Ormai l’ipocrisia di certa politica ha superato il limite.
Mentre la manovra economica contro il lavoro pubblico, di cui parte importante è quello degli addetti ai corpi di Polizia, è di fatto approvata si leggono sulle agenzie, da parte di esponenti di Governo e maggioranza, indegne dichiarazioni di scuse, distinguo, promesse a futura memoria.
I fatti dicono che si decidono tagli di oltre TRE MILIARDI di euro sui capitoli di spesa della “sicurezza” e “difesa”; una riduzione, nel prossimo triennio, di 40.000 operatori; la riduzione del 50% degli stanziamenti per remunerare le indennità direttamente connesse all’operatività; si riduce del 40% la retribuzione accessoria in caso di malattia; non si vuole detassare lo straordinario quando tutti sanno che spesso, data la carenza degli organici, i poliziotti sono costretti ad allungare i turni per garantire il servizio.
Ma, allora, di che stiamo parlando?
Di fronte a queste scelte non servono le chiacchiere ma un cambio di politiche e se non si può o non lo si vuole fare meglio un dignitoso silenzio perché i poliziotti non meritano oltre al danno anche la beffa.
Roma, 4 agosto 2008