VVF – Piacenza – Nota del Coordinatore FP-CGIL ai parlamentari piacentini

18 Luglio 2011


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Piacenza – Nota del Coordinatore FPCGIL ai parlamentari piacentini

20.10.2008 – Egregi onorevoli, questa Organizzazione Sindacale, con il presente documento, vuole far conoscere alcuni dei problemi che affliggono da anni il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
 
Anni di sordità totale da parte della componente politica, dei vari governi succedutisi nel tempo, di una categoria dirigenziale disastrosa, ma soprattutto anni di continue promesse, mai mantenute.
 
La classe politica è abituata a sentire le continue polemiche dei sindacati e dei lavoratori, ma con il presente documento, questa O.S. fa un’analisi del disastro che si è compiuto fino ad oggi e ripropone le soluzioni che fino ad ora non sono mai state recepite perché non si ha voglia di capire il disagio sociale e lavorativo dei Vigili del Fuoco e li si liquida con la solita frase: “siete belli, simpatici, bravi ed anche sottopagati considerando i rischi che correte, ma non ci sono risorse economiche per voi”.
 
Fatta questa doverosa, ed anche polemica, premessa, il primo problema da risolvere è la sostanziale modifica del decreto L.ivo 217/05 che di fatto avrebbe dovuto riformare l’intero Corpo Nazionale.
 
Tale decreto è l’esecuzione della legge 252/04, votata in Parlamento: chi ha votato questa legge e soprattutto il decreto 217 l’ha fatto senza sapere assolutamente nulla di come funzionano, o meglio, di come dovrebbero funzionare i Vigili del Fuoco.
 
Il Corpo Nazionale deve essere una struttura snella, autonoma e soprattutto operativa, mentre con la legge di riforma è stato tutto ingessato, complicato e rallentato; si sono moltiplicate esponenzialmente le poltrone dirigenziali, mentre gli organici prettamente operativi (personale che sale sull’autopompa e va a spegnere l’incendio o a soccorrere delle persone) sono al collasso.
 
Mancano figure professionali come quelle dei capi partenza e per tutta risposta, grazie al D.L.ivo 217, ci sono voluti tre anni per iniziare un corso per capi squadra, poiché lo stesso decreto ha modificato il sistema dei passaggi ma non ha tenuto conto dell’impossibilità della sua applicazione, poiché va in conflitto con l’organizzazione del soccorso. 

Sostanzialmente, la legge di riforma è stata voluta anche da alcune sigle sindacali, non la CGIL, solo con lo scopo di aumentare lo stipendio dei VV.F., perché gli stessi, malgrado non devono fare in nessun caso ordine pubblico, devono essere inquadrati come i Corpi di Polizia per beneficiare del miglior trattamento salariale. 
 
Per fare un esempio, un maresciallo dei Carabinieri con 30 anni di servizio percepisce uno stipendio medio di circa 2.200 euro netti mensili, mentre un capo reparto dei Vigili del Fuoco sempre con 30 anni di servizio, quindi a parità di grado ed anzianità, percepisce uno stipendio medio netto mensile di 1.500 – 1.600 euro.

I Governi precedenti sostenevano che, per avere una retribuzione più adeguata, i Vigili del Fuoco dovevano essere inquadrati nel comparto sicurezza, ma, di fatto, con la legge 252 il Corpo ci è praticamente entrato, ma di aumenti o equiparazione salariale non se ne parla: noi della CGIL lo sapevamo già che non poteva essere così facile, altrimenti avremmo chiesto di andare nel comparto dei piloti di aerei, che prendono uno stipendio ancora maggiore.
 
Una domanda retorica che questa O.S. fa sempre: secondo Voi è giusto che un lavoratore turnista per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, costretto ad affrontare qualsiasi tipo di situazione di pericolo per se e per gli altri e che, quasi sempre, si trova a dover lavorare in condizioni disagiate, se non altamente proibitive, dovendo dimostrare sempre alta professionalità, percepisca uno stipendio medio netto mensile di 1350 euro? È mai possibile che lo stesso personale preposto al soccorso sia costretto ad addestrarsi di turno libero, a recupero ore, perché non ci sono soldi per pagare lo straordinario e la formazione? Com’è possibile che nel 2008 un’ora di straordinario di soccorso, dopo averne già lavorate 12 di continuo, venga pagata 7 euro nette?
 
I Vigili del Fuoco in caso di interventi rilevanti o Calamità lavorano ininterrottamente anche 24, od addirittura 36 ore, in quanto la scarsità degli organici non è una bugia come sostiene il Ministro Brunetta.
 
In Europa la media è di 1 Vigile del fuoco ogni 1500 abitanti, mentre in Italia la media è di 1 ogni 2250 abitanti.
 
Com’è possibile che un Vigile del Fuoco affetto da una malattia professionale debba andare in una struttura dell’esercito per farsi riconoscere la causa di servizio, dovendosi pagare di tasca propria il medico legale, se vuole almeno un minimo di assistenza, visto che le CC.MM.OO non trattano le stesse patologie in egual modo: ad esempio, un vigile con una patologia x se viene valutato dalla CMO di Milano viene giudicato non più idoneo al servizio di soccorso, mentre se lo stesso viene valutato a Firenze passa l’idoneità, oppure se fosse andato alla CMO di Bologna avrebbe avuto un giudizio di idoneità parziale.

Questi sono i fannulloni dello Stato secondo il ministro Brunetta.
 
Tutte le finanziarie tagliano indiscriminatamente i fondi senza guardare effettivamente dove sono gli sprechi: non ci sono soldi per il gasolio, per gli automezzi, non ci sono soldi per le riparazioni degli stessi che hanno una vita media superiore a 10 anni.
 
