Sulla 626 da Tremonti “mantra” insopportabile. La sicurezza sul lavoro diventi patrimonio comune. Comunicato stampa di Franca Peroni, Segretaria Nazionale Fp-Cgil

18 Luglio 2011

Sulla 626 da Tremonti "mantra" insopportabile. La sicurezza sul lavoro diventi patrimonio comune. Comunicato stampa di Franca Peroni, Segretaria Nazionale Fp-Cgil

Risulta francamente insopportabile il “mantra” del Ministro Tremonti sui temi della sicurezza sul lavoro e sull’eccesso di regole che la legge 626 imporrebbe ai datori di lavoro.

Mentre il Ministro esterna le sue preoccupazioni sulla “libertà” per le imprese, registriamo ulteriori incidenti che si aggiungono a quel lungo elenco quotidianamente celato dai media, il “contatore” delle morti bianche e degli incidenti gravi sul lavoro. Coerentemente con la filosofia “liberale” del Ministro, il Governo procede prosciugando le risorse per i servizi di prevenzione e vigilanza.

La dignità del lavoro comprende soprattutto la sua sicurezza, che deve diventare cultura e patrimonio comune, a partire dalla scuola d’infanzia per coinvolgere tutti i gradi della formazione e del mondo del lavoro, imprenditori e lavoratori, artigiani e liberi professionisti, imprese grandi, piccole e piccolissime, luoghi in cui spesso la prevenzione è un miraggio, un sentito dire.

Più di 1100 morti sul lavoro ogni anno. Numeri che dovrebbero parlare alla coscienza di tutti. Il Ministro Sacconi, commentando il Rapporto Annuale Inail, poco più di un anno fa gioì per il record positivo: per la prima volta dal dopoguerra le morti bianche scendevano sotto la soglia dei 1200 casi l’anno. Con meno risorse e meno regole rischiamo una pericolosa involuzione dai costi sociali altissimi. Ma evidentemente abbiamo un modo diverso di calcolare i costi.

Roma, 10 Settembre 2010
 
 

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