18 Luglio 2011

VOLANTINO

FP CGIL MINISTERO AMBIENTE

Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ovvero della SOGESID

Da alcuni giorni non si parla d’altro che di fantomatici piani industriali per la pubblica amministrazione. Ministri livorosi e vendicativi e alcuni esponenti politici non perdono l’occasione di proporre miracolose ricette per risanare, snellire e trasformare la P.A. in un’azienda in grado di competere sul mercato.
Anche noi abbiamo un bel piano industriale da sottoporre all’attenzione di tutti i dipendenti del ministero dell’ambiente. Ovviamente non l’abbiamo redatto, né siamo stati informati come O.S.; ne siamo venuti a conoscenza e ciò che abbiamo letto è davvero preoccupante.
Il piano in questione è quello della Sogesid, la società per gli impianti idrici S.p.A. che istituita nella prima metà degli anni novanta con il compito di realizzare interventi riguardanti opere infrastrutturali idriche, ha visto ampliare, nel corso del tempo, le sue competenze fino a divenire, grazie alla legge finanziaria del 2007, una società in house, cioè un ente strumentale alle finalità ed esigenze del Ministero dell’Ambiente. Negli anni precedenti all’entrata in vigore della legge finanziaria la Sogesid ha fornito supporto tenico-operativo al nostro Dicastero, ma con l’entrata in vigore della nuova normativa ha ampliato a dismisura le sue competenze e i suoi settori d’intervento. Essi sono:
a) assistenza e prestazioni di servizi nell’ambito della gestione delle risorse idriche e del servizio idrico integrato in attuazione della parte III del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.:
– fornitura di prestazioni ingegneristiche ed elaborazioni di studi e consulenze nei settori dell’uso e della gestione delle risorse idriche in conformità alla normativa nazionale e comunitaria;
– attività di studio e ricerca nei settori dell’uso e della gestione delle risorse idriche;
b) gestione integrata dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali;
c) trattamento e smaltimento delle acque reflue civili;
d) programmazione ed attuazione degli interventi di bonifica finalizzati al risanamento ambientale;
e) prevenzione e piani d’intervento e monitoraggio per la tutela delle acque marine dall’inquinamento;
f) protezione e ripristino di corpi idrici, supporto ai controlli e vigilanza in materia di inquinamento delle acque interne, superficiali e sotterranee;
g) promozione e implementazione di interventi finalizzati all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;
h) valutazione dell’impatto ambientale;
i) azioni in materia di valutazione e risarcimento del danno ambientale;
j) supporto tecnico allo svolgimento di attività internazionali connesse ai settori di competenza e in particolare in materia di acque; attività in materia di promozione del processo di “Agenda XXI”; promozione dello sviluppo sostenibile; programmi di finanziamento con fondi EU; desertificazione, inquinamento, Life;
k) studio e svolgimento di campagne informative in materia ambientale e di progetti d’educazione ambientale;
l) studio ed elaborazione di programmi di formazione professionale in campo ambientale; m) predisposizione, divulgazione e gestione delle informazioni in materia di ambiente;
n) elaborazione di studi e progetti in materia di assetto idrogeologico;
o) interventi operativi per pubbliche calamità.
 
Dopo anni di affidamento a terzi di funzioni e compiti dei dipendenti pubblici, di svuotamento e depotenziamento della struttura ministeriale ad opera del potere politico e di un’allegra e colpevole gestione amministrativa, assistiamo a un cambio di strategia e di tattica. Infatti non si tratta più di conferire incarichi a personale non pubblico tramite il ricorso a convenzioni stipulate con società che da anni operano come agenzie di intermediazione oppure di tessere una fitta rete di poteri personali, conferendo risorse pubbliche a privati, conoscenti, amici. Qui si tratta di trasferire, con una manovra tutta politica, quasi tutte le competenze istituzionali del Ministero in capo alla Sogesid la quale potrà, come stabilisce la Direttiva ministeriale sull’attività amministrativa del 2008 “avvalersi della collaborazione di ICRAM, di APAT e di altri soggetti pubblici”.
In altre parole assistiamo all’istituzione di un nuovo Ministero che cannibalizza di fatto la struttura ufficiale.
Il salto di qualità è evidente. E non è finita. Nel prossimo triennio la Sogesid intende assumere il ruolo di soggetto pubblico impegnato nell’intero campo ambientale e a partire dai compiti istituzionali del Ministero dell’Ambiente (clima, tutela della biodiversità, controlli ambientali VIA, VAS e IPPC, rifiuti, bonifiche, difesa del suolo, risorse idriche, tutela del mare, ricerca e sviluppo, comunicazione, formazione, educazione ambientale) ha individuato le proprie filiere produttive strategiche (bonifiche e rifiuti, ingegneria e studi, assistenza tecnica, infrastrutture idriche e APO MIT, servizio idrico integrato, ricerca, innovazione, fonti rinnovabili, formazione, comunicazione ambientale, cooperazione internazionale). Le nove filiere produttive strategiche – ognuna articolata in specifiche attività che vanno dalla progettazione e direzione dei lavori, alla redazione di piani, studi di fattibilità, assistenza, supporto tecnico fino al coordinamento operativo della partecipazione della rappresentanza del Ministero nelle sedi internazionali e comunitarie – prevedono un nuovo assetto organizzativo, basato su quattro Aree operative strategiche alla dipendenze della Direzione generale e caratterizzato da una corta linea di comando. Per far fronte a nuovi compiti è previsto, inoltre, un aumento considerevole del personale impiegatizio e dirigenziale. Dalle 39 unità interne del 2007 si passerà complessivamente alle 133 del 2010. Nello specifico i dirigenti passeranno da 8 a 17 e gli impiegati (personale di struttura e personale di produzione) da 33 a 116. Il personale distaccato e impegnato nell’Assistenza Tecnica presso le Direzioni generali del Ministero dell’Ambiente evolverà da 42 a 85 unità tra il 2008 e il 2009.
Per quanto riguarda la composizione dei ricavi per filiera produttiva il contributo più grande è dato da bonifiche e rifiuti (52,9%), seguiti da Ingegneria e studi (32,7%) e dall’assistenza tecnica (25%). In soldoni il piano industriale triennale prevede un fatturato di 149,7 milioni di euro, di cui il 54% deriverà da risorse finanziarie del MATTM.
Lo scenario che si apre è allarmante. In una fase in cui tutto l’arco politico e i mezzi di informazione hanno lanciato una vera e propria guerra santa contro la Pubblica Amministrazione, tacciata di essere un covo di fannulloni e parassiti, è necessario ribaltare e rispedire ai mittenti questa polemica diffamatoria e mistificatoria contro i dipendenti pubblici. Come? Iniziando a mettere nero su bianco le cifre, i costi, le clientele, l’utilizzo del pubblico a fini privati, la mancanza di trasparenza che copre questo intreccio spaventoso. Questo lavoro richiede la partecipazione di tutti per dare un quadro veritiero di ciò che accade negli uffici, per informare correttamente l’opinione pubblica e per denunciare i veri sprechi e le vere inefficienze che si annidano nella P.A., colpevolmente tenuta in uno stato di disorganizzazione sistematica.
Roma, 10 giugno 2008

FP CGIL NAZIONALE
Maria Letizia Sabatini

 
 

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