Ma le finanziarie non dicono che, ad esempio, solo la regione Liguria utilizza gli elicotteri VV.F come elisoccorso, mentre tutte le altre regioni, compresa l’Emilia Romagna, buttano milioni di euro finanziando privati per avere un servizio di elicotteri che potrebbe essere svolto da elicotteri dello Stato. che nel frattempo volano lo stesso, ma vuoti.

Le finanziarie non dicono che il D.L.ivo 217 ha obbligato l’Amministrazione dei Vigili del Fuoco ad inviare 7000 vigili permanenti, per tre volte consecutive a Roma, a spese dello stato, per poter sostenere il concorso a capo squadra (il concorso consiste nel rispondere a 60 quiz a risposta multipla.
 
Questo concorso all’Amministrazione sta costando non meno di 3 milioni di euro.
 
Fino a qui alcuni problemi di carattere nazionale, ma occupandosi del solo Comando di Piacenza le cose non vanno meglio.
 
Abbiamo una carenza di personale abbondantemente superiore alla media nazionale, la pianta organica del Comando di Piacenza non viene aggiornata da oltre 25 anni se non per un piccolo incremento di 10 unità dopo l’apertura del distaccamento misto di Bobbio.
 
Basti pensare che per tutta la provincia di piacenza dovrebbero esserci 131 operativi, già pochi in teoria, ed effettivamente pochissimi, se si pensa che ad oggi gli operativi sono solo 110.
 
Un esempio molto attuale: giusto di recente, per spegnere un grosso incendio sono intervenuti circa 65 vigili, ovviamente arrivati in parte dalle altre provincie, con la più vicina che è a 30 km di distanza.
 
Il poco interesse politico di cui godono i Vigili del Fuoco, anche piacentini, lo si denota dal fatto che la costruzione della nuova sede, di fatto è in essere dal 2000, anno della posa della prima pietra, non sta proseguendo.
 
Inoltre è stato fatto presente da questa O.S. già anni fa che la sede che si andava a realizzare era sottodimensionata, infatti la superficie dell’autorimessa è esattamente la metà di quella attuale, peraltro già insufficiente.
 
Su pressione di questa O.S., 2 anni fa era stato fatto un tavolo di lavoro in Prefettura, con la partecipazione di tutte le autorità piacentine, degli Enti Locali e dell’allora Sottosegretario Rosato, per cercare di risolvere la questione della dimensione della nuova sede e per la carenza d’organico.
 
Tante promesse che nessuno dei presenti a quel tavolo ha mai mantenuto.
 
L’onorevole Rosato aveva promesso di classificare il distaccamento di Bobbio come permanente, invece che misto, questo avrebbe portato ad un potenziamento almeno teorico della pianta organica.
 
Nel frattempo Enti Locali e Provincia promettevano di reperire i fondi necessari al pagamento dello straordinario per il personale operativo, per permettere un servizio continuativo del distaccamento in questione.
 
Nulla di questo si è mai visto.
 
Ad onor del vero, le disgrazie dei Vigili del Fuoco non dipendono certo dalle finanze della Provincia di Piacenza, ma dalla scellerata indifferenza della classe politica.
 
Infatti il distaccamento di Bobbio è aperto con un servizio a singhiozzo ed in sede centrale si riesce a garantire una sola squadra di soccorso che copre, oltre alla città, comuni come Castelsangiovanni, Pianello, Piozzano, Farini e tutta la pianura.

Questa situazione è impossibile da sostenere senza gravi ripercussioni sui cittadini e sulla sicurezza dei lavoratori stessi.
 
Lo Stato spende miliardi di euro nella protezione civile e allo stesso tempo distrugge la sua spina dorsale, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: un esempio lampante, a Piacenza la Provincia ha la possibilità di spendere 200.000 euro l’anno per l’affitto del magazzino della protezione civile, mentre il Ministero dell’interno non trova 100.000 euro per lo straordinario VV.F. che consentirebbe la continuità d’apertura del distaccamento di Bobbio.

È indispensabile che tutti i politici non facciano solo demagogia, ma si devono sedere ad un tavolo di lavoro congiunto dove si parli seriamente di razionalizzare le forze, evitando gli sprechi e, soprattutto, riformando una volta per tutte l’intero Corpo Nazionale VV.F., sia a livello di competenze, di organici, di mezzi e non per ultimo di salario adeguato.
 
Visto che lo Stato da solo privilegi ai dipendenti fannulloni, i Vigili del Fuoco sono gli unici a cui non è stata riconosciuta l’esposizione all’amianto (respirato da tutti i VV.F. durante gli incendi di tetti, discariche ecc..), sono anche gli unici lavoratori che per istituzione devono intervenire in caso di incidente nucleare, ma per la legge non sono operatori professionalmente esposti e viene loro negata la condizione di lavori usuranti.
Tra i Vigili del Fuoco il coro è unanime, ma chi ce lo fa fare?
 
Infine, la richiesta che questa O.S. vi rivolge è pacata, ma perentoria: non promettete più di occuparvi delle problematiche dei Vigili del Fuoco facendo isolate ed alquanto sterili interpellanze parlamentari.
 
I problemi che affliggono il Corpo Nazionale VV.F. non hanno colore politico, ma gridano allo scandalo e chiedono soluzioni!
 
Questo documento non è stato scritto solo da un dirigente sindacale o da uno scribacchino, ma da un Vigile del Fuoco che questi problemi li vive tutti i giorni sulla propria pelle ed è stufo di essere preso in giro così gratuitamente.

 

Per il Coordinamento FPCGIL VVF
Giovanni MOLINAROLI

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