VVF – Ragusa – Sprechi di risorse economiche: riflessioni del Coordinatore FP-CGIL VVF

29.09.2008 – A decorrere dal 29 settembre prossimo si svolgerà a Roma il concorso a capo squadra per la copertura della quota del 40% dei posti disponibili per tale profilo, come previsto dal D.Lgs. 217 del 2005.

A tal riguardo, necessita esprimere alcune riflessioni che, peraltro, giungono dal territorio.

Ciò che ai molti lavoratori non è passato inosservato è lo spreco di ingenti risorse finanziare che, a nostro avviso, potevano essere evitate senza colpo ferire.

Facendo un calcolo approssimativo dei soli costi di viaggio (moltiplicando cioè una media di 150 euro a persona per circa 6000 partecipanti), ci si accorge che la spesa di tale capitolo, per il nostro ministero, si aggira approssimativamente ai 900.000 euro.

Tutto ciò avviene in periodo di ristrettezza e di crisi per l’economia italiana e in un contesto dove i tagli indiscriminati di risorse economiche verso tutta la pubblica amministrazione, ed in particolare modo nel nostro settore, sono giustificati da presupposti di efficienza e di economicità.

Oltretutto, il nostro comparto da alcuni anni paga pesantemente le conseguenze di tale crisi con una, oramai, insostenibile carenza di uomini, di mezzi e di risorse fondamentali per l’esplicazione del servizio di soccorso.

Senza contare inoltre (non rinunciando all’occasione di ricordarlo in ogni documento), che avvertiamo da tempo un eccessivo ritardo nei pagamenti delle competenze accessorie, ritardo che sta diventando una prassi assodata, e che in casi particolari, come nel comando di Ragusa, dove alcuni lavoratori devono ancora percepire le indennità di missione risalenti all’emergenza terremoto del 2002, si protrae da anni.

È chiaro, allora, che diventa difficile per i lavoratori capire la ragione di tali asimmetrie della spesa pubblica, specie quando vengono chiamati costantemente a sopportare dei sacrifici economici ed organizzativi.

Noi riteniamo che la selezione degli aspiranti capo squadra poteva essere espletata benissimo, ricorrendo alle tecnologie moderne come ad esempio quelle informatiche, presso i poli didattici regionali alla presenza di commissari ministeriali preposti al corretto funzionamento delle prove e a garanzia della trasparenza e della regolarità.

Ciò sicuramente avrebbero consentito un notevole risparmio da parte dell’Amministrazione che ovviamente lesina risorse solo quando li deve ai lavoratori.

Oltretutto, non sfugge ai pompieri come tale concorso presenti aspetti a dir poco contraddittori, visti gli argomenti da studiare (uguali a quelli che si studieranno per il corso formativo) che l’amministrazione ha scelto per corredare i test da cui scaturirà la selezione degli aspiranti capo squadra.

Infatti, sfugge il motivo per il quale colui che supera l’esame, mostrando quindi di essere preparato e padrone di tali argomenti, deve andare poi a fare tre mesi di corso per studiare le stesse materie, delle quali è già stata appurata la conoscenza.

Noi ci auguriamo che il futuro sia scevro di tali problematiche e saranno apportate delle correzioni idonee a rispettare quei parametri di economicità, di efficienza e di efficacia, cui è improntata l’azione della pubblica amministrazione.

Bisognerà che l’azione sindacale sia proficua ed efficace onde evitare che a pagare tali inefficienze sia soltanto il lavoratore, un esempio per tutti ne è il mancato rinnovo del contratto lavorativo o la decurtazione delle indennità accessorie in caso di malattia, al solo scopo di fare cassa, ed ovviare invece agli sprechi inutili di risorse finanziare dei quali, i veri fautori, come sempre sono esenti da responsabilità.