VVF – Numero unico di emergenza europeo 112)

18 Luglio 2011


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Numero unico di emergenza europeo 112

31.03.2008 – Abbiamo ricevuto, dal compagno e collega Paolo Gori, in servizio presso il Comando di Pistoia, un interessante contributo sull’argomento in parola: ne condividiamo il merito e volentieri, di seguito, lo pubblichiamo.


 

Numero Unico Emergenza 112: si parte (con calma)

 

Questa volta dovremmo esserci.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 del 10-3-2008 – Suppl. Ordinario n.55 – è stato pubblicato il decreto per l’attivazione del NUE 112 italiano.

 

Indubbiamente “Italiano” è stato, ancora una volta, il procedere frettoloso ed arruffato, il rendere sfumate anche vicende positive, occasioni da cogliere, come avrebbe potuto essere quella di istituire un numero unico del soccorso su tutto il territorio nazionale.

Difatti è utile dire che il Decreto segue la procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea (2006/2114) a causa dell’inadempienza dell’Italia riguardo al mancato funzionamento del NUE 112, sistema originato da una direttiva comunitaria del 1991.

L’avventura italiana del NUE inizia quindi con l’affanno tipico di chi rincorre, più che con le motivazioni di chi concorre a raggiungere un risultato importante.
 
Togliamoci subito dalla testa centrali integrate, in grado di ricevere e di coordinare unitariamente gli interventi, magari da usare anche in protezione civile.
 
La separazione tra i diversi operatori del soccorso, distanza fisica e, soprattutto, culturale, viene puntualmente “garantita” dal progetto illustrato dal decreto del 10 Marzo.
 
E’ triste sottolineare che l’attuale Governo ha dato una ulteriore prova d’insensibilità rispetto alla necessità di modernizzare il soccorso e la protezione civile non solo conservando le riforme della destra ma, addirittura, dimostrandosi ancora più conservatore, se si pensa che il precedente esecutivo Berlusconi aveva previsto la sperimentazione di centrali integrate per la gestione del NUE 112.

Il sistema, articolatissimo, prevede che le chiamate effettuate a 112 e 113 vengano “consegnate” a punti d’interconnessione che le instradano, in base alla localizzazione (l’intero territorio nazionale sarà diviso in microcelle più piccole in area urbana e più grandi nelle zone extraurbane) alla centrale più idonea: è questa centrale, par di capire anche della Polizia e non solo dei Carabinieri, che procede all’individuazione del chiamante, attraverso il CED interforze del Ministero dell’Interno, e gestisce la risposta di soccorso.
 
Fin qui la parte tecnica (anche se molto approssimata) con la quale l’Italia spera, forse, di sottrarsi alle conseguenze dell’infrazione mossagli dalla CE, dato che la funzione principale del NUE è assolta: la localizzazione del chiamante, sia da fisso che da mobile.
Appare chiaro che il sistema è fortemente sbilanciato sulle esigenze delle forze di polizia e, forse, riuscirà a migliorare il coordinamento di quest’ultime rispetto ai loro compiti.
 
E gli atri tipi di emergenze ?
 
Il NUE 112 sarà pubblicizzato come numero unico del soccorso e quindi potrebbe, anzi sicuramente lo sarà, essere chiamato a gestire interventi di soccorso tecnico o sanitario e, in futuro, dovrà portare al definitivo superamento dei vari numeri telefonici di soccorso.
 
Come arriveranno le chiamate ai vigili del fuoco o alle centrali delle AA.SS.LL.?
 
Da uno schema che compare nell’allegato tecnico della G.U. si vedono due frecce che dal riquadro riservato alle centrali 112 e 113 (Public Safety Answering Point) si direzionano verso 115 e 118.
 
Con quale criterio avviene il passaggio delle richieste di soccorso? Non è indicato, anche se il termine answering farebbe pensare ad una sorta di questionario sul modello dell’ 9-1-1 americano.

Risulta quindi troppo ottimista la sintesi che appare sul sito del Corpo Nazionale dove la notizia dell’attivazione viene così ripresa “…: in caso di incendi, fughe di gas, o altre emergenze, si dovrà chiamare questo numero.
 
Il sistema convoglia al 112 le chiamate dirette ai numeri di emergenza già esistenti (112, 113, 115, 116, 117, 118, 1515 e 1530)”.

Cosa fare per cercare di non essere scavalcati dagli eventi?

Il NUE 112 parte zoppo ma dobbiamo cogliere gli elementi positivi che sono insiti, più che nel progetto tecnico, nella sua applicazione pratica.
 
Appare realistico pensare che le varie province, di volta in volta, coinvolte dovranno organizzare una risposta che non potrà prescindere da un accordo preventivo tra i vari attori del soccorso e da cui discenderanno le direttive agli operatori telefonici.
 
Questo dovrebbe mettere al riparo da interpretazioni personali degli operatori dei vari sistemi che oggi, soprattutto in alcuni scenari, decidono autonomamente se attivare o meno la risorsa VV.F. .

Serve quindi, fin da adesso, una sensibilizzazione dei nostri Dirigenti rispetto alle tematiche che dovranno affrontare, nell’arco di due anni, tutti i Comandi provinciali nonché una capillare informazione a tutti i colleghi per una attenta e critica valutazione del servizio nei vari territori, valutazione che potrebbe essere determinante in fase di revisione, prima di una completa messa a regime del sistema che comporterà il definitivo superamento del 115.
 
Paolo GORI


 

TEMPISTICHE DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO 112 NUE INDICATI NELLA G.U.

 

Salerno – Entro 120 gg.

Imperia, Sassari, Perugia, Padova, Como, Torino, Crotone, Matera – Entro 150 gg.

Caltanissetta, Caserta, Nuoro, Reggio Emilia, Varese – Entro 180 gg.

Tutte le altre province – 8 al mese fino ad esaurimento

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