Un paese che non è in grado di conservare i beni che ha avuto dalla storia e che appartengono a tutto il mondo e alle generazioni future è un paese in decadenza. Il Governo non ha scuse, quando non si predispone un piano per la salvaguardia dei Beni di cui è custode, vuol dire che ha messo nel conto il degrado e i crolli come nel caso ultimo di Pompei. Il Ministro Bondi non ha scuse, se non riesce ad opporsi agli ordini di Tremonti senza neanche incatenarsi alla poltrona su cui siede in Consiglio dei Ministri o minacciare le dimissioni, allora è inadeguato al compito che deve svolgere. In questo paese nessuno è in grado di assumersi le responsabilità che gli competono, il Ministro Bondi conferma la regola generale. Chi sarebbe colpevole dei crolli?
Pian piano vengono al pettine tutti i nodi, i mali del settore pubblico non sono dovuti ai lavoratori ma a coloro che al posto di un programma hanno un pallottoliere truccato a favore dei ricchi e degli evasori fiscali.
Non si rinnovano i contratti di lavoro, si licenziano i precari si impedisce la democrazia nei posti di lavoro negando nei fatti le elezioni RSU, ora anche i crolli nei siti patrimonio dell’umanità, serve altro per fare un bilancio negativo dell’azione di governo nei settori pubblici?
Roma, 9 novembre 2010