VVF – Incontro con il Sottosegretario Sen. Francesco Nitto Palma

18 Luglio 2011


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Incontro con il Sottosegretario Sen. Francesco Nitto Palma.

28.01.2010 – Nella giornata di ieri si è tenuto il previsto incontro con il Sottosegretario Sen. Francesco Nitto Palma riguardante il personale dirigente e direttivo ed in particolare l’individuazione di criteri per la mobilità e l’assegnazione dei relativi incarichi.

All’incontro hanno partecipato, oltre al sottosegretario, il Capo Dipartimento il Capo del Corpo, le OO.SS, tra le quali per la delegazione FP.CGILVVF erano presenti Michele D’Ambrogio ed Emilio Occhiuzzi.
Il Sottosegretario, nella sua introduzione, ha fatto il quadro generale della situazione e delle criticità ed ha concluso indicando lo strumento di un tavolo tecnico nell’ambito del quale individuare le eventuali soluzioni.

La nostra delegazione, preso atto dei contenuti esposti in premessa – molti dei quali da ritenersi apprezzabili e condivisibili – ha precisato le proprie priorità, sia rispetto alla rotazione degli incarichi, che alla relativa mobilità, in particolare, la necessità di coniugare la qualità del servizio, gli interessi del personale coinvolto e quelli dell’Amministrazione.

A tal proposito, in attesa di entrare successivamente nel merito, pensiamo si debbano innanzitutto prevedere:
 

  • tempi certi all’interno dei quali si svolge la procedura di mobilità, dal tempo di preavviso, al trasferimento vero e proprio;
  • copertura di tutte le spese indotte dal cambiamento di sede; in tal senso, pur apprezzando la proposta dell’amministrazione – emendamento al decreto legge 195-2009 Art. 14 (Disposizioni urgenti per le emergenze Abruzzo e Campania) che estende tale indennità anche al personale del Corpo Nazionale – la si ritiene comunque insufficiente a coprire il disagio che i lavoratori e le loro famiglie debbono subire, nonché l’esposizione economica i cui costi ricadrebbero, senza alcuna giustificazione, sul nucleo familiare del dipendente stesso;
  • durata minima degli incarichi, tale da garantire il tempo necessario a raggiungere gli obiettivi assegnati, peraltro come già prevede la norma vigente.

Infine, come ribadiremo anche nel proseguo della discussione, un cenno anche sulle movimentazioni del Corpo Dirigente Tecnico avvenute nel corso dell’anno appena trascorso.

Come è noto la CGIL è sempre stata ferma sostenitrice dell’autonomia tecnica e gestionale dei dirigenti del Corpo, non a prescindere, bensì contestualizzata all’interno di un modello organizzativo attraverso il quale la loro professionalità si deve intrecciare con una maggior qualità ed efficacia del servizio e con un ruolo dei Vigili del Fuoco, sia nell’ambito del soccorso, che in quello più ampio della protezione civile, chiaro e riconosciuto.

Crediamo che i trasferimenti che si sono succeduti negli ultimi tempi, con inusuale ampiezza e frequenza – e sui quali non abbiamo ritenuto di dover formalmente obiettare, pensando di interpretare negli stessi uno spirito innovativo – debbano, da qui in avanti, cogliere un consenso ed una disponibilità maggiori di quelle fin qui registrate; in particolare, tali trasferimenti, dovranno far parte con maggior forza e chiarezza di un progetto strategico più definito.
Tanto per intenderci – e sarebbe un segnale inequivocabile – il Decreto di riordino delle Direzioni Regionali, il Decreto sulle dotazioni organiche, nonché la necessità di affrontare la revisione strutturale dell’ordinamento e, più in generale, del 217 e, laddove possibile, della stessa L.252, non sono atti ulteriormente derogabili perché sono le fondamenta di questo progetto strategico.

Per quanto ci riguarda, solo restituendo alla componente tecnica e Dirigenziale del Corpo dignità professionale – dentro e fuori l’organizzazione antincendi – adeguate tutele e diritti, oggettività nelle valutazioni del merito, maggior trasparenza nei percorsi di carriera, la stessa potrà assumere quel ruolo fondamentale e trainante in grado di valorizzare, oltre a tutto il personale, la funzione sociale che il Corpo garantisce quotidianamente alla popolazione ed al Paese.
Su questa strada e con questi presupposti, la CGIL non si sottrarrà dal fornire il proprio responsabile contributo.

Per la delegazione
Michele D’Ambrogio

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