VVF – Firenze, emergenza neve del 17 dicembre 2010

18 Luglio 2011

Firenze, emergenza neve del 17 dicembre 2010

21-12-2010 – Abbiamo ricevuto ed in allegato pubblichiamo volentieri, la lettera del coordinatore provincale Vigili del fuoco di Firenze,  Fabio Ulivelli.


Ancora una volta si e’ sfiorato il dramma. L’Italia e’ stata divisa in due, e Firenze ha vissuto giornate e nottate da incubo.
Strade, Autostrade bloccate, Ferrovie impazzite, Trasporti nel caos; famiglie intere bloccate nella tormenta.

Il sistema non ha retto, nonostante i climatologi avessero ampliamente, ed in anticipo, previsto l’arrivo del manto bianco.
Sicuramente l’apparato “Protezione Civile” non ha funzionato al meglio, e troppe persone sono rimaste sole, lasciate a se stesse in balia degli eventi. Ed i Vigili del Fuoco fiorentini lo hanno sperimentato sulla propria pelle.

Solo grazie alla loro grande professionalità, alla dedizione, allo straordinario spirito di sacrificio, nessuno si e’ fatto male!
In pochissimi, costretti al raddoppio del turno, in servizio per 24 ore continuative per poter dare una risposta alle migliaia di richieste di soccorso che hanno tempestato i centralini, mandandoli ripetutamente in tilt.

La situazione ormai si ripete ad ogni emergenza, piccola o grande che sia; eppure il Corpo Nazionale e’ componente fondamentale della “Protezione Civile” per la legge 225 del 1992.

Non si riesce a capire il motivo per cui si debba ricordare la figura del “Pompiere” solo in questi frangenti;sarebbe ora, di riconoscere nelle sedi legislative l’alto compito sociale  svolto da quanti hanno fatto del soccorso tecnico urgente la propria “mission”, svolgendo spesso il  tutto in totale, o quasi,  carenza di mezzi e risorse.

Veramente e’ necessario potenziare gli organici di tutti i Comandi; non e’ più possibile far operare le squadre in questo modo; abbiamo raggiunto dei livelli di stress correlato insopportabili; e’ ora di far svolgere al vigile del fuoco,in maniera “umana”, il ruolo di componente fondamentale della protezione civile, per il quale e’ assolutamente preparato e qualificato.
Necessita un cospicuo aumento di personale, una programmazione cadenzata di future assunzioni che recuperino il “turn over”, e non solo, ma che possano mettere le basi per rinforzare le sedi di servizio esistenti, creandone delle nuove per capillarizzare meglio il soccorso al cittadino, abbattendo i lunghi tempi di intervento per coprire tutto il territorio nazionale.

Occorre recuperare le peculiarità della nostra figura; il Legislatore deve intervenire per rintracciare i nostri compiti, diritti, doveri,  la nostra professionalità, per farci operare sempre al meglio, garantendoci quelle aspettative che giornalmente dimostriamo di meritare “sul campo”. E’ ora che la Politica si ricordi concretamente dei Pompieri con degli Atti Veri, e non solo con ricordi e belle parole, che al di là delle enfasi del momento non lasciano traccia di se.

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