12.10.2006 – ROMA – ART. 167 DL 217/05
Grazie alla pressione esercitata dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore, fortemente sostenuta dalla FP–CGIL VVF, l’Amministrazione – peraltro in linea con il nuovo clima “concertativo” – ha convocato le OO.SS. per discutere dei bandi di concorso in oggetto. Per quanto ci riguarda, visto che per la prima volta ce ne è stata data l’opportunità, abbiamo colto l’occasione per esprimere, alla Parte Pubblica, tutta la nostra contrarietà circa l’arretramento professionale che il nuovo ordinamento – frutto della legge di riforma 252/04 e del DL 217/05 che la applica – ha sentenziato per tutto il personale ed in modo particolare per il SATI, tra i quali, in particolare coloro che sono costretti ad nuovo concorso straordinario per tornare nel profilo dei diplomati, ne costituiscono solo l’esempio più eclatante, ma, purtroppo, non il solo. Ciò premesso e preso atto delle obiezioni dell’Amministrazione, secondo la quale i concorsi straordinari sono legge e devono essere obbligatoriamente banditi, abbiamo chiesto che, in tal caso, devono esserne modificate radicalmente le modalità, poiché risultano, senza alcuna giustificazione, troppo complicati, sia per la vastità dei programmi, che per le modalità troppo selettive degli esami. Una procedura assolutamente inadeguata a selezionare personale interno – a maggior ragione vista quella estremamente semplificata utilizzata per gli Ispettori Antincendi – per il quale, invece, l’esame dovrebbe essere l’ultima tappa di una valutazione equilibrata dell’esperienza professionale, dei titoli di studio e di servizio ed essere preceduta da un corso di formazione. Inoltre, ferme restando le regole attuali, molti candidati, in possesso del diploma superiore, rischiano di essere esclusi lo stesso, solo perché il loro titolo non è quello specifico richiesto al ruolo amministrativo o informatico e, peggio ancora, gli ex Assistenti Tecnici, trasformati in informatici, dovranno sostenere un concorso basato sull’informatica, quando non se ne sono mai occupati fino ad ora e molto probabilmente continueranno a non occuparsene. In conclusione, la parte pubblica ha affermato che per cambiare i bandi, nel senso auspicato dal Sindacato, occorre cambiare anche i DM del 27 aprile 2006, i quali, secondo le disposizioni del DL 217/05, regolamentano le procedure di questi concorsi: appare evidente, qualora si voglia procedere in tal senso, la necessità, da parte del nuovo Capo Dipartimento, di sconfessare, almeno in parte, l’opera del suo predecessore, cosa che al momento non sembra si voglia fare. Una titubanza che, obiettivamente, non riusciamo a comprendere: per quale motivo non è possibile rettificare dei provvedimenti palesemente errati, visto che non si tratta di modificare il DL 217/05, ma solo alcuni decreti ministeriali maturati, a dir poco, in modo troppo frettoloso, per non dire volutamente persecutorio? Comunque, non fosse possibile tutto questo, l’Amministrazione sembra sia almeno disponibile a rendere meno difficoltoso l’esame, emanando una circolare, con la quale fissare gli argomenti – distinti per materia – che saranno oggetto delle prove concorsuali. Posto che è una soluzione minimale che non ci soddisfa, la CGIL assicura, comunque, alle lavoratrici e ai lavoratori del settore il massimo impegno, in fase di modifica del DL 217/05, affinché queste/i colleghi/i vengano adeguatamente valorizzati e sia restituita loro una dignità professionale coerente con la serietà e la competenza che mettono ogni giorni nel loro lavoro.
(Franco Moretti)