Sicurezza-Carceri: il Governo sacrifica anche il diritto alla salute degli agenti. Comunicato Stampa di Francesco Quinti Responsabile Nazionale Fp-Cgil Comparto Sicurezza

18 Luglio 2011

Sicurezza-Carceri: il Governo sacrifica anche il diritto alla salute degli agenti. Comunicato Stampa di Francesco Quinti Responsabile Nazionale Fp-Cgil Comparto Sicurezza

Con la manovra economica messa a punto dal Governo si colpiscono per l’ennesima volta le forze di Polizia, gli stessi uomini e le stesse donne oggetto di lodi ed encomi pubblici, gli stessi costretti a lavorare in condizioni sempre più proibitive. Come se non bastassero i pesanti interventi del 2008 e del 2010, il blocco di assunzioni, rinnovi contrattuali e indennità accessorie, con questa manovra si penalizza ulteriormente il settore sicurezza, negando quella specificità operativa più volte riconosciuta dai Ministri competenti e dal Ministro Brunetta.

Questo Governo non riesce a garantire nemmeno il regolare pagamento del lavoro ai dipendenti delle forze di pubblica sicurezza, come da tempo accade ai poliziotti penitenziari, a cui per mesi non vengono rimborsate le somme anticipate di tasca propria né corrisposta l’indennità di missione stabilita per il servizio di traduzione dei detenuti. Adesso dovranno subire la reintroduzione del meccanismo che prevede il mancato pagamento delle indennità accessorie nei primi dieci giorni di malattia, anche se contratta per causa di servizio. Una scelta sconsiderata che supera le modifiche che lo stesso esecutivo ha approvato in sede di conversione del cosiddetto decreto Tremonti del 2008, ed esclude i poliziotti penitenziari dai finanziamenti aggiuntivi ai contratti integrativi previsti per quelle amministrazioni virtuose che registrano economie di spesa.

Al Presidente della Repubblica, in qualità di garante della Costituzione, chiediamo di salvaguardare i principi cardine della nostra carta e la tutela dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori del Comparto Sicurezza, ingiustamente colpiti dagli effetti di una manovra iniqua che rompe equilibri delicatissimi, anche in un comparto che ha la responsabilità di garantire la sicurezza del Paese.

Roma, 8 luglio 2011

 
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