VVF – Reggio Emilia: Risposta alla lettera del presidente del CNSAS.

18 Luglio 2011

Reggio Emilia: Risposta alla lettera del presidente del CNSAS.

 
FP CGIL
Vigili del Fuoco
Reggio Emilia

 
LETTERA APERTA

Leggiamo con profondo stupore, forte senso di imbarazzo la lettera interna al C.N.S.A.S a firma del proprio Presidente; tale lettera ha per oggetto, la relazione semestrale sulle persone scomparse, ma più in particolare eventuali convenzioni poste in essere tra 115 e 118 e l’ormai vecchia ed obsoleta diatriba sul coordinamento di amministrazioni ed organizzazioni, ben chiarito ci pare, da una sentenza del Consiglio di Stato, non che, udite udite, l’esclusività ed il coordinamento delle operazioni in montagna, in grotta ed in ambienti impervi ed ostili. Quindi si potrebbe parlare di tutto ciò che è oltre un fossato.

Ma non vogliamo scadere su un piano di bieca polemica certi come siamo, dell’inefficacia della parola esclusività, collegata al termine soccorso.

Questa lettera innanzitutto ci fa riflettere sulla società, sui costumi tipicamente italiani; questa lettera ci richiama alla mente il termine, cosa nostra, tipico di un modo di pensare ed agire, la mentalità della cosa nostra, non quella evocata dalla delinquenza organizzata, ma proprio quella di avocare a se il diritto e l’esclusività di un bene che in questo caso si chiama soccorso e tutela della vita.

Quindi prendiamone atto e cerchiamo di capire dove sta il bene comune.

Vorrei ricordare un episodio accaduto alcuni giorni fa nel territorio Reggiano. Una valanga ha sorpreso tre escursionisti, purtroppo due di questi sono stati sepolti mentre il terzo è riuscito a lanciare l’allarme; in breve tempo si è potuto dispiegare un cospicuo numero di risorse umane di varie amministrazioni ed organizzazioni, questi sono riuscite a trovare tra numerose difficoltà i due escursionisti, l’esito non è stato purtroppo soddisfacente in quanto queste due persone sono purtroppo decedute, ma la macchina dei soccorsi ha ben funzionato, cosa che si è ripetuta dopo alcuni giorni con il recupero in questo caso con esito positivo di due escursionisti che avevano smarrito l’orientamento causa avverse condizioni atmosferiche.

Ora invece di partire da questi episodi positivi,e ne troviamo quotidianamente, dove la collaborazione sul campo porta frutti preziosi; dove poco importa chi sia stato il primo a gridare, trovato, ma molto importa, l’esito finale ed il bene delle persone. Ci troviamo qui viceversa, di fronte all’innalzamento di muri a difesa della cosa nostra. Ed è ora che ci si cominci a chiedere realmente il perché di tutto ciò.

Cosa sta dietro a questo? Vorremmo rilanciare questo interrogativo nella speranza di non ritrovarci dietro le solite bieche risposte. A chi come noi sta a cuore la purezza del termine Soccorso rilanciamo questa domanda, la rilanciamo agli amministratori locali, la rilanciamo ai vertici delle varie Amministrazioni ed
 
Organizzazioni, alle forze sociali ed a quei volontari che quotidianamente e con gravoso impegno anche personale operano per il bene comune e non per la cosa nostra. Chi come noi, vuole il bene comune, auspica la massima collaborazione.
 
Chi come noi, vuole il bene comune, auspica che gli apparati dello stato funzionino sempre meglio e sfruttino al massimo mezzi e strutture che i cittadini già pagano in un ottica di razionalizzazione e risparmio senza mai perdere di vista efficienza ed efficacia della macchina Soccorso.

 
Per la FP CGIL
Vigili del fuoco Reggio Emilia
Luca INCERTI


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