VVF – Cortina raduno nazionale VVF: intervento della FP CGIL VVF.

18 Luglio 2011


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Cortina raduno nazionale VVF: intervento della FP CGIL VVF.

 

CORTINA D’AMPEZZO 10-12 SETTEMBRE 2010
 “IL FUTURO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO”
 

 

 La nostra Organizzazione Sindacale ringrazia innanzitutto l’Amministrazione per l’invito a partecipare a questa iniziativa e saluta , a nome di tutti i Vigili del Fuoco organizzati con la Fp Cgil, tutti i presenti: i Vigili del fuoco, i dirigenti, i pensionati, i colleghi delle altre organizzazioni sindacali.

Siamo interessati a questo evento e, lo diciamo senza alcuna riserva, siamo fiduciosi che l’evento riesca bene nella sua complessità.

Pur tuttavia, come abbiamo avuto modo di denunciare dalle nostre sedi sindacali locali e nazionale, siamo portatori di una grande preoccupazione e vogliamo evidenziare lo stato d’animo della categoria ed il fortissimo disagio vissuto dai Vigili del fuoco, in tutte le regioni italiane, in ragione delle numerose problematiche presenti all’interno dell’organizzazione e del funzionamento dell’amministrazione.

Poi, è evidente che questa occasione, così l’abbiamo voluta affrontare, rappresenta un’opportunità per tentare ancora una volta con la solita determinazione di ribadire cosa non va, di cercare soluzioni condivise ed un percorso sindacale per iniziare a parlare e produrre interventi e soluzioni di ampio respiro.

Rispetto ai problemi, vorremmo provare ad imbastire una modifica dell’organizzazione di questa amministrazione dello Stato.

Il Capo del Corpo ha dichiarato anche con piglio deciso una volontà di cambiamento, sono queste le dichiarazioni apparse su alcune testate on-line, e sulla scorta di queste proposizioni, lo possiamo dire subito: siamo d’accordo, siamo d’accordo a trovare importanti cambiamenti e vogliamo dare un contributo utilizzando l’esperienza di tutti i nostri operativi.

Vorremmo percorrere in questo senso una strada che ridia speranze ai Vigili del Fuoco, agli uomini ed alle donne di questa amministrazione.

In maniera altrettanto franca innanzitutto vogliamo rompere il muro di silenzio che si è alzato intorno ai Vigili del Fuoco, al loro lavoro,alle condizioni tragiche in cui operano quotidianamente.

L’Amministrazione deve mutare il proprio profilo organizzativo, occorre un nuovo modello gestionale pronto e partecipato; occorre a nostro avviso l’individuazione di competenze direttive a tutti livelli connotate da professionalità direttamente recuperate all’interno delle esperienza del Corpo.

Noi pensiamo a vari aspetti della macchina organizzativa, ma sosteniamo la valorizzazione della Dirigenza tecnica e le esperienze che a vario livello riusciamo a conoscere durante lo svolgimento delle migliaia di interventi all’anno.

Pensiamo quindi che non sia più scandaloso dichiarare, alla luce delle ultime vicende passate alla ribalta dei media, quando calamità ed emergenze hanno evidenziato con limpidezza che le figure più sane e competenti sono quelle operative dei Vigili del Fuoco, che anche le posizioni apicali, fino ai livelli più alti del Dipartimento, devono essere recuperate dai percorsi direttivi interni, professionali e tecnici dell’Amministrazione dei Vigili del Fuoco.

E la possibile “riforma”, però, non dovrebbe fermarsi a questo: bisogna puntare ad un forte snellimento degli apparati anche attraverso la sburocratizzazione di tutto l’apparato gestionale.

La Fp Cgil ritiene, anche in coerenza con la normativa vigente che il Corpo, nella sua unicità normativa e regolamentare, debba e possa conoscere significative propensioni organizzative decentrate.

Noi pensiamo ad un modello con decentramento di risorse e funzioni alle Direzioni regionali ed ai Comandi provinciali. Ciò, anche in ossequio alle potestà sia legislative che amministrative conferite a Regioni ed Autonomie Locali in materia di soccorso, protezione civile, sicurezza ed emergenza, oramai in vigore da anni.

Non vi è quindi alcunché di scandaloso nell’operare in questa direzione pur mantenendo un’amministrazione centrale,  nell’unità ed uniformità normativa e regolamentare a livello di Direzione centrale dipartimentale.

E’ altresì auspicabile ridare centralità al Corpo nel sistema della prevenzione e del soccorso ed anche in ambito di protezione civile.

Non siamo né operai del soccorso, né servi dei commissari.

