Come già evidenziato nella precedente nota congiunta dello scorso 3 aprile, con la Circolare n.8/2008 del Ministero del Lavoro sono stati prorogati, per i settori privati, al 30 settembre 2008 i termini per le procedure di regolarizzazione dei lavoratori co.co.co ed a progetto mediante una prassi conciliativa, di cui ai commi 1202 e seguenti della legge 296/06 (Finanziaria 2007) comportante l’estinzione del contenzioso in essere e delle eventuali ammende dovute per il mancato rispetto degli obblighi contributivi e contrattuali pregressi.
In particolare per le imprese operanti nelle regioni Meridionali, con la regolarizzazione dei lavoratori sarà possibile disporre per tre anni di un credito d’imposta pari a 333 € mensili.
La nostra categoria è interessata a questa procedura per quanto riguarda i comparti contrattuali e gli ambiti di attività regolati dalla legislazione civilistica, come ad esempio la Sanità Privata, il Socio-Sanitario, e più in particolare il settore delle cooperative sociali.
E’ evidente che la possibilità di aprire tavoli negoziali per trasformare in lavoro subordinato i rapporti di collaborazione in essere dipende in gran parte dalla conoscenza esatta dell’ampiezza e della consistenza del fenomeno; per questo motivo riteniamo importante l’attivarsi in sede locale presso INPS, INAIL ed Agenzie Fiscali territoriali per ottenere la messa a disposizione delle relative banche dati in maniera che, attraverso l’incrocio delle informazioni in possesso degli enti, si possano ottenere le necessarie indicazioni riguardo l’impiego di questi lavoratori nelle aziende, così da potere poi chiedere nei confronti delle stesse l’apertura di appositi tavoli negoziali per trasformare in lavoro subordinato i rapporti di collaborazione in essere.
Si tratterà quindi di adoperarsi localmente, d’intesa con le Camere del Lavoro, affinché su questa problematica, che interessa tutte le Categorie Private della CGIL, si possa addivenire ad una rapida identificazione delle situazioni da regolarizzare in modo da chiudere le procedure di trasformazione del rapporto di lavoro prima della prossima scadenza di settembre.
Nello stesso tempo, sempre per i settori privati, per quanto riguarda i contratti a tempo determinato si ricorda che la legge 247 del 2007, agli artt. 40 – 43, nel modificare le condizioni di assunzione previste dall’art.5 del dlgs 368/2001 sul lavoro temporaneo stabilisce che ove la successione dei contratti a termine presso lo stesso datore di lavoro abbia superato il limite dei 36 mesi, comprese le proroghe ed indipendentemente dai periodi di interruzione, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato.
In deroga a quanto appena affermato è possibile un ulteriore contratto a termine da stipulare una sola volta presso la Direzione Provinciale del lavoro competente ed alla presenza di una delle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative a cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato.
Tale deroga è possibile se tra datori di lavoro e sindacati sia stato raggiunto l’accordo per l’ avviso comune sulla durata massima di questo ulteriore contratto e sulla relativa causale.
” In caso di mancato rispetto della procedura descritta nonché nel caso di superamento del termine stabilito nel medesimo contratto” la legge dice che ” il nuovo contratto si considera a tempo indeterminato”.
Ciò significa che in assenza di uno specifico accordo nei settori della Sanità Privata ed il Socio -Sanitario, dovuto alla pervicace indisponibilità dei datori di lavoro ad avviare il con il sindacato ” in primis sul rinnovo dei CCNL scaduti nel 2006″ , non sarà possibile procedere ad ulteriori proroghe senza che siano state definite le causali ed il tempo massimo della stessa.
Ne consegue che potranno essere soggetti a stabilizzazione tutti i lavoratori a tempo determinato di questi settori che si ritrovino ad aver maturato il requisito dei 36 mesi in base alle modalità previste dalla legge 247/2007.
La regolarizzazione delle situazioni descritte rappresentano per la FP CGIL uno straordinario viatico per il rafforzamento della lotta contro la precarietà più in generale, che per quanto attiene la sfera dei servizi pubblici in termini di rafforzamento e qualificazione del lavoro ivi svolto; in particolare nei settori operanti nel campo della sanità, dei servizi sociali e della persona dove sono presenti situazioni di dumping contrattuale e di minori tutele e diritti.
Ricordiamo alle strutture in indirizzo che il Centro nazionale rimane a disposizione per ogni eventuale richiesta di chiarimento in ordine alla problematiche descritte nella presente nota
Segreteria Nazionale – Sanità e S.S.A.E.P Rossana Dettori – Segreteria Nazionale – Welfare-Diritti, MdL Mauro Beschi
Roma 28 maggio 2008