VVF – Basilicata – Valutazioni di inidoneità psicofisica e cause di servizio da parte della C.M.O.

18 Luglio 2011


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Basilicata – Valutazioni di inidoneità psicofisica e cause di servizio da parte della C.M.O.

AL DIRETTORE REGIONALE
VIGILI DEL FUOCO BASILICATA
Dott. Ing. Maurizio ALIVERNINI

AL COMANDO PROVINCIALE
VIGILI DEL FUOCO POTENZA
Dott. Ing. Aldo SABATINO

e.p.c. AL RESPONSABILE MEDICO
Comando di POTENZA
Dott. SANTORO

 
 

Oggetto: Valutazioni di inidoneità psicofisica e cause di servizio da parte della C.M.O.

Sulla base di dichiarazioni raccolte da diversi lavoratori e segnalazioni giunte, in merito all’oggetto, la scrivente FP CGIL VVF, è stata esortata a chiedere chiarimenti. La materia da dirimere è molto delicata in quanto incide direttamente sulla vita lavorativa del personale VVF con eventuali riflessi negativi anche nella sfera privata. Accade che, molti lavoratori alle visite presso la CMO vengono definiti inidonei parzialmente al servizio o addirittura collocati in malattia o convalescenza d’ufficio, fin qui nulla di strano, se i lavoratori non rientrano nei parametri di idoneità, perché l’inidoneità è un’istituzione di grande civiltà che tutela i lavoratori malati, le sue condizioni psico-fisiche da una parte e l’utenza dall’altra, ma non deve creare il burnout tra gli stessi.

Stanno pervenendo a molti Vigili del Fuoco le delibere della Commissione Medica Ospedaliera, nelle quali viene decretata la temporanea inidoneità al servizio operativo, oppure collocamento in malattia d’ufficio.
Si sta verificando che i lavoratori del Comando Provinciale di Potenza valutati negli ultimi mesi, che da anni sono in attesa di giudizio medico-legale per riconoscimento della dipendenza da causa di servizio, dopo aver già sostenuto diverse visite presso le FF.SS. ogni due anni circa e superato egregiamente le stesse, stanno vivendo un momento di incertezza e difficoltà causa i comportamenti del Referente Sanitario VF e la C.M.O. ove vengono sottoposti a visite ed accertamenti sanitari.

Dopo incomprensibili lungaggini per valutare una causa di servizio e per ricevere (qualora ne abbino diritto) il risarcimento ridicolo dell’equo indennizzo, subiscono una serie di umiliazioni, lavoratori che vengono dichiarati inidonei a svolgere la propria mansione nel settore operativo per un problema di salute che ricorreva alla data di presentazione della domanda per causa di servizio, anche se durante gli anni trascorsi gli stessi sono stati sottoposti ad accertamenti sanitari periodici e vi è stata l’assenza di controindicazioni al lavoro a cui sono destinati, a distanza di anni viene espresso per la stessa patologia giudizio di inidoneità temporanea, per diversi mesi o addirittura vengono collocati in malattia o convalescenza d’ufficio senza nessuna prescrizione di accertamenti diagnostici approfonditi.

Episodi incresciosi, accadono presso tale struttura sanitaria, frettolose decisioni e pareri della CMO tentano di scoraggiare i lavoratori nel presentare domanda per riconoscimento infermità da causa di servizio, questi sono dei veri attacchi alla dignità dei lavoratori che lasciano tra gli stessi perplessità e frustrazione.
Atteggiamenti che risultano moralmente denigranti e demotivanti oltre ad essere fortemente penalizzanti, che stanno facendo nascere tensioni nel personale.
Avvengono ingiustificate discriminazioni di situazioni, infatti, se il giudizio di idoneità alle mansioni operative originarie si basa sull’applicazione della scienza medica, appare peregrina l’ipotesi che il recupero dell’efficienza psico-fisica possa avvenire a seguito di una diagnosi senza nessuna terapia medica appropriata.
Non si comprende, quindi, come il Servizio Sanitario possa, da una parte confermare l’idoneità e dall’altra revocare in maniera differita (ciò dopo diversi mesi), sulla poca scorta di accertamenti sanitari e procedere alla sospensione dell’idoneità per l’espletamento delle attività istituzionali.

Ci induce a pensare che, nel lasso di tempo intercorso tra l’accertamento sanitario dopo la presentazione della domanda per riconoscimento da causa di servizio ed il provvedimento di temporanea sospensione all’operatività o convalescenza, nel corso del quale qualcuno degli interessati è stato anche impegnato oltre al servizio operativo anche nell’emergenza terremoto in corso, il dipendente sia stato esposto a potenziali rischi fisici.

Riteniamo inammissibile una situazione del genere, essere convocati e riconvocati alla CMO a distanza di anni per discutere una causa di servizio, non essere sottoposti a visita di verifica per ottenere quanto spettante nei tempi dovuti, ma con le sorprese ed i trattamenti indicati, essere inascoltati dal ns. referente, Dirigente Medico, come se non appartenesse alla ns. Amministrazione, addirittura dimenticati nei corridoi in attesa e senza avere nessuna risposta.
Questo trattamento non è certo quello riservato ad altri lavoratori appartenenti ad altre Amministrazioni, le quali hanno un referente medico che li segue riguardoso e rispettoso (perché si sente uno di loro), il personale VF, i lavoratori chiedono di avere, ricevere lo stesso trattamento e non essere ignorati anche dal ns. Referente Sanitario presso le CMO.
Potremmo citare molti esempi ma crediamo siano sufficienti per fare il quadro della situazione. I casi mettono in evidenza la mancanza sinergica (Comando-Dirigente Sanitario) che influisce direttamente sullo status di servizio dei lavoratori.

Si invitano e si pregano le SS.LL. in indirizzo di porre in essere ogni possibile soluzione idonea a contemperare le esigenze di tutela dei lavoratori affinché tale personale non incorra più in tali vergognose situazioni, ma venga considerato e trattato in modo degno ed oculato in ragione del valore umano e della particolare attività professionale svolta ma soprattutto per l’efficacia e l’efficienza del soccorso ai cittadini.
In attesa, distinti saluti.

Potenza, 18/01/2010
                                                                                        PER IL COORDINAMENTO REGIONALE
                                                                                                         FP CGIL VVF
                                                                                                    Nicola Cosentino

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