I Vigili, consapevoli delle loro capacità, riconosciute anche a livello internazionale, non possono più subire la prepotenza commissariale che in questi giorni è anche sottoposta al vaglio della Corte dei Conti, per non parlare delle autentiche indagini giudiziarie e degli arresti conseguenti a quello che appare in questi giorni come un sistema di deregolamentazione selvaggia, fino alla cancellazione delle Leggi dello Stato che presidiano regolarità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

La Fp Cgil ritiene che l’ondata di provvedimenti commissariali, per emergenze e grandi eventi, sia un’offesa alla categoria, una ferita nell’organizzazione dello stato ed una delle pagine più vergognose della storia del nostro paese.

I servizi del soccorso tecnico urgente e le attività complessive dei Vigili del Fuoco necessitano di un modello certo, professionalizzato e stabile e che resista alla variabilità della politica.

Il modello deve essere autonomo rispetto alla politica, a partire dalla gestione.

Infine noi non possiamo dimenticare la vertenza oramai aperta da diversi mesi, con rivendicazioni che si sono via via accumulate a partire dal Contratto nazionale di Lavoro, per arrivare all’iniquità della recente manovra economica varata a maggioranza dal Parlamento.

In questi giorni, abbiamo proclamato lo stato di agitazione, anche in presenza di questo raduno.

Tale iniziativa, che riprende lo sciopero generale del 20 di Luglio, è legata all’impianto della precitata manovra che ha tolto risorse e competenze ai Vigili del fuoco, come nel caso dell’amputazione organizzativa e di ruolo per il rilascio dei Certificati di prevenzione.

Se quindi in questo contesto possiamo ipotizzare una nuova considerazione dell’operato dei VV.F., se siamo in grado dopo cinque anni di modifica degli assetti contrattuali e dell’ordinamento, di tracciare un bilancio, dobbiamo con schiettezza individuare gli errori, le cose assolutamente inaccettabili, i provvedimenti che hanno peggiorato la condizione professionale e salariale della categoria.

Dobbiamo ridare respiro alla professionalità della categoria, ipotizzare una nuova riqualificazione di tutti gli addetti, a partire dallo sblocco con le deroghe per i nuovi concorsi a caposquadra e caporeparto.

Basta con i tagli alla formazione ed alle dotazione tecniche per il servizio, che rischia di restare appiedato con troppa disinvoltura e tanta incoscienza.

Arrivino segnali su questi punti e si ottengano piani di programmazione per investimenti ed acquisti. Risorse esigibili subito e per il futuro ed il rinfoltimento delle dotazioni organiche, carenti di circa 3.00 unità, con assunzioni e con la prosecuzione della stagione di stabilizzazione del personale precario, recentemente interrotta con fare davvero precipitoso e burocraticamente insipiente.

Per quanto riguarda il settore del volontariato, l’ipotesi di un effettivo coordinamento delle risorse presenti, appare preferibile all’impostazione spesso eccessivamente caratterizzata da disallineamenti o, addirittura, improvvisazioni. Inoltre, le attività di volontariato devono essere concepite in chiave semplicemente integrativa e non sostitutiva di ruoli e competenze fermamente mantenute in seno alla nostra Amministrazione.

L’attuale modello ordinamentale presenta gravi lacune sul piano dell’esatta individuazione di responsabilità e competenze nelle linee di comando del servizio. In realtà, poi, oltre a chiarimenti su responsabilità e gestione dei procedimenti, occorre assicurare e proteggere anche sul piano legale e giudiziario tutto il personale, a partire dalle figure di coordinamento.

Il Capo del Corpo, in questa nuova disponibilità, deve partecipare all’individuazione di rapidi meccanismi di liquidazione dei compensi salariali accessori derivanti da convenzioni, attività preventive e ordinanze di protezione civile o per emergenze: lo straordinario se si chiede, si paga, senza storie o giri strani amministrativi.

Le medaglie vanno bene ed anche i raduni, ma senza risposte certe, i Vigili non li incanta più nessuno.

Il Ministro Maroni a questo punto avrà un quadro chiaro e saprà della posizione di tutte le OO.SS.

Faccia quindi i propri passi politici;

Apra un confronto con la Dirigenza tecnica per la costruzione di queste necessarie modifiche;

Convochi le OO.SS. e individui un percorso partecipato che sia legato alle esigenze ed alle esperienze quotidiane degli operatori;

Trovi il tempo e le risorse per chiudere e rinnovare il CCNl 2008/9.

Questi potrebbero essere dei segnali positivi per la categoria, per la ripresa dello spirito di Corpo che in questi giorni, per le vie di Cortina sembra riaffiorare,  anche se con forti perplessità, qualche dubbio ed un po’ di diffidenza.

Per il futuro, siatene certi, noi ci saremo e faremo la nostra parte.

Si deve cambiare e la Fp Cgil sarà al fianco dei Vigili del Fuoco per un cambiamento di sostanza.

Grazie.

Cortina D’Ampezzo, 11 settembre 2010
Intervento del Segretario Nazionale della FP CGIL, Adriano SGRO’.

 

 
 
 
 
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