VVF – Area Dirigenza e Direttivi: criteri scrutinio merito comparativo qualifiche dirigenziali

18 Luglio 2011


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Area Dirigenza e Direttivi: criteri scrutinio merito comparativo qualifiche dirigenziali

31.01.2008 – In data 24/01/2008 si è svolto un incontro, tra Amministrazione e OO.SS. rappresentative dell’Area della Dirigenza e dei Direttivi, per definire i criteri di scrutinio per l’accesso alla qualifica di direttore vicedirigente, primo dirigente e dirigente superiore delle carriere tecniche, mediche e ginniche del CNVVF.

Preliminarmente, tutte le Sigle hanno manifestato il malcontento che accomuna il Settore, per la recente assegnazione di incarichi dirigenziali e, in particolare, per l’assegnazione di taluni incarichi di reggenza. 

E’ stato evidenziato che da circa un anno non vengono attribuite reggenze per posti di livello superiore alla qualifica dell’incaricato, anche per evitare che, in assenza di criteri certi, potessero essere acquisiti meriti senza alcuna garanzia di pari opportunità. 
 
Il provvedimento succitato cambia le regole consolidate senza alcuna informativa sindacale, pertanto, la delegazione CGIL, pur senza entrare nel merito dello stesso, ne ha chiesto la revisione e, cosa ancora più importante, ha chiesto un urgente tavolo di concertazione per definire criteri trasparenti e condivisi, anche per l’assegnazione degli incarichi di reggenza.

Per quanto concerne l’argomento oggetto dell’incontro abbiamo analizzato la nuova proposta dell’Amministrazione partendo dalle osservazioni formulate con la nostra nota indirizzata al Capo Dipartimento del 21/11/2007: ebbene, se da un lato sono state accolte solo alcune delle nostre osservazioni, dall’altro, alcuni elementi sono addirittura peggiorativi rispetto alla prima versione.

Sulla scorta di tali premesse la CGIL ha chiesto la profonda revisione dei criteri nell’ottica di una vera trasparenza e oggettività, per il reale riconoscimento della responsabilità e delle competenze professionali possedute e dimostrate ed in particolare:
 
– il periodo di valutazione del funzionario deve essere ampliato ad almeno un decennio, fermo restando che in alcuni casi il limite temporale non dovrebbe essere preso proprio in considerazione;
 
– la valutazione dell’importanza delle sedi ricoperte negli anni precedenti non può essere improntata a criteri incerti e irrazionali, come avvenuto per la definizione delle graduazioni dirigenziali, in applicazione dell’art. 77 del D.l.vo 217/05. In tale circostanza la CGIL aveva rappresentato con forza la necessità di inserire i primi dirigenti comandanti Provinciali nella fascia E, ed i dirigenti superiori nella fascia C; è stata accolta la prima, mentre per i dirigenti superiori sono rimaste le fasce C e D, persino i dirigenti superiori comandanti provinciali sono previsti nelle due fasce. Cio’, proprio per la mancanza di chiarezza e trasparenza, costituisce un grave condizionamento per i processi di mobilità, in quanto il passaggio da posto di funzione di fascia D a quello di Fascia C e viceversa, implica anche un percorso di carriera, per cui i processi di mobilità sarebbero solo all’interno della singola fascia C o D. Su questi elementi l’Amministrazione, nel verbale proposto non ha, fornito alcuna delucidazione.

– nella categoria II, dove si devono introdurre esplicitamente gli incarichi di datore di lavoro, RSPP, direzione lavori che comportano impegno e/ grande responsabilità. Sempre in questo tema, appare sperequata la valenza attribuita alle commissione di esame rispetto ad altre, come essere componente del CTR per le attività a rischio di incidente rilevante;

– nella categoria III occorre definire chiaramente il titolo di studio pertinente alla funzione e sarebbe auspicabile introdurre solo dottorati di ricerca, corsi in scuole di specializzazione e Master; abbiano inoltre richiesto di ridimensionare la valenza dei titoli, specie se non pertinenti, che finirebbero per premiare i colleghi che nel loro lavoro per il Corpo hanno “troppo tempo libero”.

La CGIL ha infine dichiarato il proprio totale dissenso per i 10 punti della cosiddetta potenzialità, che rimangono completamente discrezionali e possono rendere del tutto ininfluenti le altre valutazioni, tenendo anche conto che il parametro discrezionale è già presente nelle valutazioni annuali, che a loro volta entrano nei criteri delle promozione.

Abbiamo, quindi, confermato la nostra proposta, per questa categoria, di un valore massimo percentuale rispetto ai voti effettivamente ottenuti nelle altre categorie o, in alternativa, un punteggio massimo molto inferiore a dieci punti.

La riunione si è protratta per circa sei ore e nel corso della stessa le OO.SS., dimostrando senso di responsabilità, sono giunte ad una posizione concordata che sembra essere stata accettata dall’Amministrazione (non ci è stato ancora presentato il verbale della riunione), la quale, tuttavia, ha confermato i 10 punti per la potenzialità, in totale dissenso non solo con la CGIL, ma con tutte le OO.SS che hanno predisposto la seguente nota a verbale:

“A seguito del confronto in corso sull’argomento, nella riunione finale tenutasi in data odierna le OO.SS. unitariamente, con senso di responsabilità ed ottica costruttiva, hanno raggiunto un accordo sulle categorie I, II, III, e IV parte a) formulando emendamenti fondamentali poi recepiti dall’Amministrazione.
 
Per contro, per quanto afferente alla categoria V – “attitudine ad assumere maggiori responsabilità….” , parte B, potenzialità di sviluppo professionale, le stesse hanno ritenuto che il potere discrezionale a disposizione dell’Amministrazione eccessivo, sia in termini assoluti, che relativi, perché il punteggio proposto di 10 punti potrebbe vanificare il perseguimento di obiettivi di equità.

 
A tal fine le OO.SS. ritengono necessaria una riduzione a punti 5 di tale valore, ovvero la sua limitazione ad un valore percentuale corrispondente al 5% del punteggio massimo conseguito dal candidato alla nomina.
 
Dall’accoglimento o meno di tale proposta dipendono le iniziative sindacali future

 

La delegazione FPCGIL VVF Area Dirigenza e Direttivi:
Ugo BONESSIO – Emilio OCCHIUZZI – Roberto LUPICA – Francesco MATERAZZI

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