VVF – Conversione in legge del D.L. n.185 del 29.11.2008 (anticrisi)

18 Luglio 2011


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Conversione in legge del D.L. n.185 del 29.11.2008 (anticrisi)

29.01.2009 – Nei giorni scorsi è stato convertito in legge, con modificazioni, il decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.
 
Nell’ambito di tale provvedimento, come è noto, una delle modificazioni – in particolare all’art.4, dopo il comma 3 -riguarderà il CNVVF:
 
3-bis. Le risorse del fondo istituito dall’articolo 1, comma 1328, secondo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, alimentato dalle società aeroportuali in proporzione al traffico generato, destinate al Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell’interno, sono utilizzate, a decorrere dal 1º gennaio 2009, per il 40 per cento al fine dell’attuazione di patti per il soccorso pubblico da stipulare, di anno in anno, tra il Governo e le organizzazioni sindacali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco per assicurare il miglioramento della qualità del servizio di soccorso prestato dal personale del medesimo Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e per il 60 per cento al fine di assicurare la valorizzazione di una più efficace attività di soccorso pubblico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, prevedendo particolari emolumenti da destinare all’istituzione di una speciale indennità operativa per il servizio di soccorso tecnico urgente espletato all’esterno.
3-ter. Le modalità di utilizzo delle risorse di cui al comma 3-bis sono stabilite nell’ambito dei procedimenti negoziali di cui agli articoli 37 e 83 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217.
3-quater. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio».

 
La nostra opinione sulla vicenda l’avevamo resa pubblica durante l’incontro con il Sottosegretario del 15 gennaio u.s.; non l’abbiamo certo cambiata e la riproniamo di seguito:
 
“Per quanto riguarda il recupero “delle risorse del fondo istituito dall’articolo 1, comma 1328, secondo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, alimentato dalle società aeroportuali in proporzione al traffico generato”, è assolutamente scontato il giudizio positivo e l’apprezzamento per il risultato ottenuto; determinarne la destinazione attraverso la norma ci trova in assoluto disaccordo poiché è l’ennesima esautorazione del ruolo negoziale del Sindacato; né ci ha convinto “l’istituzione di una speciale indennità operativa per il servizio di soccorso tecnico urgente espletato all’esterno” poiché si rivolge sostanzialmente alla medesima platea che già beneficia dell’indennità di turno, nonché di quella notturna e festiva: non sarebbe stato meglio (e già lo avevamo sostenuto nella scorsa tornata contrattuale) convertire la prima nell’indennità di rischio/amministrazione – dando un minimo di risposta anche ai settori non operativi – ovvero, investire le nuove risorse nella rivalutazione delle seconde (notturna e festiva, appunto), notoriamente ridotte ai minimi termini? Era così strampalato tentare di aumentare la parte strutturale della retribuzione (non legata alla presenza) e, contemporaneamente, riduure gli istituti del salario accessorio e semplificarne l’erogazione?”

Ciò premesso, la valutazione profondamente negativa che la FPCGIL VVF da dell’accordo separato sul nuovo modello contrattuale, non può che comportare, quanto meno, la sospensione del “giudizio positivo e dell’apprezzamento” manifestati nel commento di cui sopra.
 
Sul piano generale, perchè troviamo insopportabile che in una situazione di forte crisi di tutto il mondo del lavoro e di forte compressione dei salari e dei consumi, il Governo, invece di adottare provvedimenti strutturali, si limita a dare risposte, comunque, parziali, ovvero alimenta le divisione tra lavoratrici e lavoratori, tra singoli settori e comparti contrattuali.
 
Sul piano particolare, perchè, al di là delle fanfare suonate, legittimamente, da taluni, pensiamo sia opportuno riflettere sul meccanismo perverso del nuovo modello contrattuale, anche con riferimento ad eventuali ulteriori risorse disponibili che, a questo punto, contrariamente alle apparenze, non sarebbero per nulla aggiuntive.

Infatti, il nuovo modello prevede per i pubblici dipendenti (sia con contratto di diritto pubblico, che privatistico) che lo scostamento fra l’inflazione iniziale e finale del triennio  – comunque mai piena e da corrispondere nel triennio successivo, solo se compatibile con le disponibilità di bilancio – dovrà tenere conto dei “reali andamenti delle retribuzioni di fatto dell’intero settore”; del quale, tanto per evitare futuri malintesi, fanno parte anche magistrati, forze di polizia, diplomatici, etc… i cui miglioramenti contrattuali, storicamente più significativi dei nostri, faranno media delle retribuzioni nell’intero ambito contrattuale del diritto pubblico e comprimeranno, inevitabilmente, proprio l’eventuale recupero inflattivo nelle retribuzioni dei Pompieri.

Non solo: tutti i miglioramenti derivanti dalla contrattazione integrativa (a partire dall’utilizzo delle risorse succitate, del patto per il soccorso, dei miglioramenti di carriera, delle indennità) fanno sempre parte delle “retribuzioni di fatto”; ogni euro incrementato nella contrattazione d’amministrazione sarà detratto dall’eventuale recupero dello scostamento dell’inflazione di cui sopra: davvero un bel capolavoro! 
 
Insomma, tutti i recenti avvenimenti – e le condizioni che gli stessi stanno determinando nel mondo del lavoro – testimoniano la necessità che anche il nostro Settore partecipi attivamente alle prossime mobilitazioni, a partire dallo sciopero generale FPCGIL e FIOM CGIL del 13 p.v. e dalla manifstazione nazionale a Roma.

In tal senso ed a maggior ragione, viste le politiche del Governo e dei suoi “alleati” dell’ultima ora, serve un impegno ancor più straordinario affinché, con assemblee ed iniziative nelle sedi dei Vigili del Fuoco, come in ogni luogo di lavoro, si spieghino alle lavoratrici ed ai lavoratori le ragioni della CGIL e l’importanza di concretizzare una grande partecipazione lungo tutto il difficile percorso di mobilitazione e di lotta che il nostro Sindacato sta mettendo in campo in queste ore e che proseguirà nelle prossime settimane.

Il primo appuntamento a Roma dunque, il giorno 13 febbraio p.v., insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori pubblici e privati, più numerosi e visibili che mai!
 
Adriano FORGIONE

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