive alle lavoratrici ed ai lavoratori del Corpo, ma anche un servizio più aderente alle reali esigenze del Paese.

Roma, 7 giugno 2007

Il Coordinatore Nazionale FPCGIL VVF
Adriano Forgione

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