VVF – Reggio Emilia – Contributo alla discussione sulle Tecniche Primo Soccorso Sanitario

18 Luglio 2011


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Reggio Emilia – Contributo alla discussione sulle Tecniche Primo Soccorso Sanitario

11.06.2007 – Abbiamo ricevuto dal compagno Luca Incerti, Coordinatore FPCGIL VVF di Reggio Emilia, un prezioso contributo nel merito delle TPSS.
Lo condividiamo e volentieri lo pubblichiamo.

 

L’emanazione della circolare n° 6 del 20/04/2007 TPSS ha destato notevole scalpore e malumore per alcuni passaggi che sembrano far intravedere nuovi lacci e laccioli sui passaggi di qualifica.
Tale circolare, in sostanza, riprende i concetti e le linee guida della circolare n° 3 del 24/03/2004 TPSS; gli elementi di novità che meritano un’attenta valutazione sono quelli che fanno riferimento all’abilitazione TPSS, quale prerequisito in ingresso, ed al mantenimento delle abilità conseguite durante il corso di formazione.
In particolare viene riconosciuto che il corso TPSS, come specificato nella premessa della circolare, è patrimonio formativo irrinunciabile e di primaria importanza per le procedure tecniche di soccorso alla persona e, soprattutto, di autosoccorso; non a caso, la circolare riprende i concetti espressi dal D.Lgs. 626/94, chiarendone finalità ed ambiti (vedi ad es. le competenze RSPP).
Il corso TPSS già da tempo è inserito come modulo formativo nei corsi in ingresso per Vigili del Fuoco Permanenti, rappresenta, inoltre, prerequisito obbligatorio per l’accesso ai corsi Sommozzatori e SAF 2 A.
L’estensione al modulo formativo NBCR livello 2, al soccorritore acquatico livello 1, al corso di qualificazione per istruttori VF, nonché ai corsi basici per l’accesso a tutti ruoli specialistici ed ai passaggi di qualifica, è conseguenza del ragionamento che l’acquisizione di una maggiore capacità professionale deve ricomprendere le competenze che, ormai, vengono fornite nei corsi di ingresso.
Specificato quanto sopra, risulta però evidente come i tanti colleghi che in questi anni non hanno potuto conseguire l’abilitazione TPSS, non per loro scarsa volontà, ma, spesso, per l’impossibilità da parte dell’Amministrazione ad organizzare i corsi in questione a causa delle mille problematiche ben note, vedono in questa circolare un nuovo ostacolo all’auspicato e legittimo passaggio di qualifica.
Questi lavoratori non vanno mortificati nelle loro legittime aspettative, ma vanno tutelati e garantiti creando la condizione prioritaria affinché acquisiscano l’abilitazione necessaria in tempi rapidi, magari prevedendo periodi formativi di aggiornamento, già a latere o all’interno dei corsi per passaggio di qualifica, analogamente a quanto successo per i primi corsi Sommozzatori o SAF nei quali il TPSS venne inserito come prerequisito.
Ulteriore momento di riflessione merita il paragrafo che riguarda il mantenimento delle abilità acquisite.
Analogamente a quanto previsto in altri casi (SAF, Fluviale, NBCR) si prevedono tempi e modi per l’effettuazione dei re-training, ma non si chiarisce se c’è la possibilità di remunerare mantenimenti che, vista la situazione degli organici, si dovrebbero fare al di fuori dell’orario di lavoro.
Questo evidenzia ancora una volta, come se non bastasse, lo scollegamento e l’assoluta improvvisazione tra le varie aree del Dipartimento.
Un’organizzazione degna di tale nome dovrebbe prevedere stanziamenti e risorse, invece, questa come altre circolari, dettano puntigliosamente tempi e modi, ma scaricano sulla periferia la scelta per le modalità di attuazione.
Ne consegue che si avranno, come al solito, Dirigenti periferici sensibili o meno, taluni disponibili al pagamento, altri al recupero delle ore, altri ancora…al nulla.
La Formazione è l’elemento centrale per l’attività del Vigile del Fuoco, sia per l’accrescimento della professionalità, sia per la prevenzione dei rischi e la diminuzione degli incidenti, tanto è vero che prima della riforma era materia di contrattazione, mentre ora si dovrebbe discutere solo degli indirizzi generali.
Speriamo non sia l’ennesimo alibi per consentire all’Amministrazione di sottrarsi da una discussione sul modello organizzativo del Corpo e sui bisogni reali del territorio, stabiliti i quali, valorizzare il servizio ai cittadini e, perché no, professionalmente ed economicamente anche gli operatori.

 

Coordinatore Provinciale FPCGIL VVF
Luca Incerti

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