Sicurezza – Polizia Penitenziara – Comunicato unitario: relazioni sindacali C.C. Modena

18 Luglio 2011

Comunicato unitario: relazioni sindacali C.C. Modena

FP CGIL  –   FPS CISL  –   UIL PA
Coordinamenti Nazionali Penitenziari

 
Al Capo del Dipartimento A.P. Pres. Ettore Ferrara, Roma
e, p.c.
Ai vice Capo del Dipartimento A.P. Dr. Emilio di Somma e Dr. Armando D’Alterio, Roma
Alla Direzione Generale del Personale Dr. Massimo De Pascalis, Roma
Alla Segreterie regionali e comprensoriali Emilia Romagna
Ai Delegati ed iscritti Polizia penitenziaria – Modena

Oggetto: relazioni sindacali C.C. Modena

Egregio Presidente,
ripetute sono state le grida di allarme fin qui lanciate dalle rappresentanze sindacali del personale del Corpo di Polizia penitenziaria sulla discutibile gestione della Casa circondariale di Modena e, in particolare, sull’assenza di un corretto sistema di relazioni sindacali improntato al dialogo costruttivo, al rispetto delle parti e, soprattutto, delle regole prestabilite.
Tutte – purtroppo – colpevolmente ignorate da codesta amministrazione, sia regionale che centrale, forse vincolata – stando all’assordante silenzio fin qui registrato da queste OO.SS. – al rispetto della rigida e incomprensibile consegna.
Nel frattempo, però, come spesso accade quando purtroppo si abdica alle proprie responsabilità, la condizione di estremo disagio manifestata alle scriventi OO.SS. dal personale di Polizia penitenziaria colà impiegato e, soprattutto, dai delegati sindacali locali – peraltro soggetti a particolare attenzione – sta inesorabilmente degenerando a livelli davvero preoccupanti.
In quell’istituto, sembra ormai divenuto “normale” disattendere la contrattazione democratica sulle condizioni di lavoro del personale, sull’esigibilità dei diritti costituzionali e contrattuali degli operatori interessati dai processi di organizzazione interna e, non ultimo, sulle ricadute della sua gestione.
Normale, per quella direzione, forse significa anche impiegare il personale di Polizia penitenziaria oltre l’orario di servizio – come risulta a queste OO.SS.-, farlo permanere in sede al termine del turno ordinario di servizio per svolgere un ulteriore prestazione, comandarlo contemporaneamente in più posti di servizio, con gravi ripercussioni sugli interessati e sulla sicurezza interna ed esterna dell’istituto modenese, ricorrere ad un utilizzo sproporzionato ed ingiustificato del lavoro straordinario.
Normale, per quella direzione, forse significa anche tollerare i comportamenti e i toni intimidatori utilizzati in alcuni casi nei confronti dei delegati sindacali locali – uno di questi è stato addirittura costretto a ricorrere alle cure dell’infermeria dell’istituto, che ha diagnosticato una crisi ipertensiva in stato ansioso -, avallando di fatto una gestione nevrotica delle risorse umane disponibili, ormai provate e costrette ad assentarsi per ampi periodi di malattia.
Comportamenti che ritenevamo ormai superati, signor Presidente, che si atteggiano ad intolleranza manifesta piuttosto che scegliere di misurarsi sul terreno della corretta regolazione dei rapporti che assicurino il rispetto per la dignità del personale, per le rappresentanze dei lavoratori e per le forme di partecipazione sindacale contrattualmente garantite.
In considerazione di quanto sopra e, anche, di quanto già largamente segnalato a codesto Dipartimento nel passato, anche recente, le scriventi OO.SS. reputano ormai inevitabile chiederLe di approfondire seriamente la valutazione della problematica esposta – se del caso anche attraverso una visita ispettiva -, e procedere al tempestivo avvicendamento della predetta direzione; ciò al fine di ristabilire quanto prima un sereno clima lavorativo – oggi reso davvero impossibile – che favorisca la ripresa di un dialogo corretto e costruttivo tra le parti, di riproporre il mantenimento di adeguate e partecipate condizioni di lavoro, di garantire il rispetto delle norme pattizie vigenti e, soprattutto, dei diritti del personale operante.
Sappia comunque codesto Dipartimento che l’eventuale assenza dei provvedimenti richiesti – possibilità che auspichiamo possa essere del tutto remota -, considerata anche la situazione di grave crisi e immobilità che attanaglia da tempo l’intera amministrazione regionale emiliana, costringerà inevitabilmente le scriventi OO.SS. a valutare concretamente le iniziative sindacali ritenute necessarie a tutelare i diritti e la dignità professionale del personale di Polizia penitenziaria in servizio presso quella sede/regione, compreso l’avvio di un percorso di mobilitazione locale/regionale che nelle intenzioni di queste rappresentanze, dovrà poi concludersi a Roma avanti il DAP.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Cordialmente

Roma, 22.03.2007

FP C.G.I.L.
F. Quinti
 
C.I.S.L. F.P.S. Penitenziario
M. Mammucari
 
UILPA – Penitenziari 
E. Sarno

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