Sindacale – Coordinamento Nazionale FP CGIL VVF

18 Luglio 2011

Sindacale – Coordinamento Nazionale FP CGIL VVF

24.01.2007 – ROMA – RIUNIONE DEL COORDINAMENTO NAZIONALE FPCGIL VVF
Una numerosa e partecipata presenza dei delegati nazionali ha segnato in modo inequivocabile l’importanza di questo appuntamento e degli argomenti nello stesso sviluppatisi, a partire dalla relazione iniziale del Coordinatore Nazionale, compagno Adriano Forgione, alla qualità del dibattito che ne è conseguito – grazie alle compagne ed ai compagni provenienti dal territorio – ed alle conclusioni della Segretaria Nazionale, compagna Franca Peroni. Non poteva essere diversamente! Innanzitutto, le misure contenute nella finanziaria hanno dato una risposta parziale ed incerta alle richieste avanzate con la mobilitazione nazionale unitaria CGIL CISL UIL VVF del 6 dicembre u.s. In particolare, sul problema degli organici, l’unica certezza per il 2007 è il modesto finanziamento di 600 unità operative, mentre sono ancora indefiniti tempi e modalità dei concorsi per l’assunzione di 1021 unità nei ruoli del Corpo, autorizzati la settimana scorsa con apposito DPCM., così come sono altrettanto indefinite le risposte in materia di stabilizzazione dei discontinui/precari. Una situazione – come hanno sottolineato diversi interventi – ancor più grave a fronte delle ulteriori carenze, già determinatesi ed in itinere, quale conseguenza dell’istituzione della qualifica degli ispettori – esorbitante nei numeri e, oltre tutto, vuota nei contenuti – e della loro sottrazione, senza alcuna contro misura, dall’organizzazione del soccorso. Sia chiaro, questo citato è solo uno degli innumerevoli esempi – si pensi anche ai concorsi straordinari per il SATI – di quanto la riforma sia palesemente inadeguata, tanto da indurre la FPCGIL VVF ad una opposizione che non è mai venuta meno, nemmeno con la compagine politica di centro sinistra al Governo ed ai nuovi vertici del Ministero dell’Interno, a maggior ragione, poiché continuano a mancare segnali di forte discontinuità rispetto alla passata legislatura. Anzi, nonostante l’evidenza, si continua a cercare di attuare un provvedimento le cui negatività, come si è dimostrato, non sono certo sanabili nemmeno attraverso la pratica della concertazione. Né ci ha particolarmente tranquillizzato constatare – giusto per fare un esempio, dopo la recente nomina dei dirigenti generali del Corpo – come sembra persistere una sorta di veto – comprensibile con la destra al Governo, ma ugualmente inaccettabile – nei confronti di quei dirigenti, e non solo di area CGIL, schieratisi apertamente contro la “riforma”, i quali, pur avendo dalla propria anzianità, titoli, qualità, competenza, continuano a dover affrontare un percorso di carriera irto di ostacoli e difficoltà spesso pretestuosi: si teme forse che possano disturbare anche i nuovi manovratori? A fronte di tutto ciò il Coordinamento ha espresso, in modo quasi unanime, un giudizio fortemente negativo nei confronti della politica, soprattutto nei confronti dei soggetti che solo ieri, quando erano all’opposizione, manifestavano la loro solidarietà ed il loro sostegno nei confronti della battaglia che stavamo conducendo contro la legge 252 e contro il decreto 217, mentre oggi, se si esclude qualche timido segnale della “sinistra radicale”, si distinguono solo per il loro rumorosissimo silenzio e per il loro disinteresse. E’ lecito ipotizzare che – così come avvenne nella vicenda legata all’Agenzia di Protezione Civile – gli interessi dei moderati del centro sinistra, di certa burocrazia ministeriale e di certe OO.SS. sembra impediscano ai Pompieri di essere adeguatamente valorizzati ed al Paese di avere un servizio adeguato alle proprie necessità? Con simili condizioni, il Coordinamento Nazionale ha segnalato a più voci la propria preoccupazione ed ha ribadito con forza che non ci potrà essere alcun cedimento, laddove non venga restituita piena dignità ai lavoratori ed alle lavoratrici, meglio ancora in un modello organizzativo compatibile con i compiti e le funzioni di chi eroga un servizio sociale ai cittadini, si tratti di prevenzione, di soccorso, o di protezione civile. In tal senso, trovando nel memorandum d’intesa sul lavoro pubblico, siglato il 18 gennaio u.s. tra Governo, Confederazioni e Categorie, elementi di apertura e novità, l’assemblea ha espresso il convinto apprezzamento per l’accordo in parola, vedendo nello stesso la possibilità di affrontare, anche per i Vigili del Fuoco, una seria discussione che, partendo dalla qualità del servizio da erogare, riveda il modello organizzativo del Corpo, ne valorizzi le professionalità, dirigenza compresa, attraverso strumenti oggettivi e condivisi di valutazione ed attraverso i vari livelli contrattuali. In conclusione, da un lato, il Coordinamento ha chiesto a gran voce che la questione dei Vigili del Fuoco torni prioritaria nell’agenda politica, pertanto, nei prossimi giorni verrà promossa un’iniziativa di forte impatto mediatico e di denuncia, non solo verso i mass-media, ma anche verso gli esponenti dell’attuale maggioranza, delle condizioni in cui versa il Corpo e di cosa intendano fare per arrestare questa deriva insopportabile; dall’altro, ha individuato nella piattaforma contrattuale lo strumento per recuperare, laddove altre strade si rivelassero impercorribili, quanto si è perso con la collocazione nell’alveo del diritto pubblico, così come anche una valorizzazione professionale ed economica maggiormente adeguata alle competenze richieste, spesso associati a forti elementi di disagio e di rischio lavorativo.

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