In seguito all’assemblea sindacale dei lavoratori dell’Ente Teatrale Italiano tenutasi stamane, è stato diramato il seguente comunicato stampa congiunto di FP–CGIL, SLC-CGIL, CISL–FP, FISTEL-CISL, UIL–PA, UIL-COM, CISAL-FILP, UGL-COM.
Salvaguardare una componente fondamentale dello spettacolo dal vivo in Italia salvaguardare lavoratori ad alta e specifica competenza salvaguardare un patrimonio di professionalità, di competenze e relazioni, riferimento importante per la realtà culturale italiana.
Le scriventi OOSS unitariamente sostengono la mobilitazione dei lavoratori dell’Ente Teatrale Italiano, il quale, in base a quanto contenuto nella manovra finanziaria firmata oggi dal Presidente Napolitano, verrebbe soppresso e accorpato al Ministero dei Beni e Attività Culturali.
Dentro un disegno generale che in modo indiscriminato unisce organismi già in liquidazione con strutture professionali di alta competenza, si colloca la soppressione dell’Ente, unico Istituto Nazionale di promozione del teatro e della danza italiana che così perdono un riferimento concreto e indispensabile del loro lavoro e sviluppo.
Inoltre la paventata soppressione dell’Ente si scontra con una sua peculiarità rispetto ad altri Enti: l’Eti infatti gestisce direttamente 3 teatri storici, a Roma, Firenze e Bologna, e ha quindi tra i suoi lavoratori 144 persone con contratto di natura privatistica, non automaticamente riassorbibili nei ranghi della Pubblica Amministrazione.
I lavoratori tutti chiedono che l’ETI sia cancellato dalla lista degli Enti da sopprimere, salvaguardando così sia l’importante funzione svolta dall’Ente nell’ambito del panorama culturale italiano, sia posti di lavoro che rappresentano un patrimonio di competenze e professionalità. L’assemblea dei lavoratori che si è svolta oggi 31 maggio, si è chiusa con la dichiarazione dello stato di agitazione.
Roma, 31 Maggio 2010